L’abbiamo già scritto e lo ribadiamo: la gestione dei rifiuti, a Palermo, è fallimentare. La gestione della discarica di Bellolampo è fallimentare. Si sta andando a grandi passi verso il disastro ambientale. Tra qualche mese Palermo non avrà come smaltire l’immondizia, visto che la discarica è quasi satura e la raccolta differenziata è irrisoria. Il comunicato dei grillini
Il 13 dicembre scorso ci siamo occupati della discarica di Bellolampo, scrivendo a chiare lettere che Palermo, in materia di raccolta e trattamento dei rifiuti, va verso il disastro (QUI L’ARTICOLO). I fatti ci stanno dando ragione.
La sesta vasca è quasi satura. Per la settima vasca – che di per sé è già una follia, perché il sito di Bellolampo è super-inquinato – bisognerà aspettare almeno un anno. Il caos è alle porte.
E il caos, tra qualche mese, colpirà la città – Palermo – dove hanno sede il Parlamento e il Governo della Sicilia.
Ma sembra che, di tutto questo, non gliene fregi niente a nessuno.
Con molta probabilità il Comune di Palermo – che è il responsabile di questo disastro insieme con il passato Governo regionale – conta di scaricare il problema sul nuovo Governo regionale.
Leggiamo e commentiamo insieme un comunicato diffuso qualche giorno fa dai parlamentari regionali del movimento 5 Stelle:
“Il caos rifiuti con il mancato conferimento a Bellolampo per i Comuni della fascia nord dell’area palermitana e trapanese è a nostro avviso una emergenza pilotata. La Regione siciliana continua a non dotarsi del Piano regionale dei rifiuti, ma soprattutto pare che abbia, come obiettivo finale, quello di favorire l’incenerimento e avvantaggiare società private, in questo caso approfittano di una situazione di emergenza per aumentare le quantità di rifiuti trattati senza procedere a modifiche dell’impianto”.
E’ un’accusa molto grave, quella mossa dai grillini al Governo regionale. Siamo stupiti come mai, a distanza di qualche giorno, il presidente della Regione, Nello Musumeci, e l’assessore con delega alla gestione dei Rifiuti, Vincenzo Figuccia, non abbiano ancora risposto.
“Quest’ennesima situazione emergenziale – spiegano i deputati – serve probabilmente a giustificare la realizzazione di inceneritori, termovalorizzatori o gassificatori. Fra l’altro, oltre al danno la beffa: tra le maggiori vittime di questa situazione emergenziale di discariche che negano l’accesso ad alcuni Comuni, ci sono proprio quelli virtuosi, come Alcamo, che ha superato il 65% di raccolta differenziata, Castellammare e Bagheria, che hanno investito e che rischiano di dover andare incontro ad ingenti costi di conferimento e trasporto in altre province”.
Questa parte del comunicato è poco convincente. I parlamentari grillini farebbero bene ad approfondire le norme in materia di raccolta e trattamento dei rifiuti: prenderebbero atto, così, che, nel corso degli anni, grazie alla gestione commissariale, la Regione siciliana si è accaparrata competenze che sono dei Comuni (COME POTETE LEGGERE NEGLI ARTICOLI ALLEGATI IN CALCE A QUESTO ARTICOLO).
Il problema è che, in questo momento, i rifiuti vengono gestiti ordinariamente e non con un commissario straordinario (cioè con il presidente della Regione nominato commissario straordinario, come avvenuto dalla fine degli anni ‘9’ del secolo passato fino al 2015).
“La prima città che dovrebbe vedersi chiuse le porte della discarica – spiegano i parlamentari M5S – è proprio Palermo, la cui amministrazione, guidata dal sindaco Leoluca Orlando è in pieno fallimento sul fronte della gestione dei rifiuti con una raccolta differenziata che non solo non decolla, ma non esiste nemmeno”.
Sul fallimento della raccolta differenziata dei rifiuti a Palermo i grillini hanno ragione da vendere.
“Orlando – scrivono ancora i parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle – non può decidere su Bellolampo, piuttosto ricordi che si tratta sì di un impianto di proprietà del Comune, ma è stato costruito con i fondi della Regione. Bisogna fare chiarezza sulle tariffe che incentivano Palermo a non differenziare”.
“Musumeci – concludono i deputati M5S – non ripeta gli errori di Crocetta, apra agli impianti di compostaggio pubblici ed realizzi un piano regionale dei rifiuti che strappi dalle mani alla Mafia il business del secolo”.
Da leggere:
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