E’ bello sapere che i Radicali di Emma Bonino, i Verdi e i ‘presunti’ socialisti appoggeranno il PD di Renzi…

20 dicembre 2017

Ora possiamo affrontare con ‘serenità’ le elezioni politiche di marzo. I Radicali di Emma Bonino, per festeggiare l’alleanza politica ed elettorale con il PD di Renzi, hanno battezzato la loro lista “Più Europa” (quella di oggi non gli basta: ne vogliono di più). I Verdi renziani vanno perdendo ‘pezzi’. Con Matteo anche i socialisti senza socialismo…

Gli elettori della sinistra non ne vogliono più sapere di votarlo. Ma lui, Matteo Renzi, segretario nazionale del Patito Democratico, fa finta di non capire. Ammette, sì, che la sua figura è un po’ appannata, ma è certo che il PD sarà comunque il primo partito. Per non parlare dei suoi alleati. Ve ne segnaliamo tre – tre formazioni politiche – che sembrano ‘irresistibili’: i Radicali di Emma Bonino, i Verdi e i socialisti (o presunti tali).

La prima domanda è: cosa ci fanno i Radicali con il PD di Renzi? Cos’è che li unisce? I diritti civili utilizzati per coprire i disastri sociali? Ma a Emma Bonino, la ‘leader’ dei Radicali di oggi, i diritti civili non bastano. Coppie di fatto e testamento biologico saranno importanti, ma ancora più importante è l’Unione Europea dell’euro.

In effetti, l’Europa unita – o presunta tale – è un grande successo: è un successo l’euro, è un successo la politica sui migranti, è un successo la politica agricola (altri cinque anni di glifosato), sarà un ‘grande successo’ il CETA, il trattato commerciale internazionale che farà arrivare in Europa il grano duro canadese pieno di glifosato e di micotossine DON. E un successo l’olio d’oliva tunisino e gli agrumi che arrivano da chissà dove che invadono i mercati europei…

Eh sì, alla luce di tutti questi ‘successi’ i Radicali della Bonino, oltre a presentarsi alleati del PD di Renzi, hanno cambiato nome: si chiameranno “Più Europa”, perché l’Europa di oggi, con tutti i suoi ‘regali’ non gli basta: ne vogliono di più.

E dei Verdi ne vogliamo parlare? Dovrebbero essere i primi a contestare le politiche agricole e alimentari del Governo Renzi, a cominciare dal citato CETA. O a contestare le trivelle che hanno cominciato a tormentare la terraferma e il mare per cercare idrocarburi, massacrando e inquinando l’ambiente.

E che cosa fanno i Verdi italiani? Vanno a braccetto con chi ci sta imponendo le folli politiche agricole e alimentari dell’Unione Europea. E con chi ha voluto le trivelle. Cose che succedono.

Ma esistono ‘sti Verdi? In Sicilia sì, bene o male hanno fatto parlare di loro: ma l’hanno fatto per gridare che loro, i Verdi siciliani, non ne vogliono sapere di essere alleati e sostenitori di Renzi (COME POTETE LEGGERE QUI).

La prima ad andare via, quando ha sentito ‘odore’ del PD di Renzi è stata la coordinatrice di verdi di Palermo, Nadia Spallitta. E, a cascata, il malumore si è diffuso in tutto il movimento in Sicilia.

Insomma, un ‘grande successo’ l’intuizione renziana del segretario nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli. Soprattutto in Sicilia ci sarà la fila per votare questa formazione politica…

I socialisti, infine. Intanto: quali socialisti?

I socialisti europei del PSE – ormai è assodato – sono tragicomici. Non stanno subendo le politiche del rigore di multinazionali & massoni che controllano l’Unione Europea: al contrario, sono tra i fautori di queste politiche del ‘rigore’ economico.

Rigore economico da far pagare a caro prezzo ai cittadini, ovviamente. Perché alle banche, invece, si fanno ponti d’oro.

Non una parola, dal PSE, è arrivata contro il CETA. Anzi, i socialisti senza socialismo del PSE sono tra i fautori del CETA: e ti pareva!

Insomma: è tutto chiaro: i socialisti italiani che vanno con Renzi fanno parte del PSE. E infatti i socialisti italiani che si fanno fotografare con Renzi sono quelli che hanno appoggiato il Jobs Act, la ‘Buona scuola’, l’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e le altre ‘grandi riforme’ del PD di Renzi…

 

 

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