Dopo tutto quello che hanno combinato i Savoia in Italia – e, soprattutto, dopo le stragi di cui si sono macchiati nel Sud Italia negli anni subito successivi alla ‘presunta’ unificazione italiana – è semplicemente incredibile che il rampollo di questo casato chieda nella trasmissione di Giletti la sepoltura dei sui avi a Roma!
Massimo Giletti tanto per non smentirsi, facendo la solita pisciata fuori dal ‘rinale’, ieri sera, nella sua trasmissione “Non è l’Arena”, su La 7, ha ospitato il suo “amico” principe Emanuele Filiberto a proposito del rientro in Italia della salma del suo bisnonno Vittorio Emanuele III. Il principino di casa Savoia rivendicava con forza il diritto del suo avo di essere seppellito a Roma al Pantheon come tutti gli altri ex re di casa Savoia.
Caro Emanuele Filiberto, è proprio dal Pantheon che la tua indegna famiglia – non avendone titolo né meriti e avendo molto da farsi perdonare dagli italiani – dovrebbe essere cacciata a calci nel sedere. Rileggiti la storia e ti renderai conto, facendotene una ragione, dei crimini commessi dai tuoi avi a cominciare da Vittorio Emanuele II “il re galantuomo”, che tanto galantuomo non fu.
Un re che fu, agli albori della “mala-Unità” d’Italia, il mandante dei saccheggi e degli eccidi nei confronti delle popolazioni meridionali con la distruzione di interi paesi del Sud come Pontelandolfo e Casalduni (COME POTETE LEGGERE QUI) ad opera del generale Cialdini.
Per proseguire con Umberto I°, coinvolto nello scandalo della Banca Romana, soprannominato il “Re buono” che, in effetti, tanto buono non fu se il 7 maggio del 1898, per reprimere i moti popolari di Milano, diede ordine al suo generale, Bava Beccaris, di prendere a cannonate la folla inerme che manifestava contro la tassa sul macinato. Cannonate che fecero centinaia e centinaia di vittime e migliaia di feriti tra la folla.
Una ferocia insensata del Re buono che susciterà l’indignazione della gente e la vendetta degli anarchici che, con Gaetano Bresci, faranno giustizia del Re buono.
E che dire di Vittorio Emanuele III che il nostro Emanuele Filiberto pretende sia seppellito al pari di Vittorio Emanuele II ed Umberto I° al Pantheon di Roma? Vittorio Emanuele III, il “re soldato”(da qualcun altro chiamato il re sciaboletta) fu quello che, più di ogni altro, volle a tutti i costi, contro la volontà del Parlamento, l’entrata dell’Italia nella Prima guerra mondiale con la conseguenza di 600 mila morti e milioni di feriti e di mutilati.
Vittorio Emanuele III fu poi lo stesso che favorì l’avvento del fascismo e la firma delle leggi razziali con l’invio di migliaia e migliaia di ebrei italiani nei campi di deportazione nazisti.
E per finire, Vittorio Emanuele III “il Re soldato” o meglio il “re codardo” fu lo stesso che, dopo l’8 settembre, abbandonò Roma fuggendo a Brindisi lasciando in braghe di tela gli italiani e l’esercito allo sbando.
Ecco di che pasta sono sempre stati fatti i Savoia ed è il motivo fondante per cui devono essere buttati fuori dal Pantheon e per i quali l’unico posto dove meritano di essere seppelliti è la terra sconsacrata degna dei criminali come loro.
Di tutto questo se ne faccia una ragione il loro degno erede Emanuele Filiberto e non continui a rompere le scatole all’opinione pubblica con le assurde richieste di sepolture in luoghi dove i suoi avi non sono degni di riposare. E per quanto riguarda il suo “amico” Giletti, per il bene della sua trasmissione, faccia a meno di invitare il principino di casa Savoia se non vuole suscitare l’indignazione dei telespettatori che saranno poi costretti a cambiare canale.
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