Ormai, per quest’anno, l’Ars non avrà più il tempo per approvare l’esercizio provvisorio (che, lo ricordiamo, è una legge). Il ‘merito’ di questo ritardo, come osservano i grillini, è del presidente della regione, Nello Musumeci, che si divide tra la confusione e la spartizione di poltrone. Detto questo, se chi governa sa governare non ci dovrebbero essere problemi per gli stipendi
Riusciranno i ‘nostri eroi’ – Nello Musumeci, Gaetano Armao e compagnia governativa bella – a pagare gli stipendi ai dipendenti della Regione siciliana?
Il Bilancio regionale 2018 non c’è e non ci sarà per quest’anno. In questi casi vale la regola aurea che si sintetizza in cinque parole:
“No esercizio provvisorio, no stipendi?”.
L’allarme lo lanciano i parlamentari del Movimento 5 Stelle all’Ars:
“Tempi strettissimi per l’esercizio provvisorio. Musumeci rischia di lasciare senza stipendi i dipendenti della Regione e degli enti collegati”.
“I tempi per l’approvazione dell’esercizio provvisorio – aggiungono i grillini di Sala d’Ercole – sono strettissimi, il rischio di lasciare senza stipendi i dipendenti della Regione e degli enti collegati è altissimo”.
“Anziché perdere tempo a soddisfare gli appetiti della sua coalizione, dove la rincorsa alle poltrone è stata l’unica vera preoccupazione nei giorni scorsi – scrivono in un comunicato i parlamentari dell’Ars del Movimento 5 Stelle – Musumeci avrebbe potuto anticipare la data dell’insediamento dell’Assemblea per scongiurare il pericolo di non riuscire ad approvare l’esercizio provvisorio entro il 31 dicembre e, quindi, di bloccare gli stipendi”.
“Calcoli alla mano – presegue la nota dei grillini – ora i tempi rischiano di non esserci più, considerato che si deve ancora procedere all’elezione del presidente dell’Ars, delle vicepresidenze, dell’ufficio di presidenza. Poi si dovrà formulare la proposta per la composizione delle commissioni e si dovrà portare in Aula. Solo dopo l’approvazione della proposta si potranno insediare le commissioni, eleggere gli uffici di presidenza, incardinare il testo in commissione, dare il termine per gli emendamenti, discutere ed approvare il testo. Poi il testo sarà incardinato in aula, si dovrà dare il tempo per gli emendamenti, discuterli e passare all’approvazione. Questo, al netto della discussione politica sulle presidenze e vicepresidenze delle commissioni”.
“Insomma – concludono i grillini – Musumeci, eletto 40 giorni fa, avrebbe dovuto convocare l’Aula prima, invece che perdersi fra spartizioni di poltrone e discussioni inutili”.
Ma le cose stanno proprio così? Intanto c’è il precedente del 2015: allora lo scenario è stato pressappoco questo, ma non c’è stato il blocco degli stipendi dei dipendenti della Regione.
Tra l’altro, il Decreto 118 del 2011 prevede la gestione provvisoria: in caso di mancata approvazione della legge di stabilità (cioè di Bilancio e Finanziaria), il Governo può sempre fare riferimento al Bilancio 2017-2019.
Insomma, un eventuale ritardo provocherà sì problemi di gestione, ma se il Governo è gestito da soggetti magari un po’ più bravi degli ‘scienziati’ del centrodestra che oggi, a Sala d’Ercole, si sono fatti mettere nel sacco da due franchi tiratori (leggere ‘bocciatura’ del candidato di Berlusconi e renzi alla presidenza dell’Ars, Gianfranco Miccichè, COME POTETE LEGGERE QUI), non ci dovrebbero essere problemi per gli stipendi dei dipendenti della Regione.
Poi, si sa: avendo visto all’opera i Governi di Raffaele Lombardo e di Rosario Crocetta, che sono stati due esempi ‘eccelsi’ di inadeguatezza (e considerato che qualche ‘scienziato’ del Governo Lombardo è di nuovo in Giunta), ci dobbiamo aspettare di tutto.
E in questo i grillini non hanno tutti i torti…