Queste tre notizie – suffragate dalla ricerca scientifica indipendente – sono state illustrate nei giorni scorsi a Matera nel corso del simposio internazionale ‘Grano duro, eccellenza del Mezzogiorno’. Con Saverio De Bonis, presidente di GranoSalus, facciamo il punto della situazione sul grano duro del Sud Italia e sugli effetti nefasti che il glifosato provoca al nostro organismo
Ormai è provato dalla ricerca scientifica: il glifosato provoca effetti androgeni (interferisce sul sistema endocrino), è genotossico (significa che danneggia l’informazione genetica all’interno di una cellula causando mutazioni ed inducendo modificazioni all’interno della sequenza nucleotidica o della struttura a doppia elica del DNA di un organismo vivente) e ha anche un effetto antibiotico (distruzione della flora batterica intestinale).
Notizie che, in parte erano note (QUI UN ARTICOLO SUL GLIFOSATO), ma che sono state confermate nei giorni scorsi nel corso di un simposio internazionale sul grano duro (“Grano duro, eccellenza del Mezzogiorno”, questo il titolo del simposio) che si è tenuto a Matera (in calce a questo articolo trovate un allegato che riassume quanto è stato detto al convegno: organizzatori e intervenuti).
Noi parliamo dei risultati di questo incontro internazionale con Saverio De Bonis, presidente di GranoSalus, l’associazione di consumatori e di produttori di grano duro del Sud Italia che ha organizzato il convegno insieme con NovAurora e Amici del Cuore.
Allora, presidente De Bonis, che cosa è emerso di nuovo da questo simposio?
“Intanto diamo una notizia che riguarda il glifosato: questione che verrà affrontata dalla conferenza degli assessori all’Agricoltura di tutte le Regioni italiane. Decisione, questa, che è maturata proprio durante il convegno che si è svolto a Matera. La notizie è importante: significa che tutte le Regioni italiane sono mobilitate per affrontare il problema di un erbicida che è dannoso per la salute delle persone”.
A proposito del glifosato: al convegno sono intervenuti scienziati e ricercatori di fama nazionale. Cosa è venuto fuori?
“E’ venuto fuori che la ricerca scientifica indipendente ha fatto chiarezza su alcuni aspetti decisivi relativi agli effetti che questo diserbante provoca nell’uomo. Ormai sono provati gli effetti androgeni che il glifosato provoca sull’uomo. Poi gli effetti genotossici e l’azione antibiotica. Tutto questo avviene nel corpo umano – questa è la vera notizia – anche in presenza di dosi minime di glifosato”.
Quindi quando l’Unione Europea ci viene a dire che in percentuali minime il glifosato non fa male alla salute ci racconta una bugia?
“Per l’appunto. Il glifosato nuoce alla salute umana, anche in piccole dosi. Punto. Le sperimentazioni sono state effettuate sui topi, sulle mamme in gravidanza e sui bambini appena nati. Gli effetti negativi sulla salute sono ormai provati”.
Al convegno erano presenti, tra gli altri, i rappresentanti di autorevoli gruppi della Grande distribuzione organizzata (Gdo). Questi gruppi hanno preso posizione, per esempio, in favore di derivati del grano senza glifosato?
“Abbiamo invitato i rappresentanti della Grande distribuzione organizzata proprio per sensibilizzarli sui temi dei cibi privi di contaminanti. E debbo dire che, da parte dei rappresentanti di questo mondo, non è certo mancato l’interesse. Hanno seguito con attenzione i lavori. E alcuni di loro sono intervenuti illustrando i protocolli stringenti che mettono in atto a tutela dei consumatori”.
Esempi concreti?
“Il gruppo Auchan, ad esempio, vuole bandire il glifosato dai prodotti di giardinaggio”.
Questo è un fatto positivo. Però, oltre che dai prodotti di giardinaggio, il glifosato dovrebbe essere bandito anche dalle nostre tavole…
“Su questo siamo perfettamente d’accordo”.
Sono d’accordo anche i grandi gruppi della distribuzione organizzata?
“Ci stiamo lavorando. Quello che posso dire è che, anche grazie alla battaglia che GranoSalus e I Nuovi Vespri stanno portando avanti in materia di controlli sui derivati del grano duro, sta prendendo piede una nuova sensibilità. Tantissimi consumatori, oggi, non ne vogliono più sapere di mangiare pasta al glifosato. E questo non potrà non avere effetti sulle scelte che la Grande distribuzione organizzata dovrà compiere”.
Non è che, parlando sempre e solo del glifosato, finiamo col dimenticare che, in certi grani duri esteri che arrivano in Italia con le ‘famigerate’ navi, c’è anche un grave problema legato alla presenza di micotossine DON?
“Assolutamente no. I due problemi – glifosato e micotossine DON – sono correlati. Se elimineremo il grano duro che arriva con le navi, ci sbarazzeremo, contemporaneamente, del glifosato e delle micotossine DON. Perché questi due contaminanti vanno insieme. La ricetta – questo non finiremo mai di ripeterlo – è semplice: basta utilizzare il grano duro prodotto nel Mezzogiorno d’Italia che, maturando con il nostro sole, non ha bisogno di glifosato e non sviluppa i funghi che producono le micotossine DON”.
Non è che, tra un po’, per mettere tutto a tacere, diranno che gli studi sul glifosato sono Fake news…
“Noi lavoriamo sulla base dei risultati della ricerca scientifica indipendente e con le analisi sui derivati del grano effettuate da laboratori certificati. Le Fake news le mettono in giro coloro i quali cercano di far credere alla gente che il glifosato non fa male alla salute”.
IL SIMPOSIO INTERNAZIONALE DI MATERA SU ‘GRANO DURO, ECCELLENZA DEL MEZZOGIORNO’
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