Agrigento & dintorni: “Non paghi l’acqua? E io ti chiudo il cesso!”

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In provincia di Agrigento 16 Comuni si gestiscono il servizio idrico per i fatti propri. Il privato – Girgenti Acque – gestisce gli altri 27 Comuni. La novità è che molti abitanti di questi 27 Comuni non vogliono più pagare le bollette esose. Hanno salutato Girgenti Acque e trovano l’acqua per i fatti propri. Non sapendo come colpirli la società privata vorrebbe… 

Non mi paghi l’acqua? E io ti chiudo il cesso! Sembra una follia, ma è quello che stava per succedere a quei abitanti di Agrigento e provincia che hanno deciso di rifornirsi di acqua per i fatti propri per non pagare più le esose bollette a Girgenti Acque, la società privata che gestisce il servizio idrico in 27 Comuni della provincia (gli altri 16 Comuni dell’Agrigentino si sono ribellati e l’acqua se la gestiscono ognuno per proprio conto, COME POTETE LEGGERE QUI).

Ai ‘capi’ di Girgenti Acque l’dea che, oltre ai 16 Comuni ‘ribelli’, si uniscano alla ribellione anche i cittadini dei 27 Comuni stanchi di pagare le bollette considerate troppo care non va proprio giù. Questi cittadini, per la cronaca, non vogliono più l’acqua da questa società e provvedono con le autobotti e con altri mezzi.

A questo punto i ‘capi’ di Girgenti Acque hanno aguzzato l’ingegno. Visto che i cittadini che si procurano l’acqua con i mezzi propri usufruiscono dei servizi di fognatura e depurazione, e visto che la stessa società gestisce il ‘Servizio idrico integrato’ e, quindi, anche le fognature e la depurazione delle acque, i vertici di Girgenti Acque si sono detti: e se noi disconnettiamo le case di chi non si che non vuole la nostra acqua?

Trovata ‘geniale’: disconnettendo e ‘attuppando’ (leggere chiudendo) il collegamento con la fogna, gli abitanti di queste case avrebbero sì l’acqua per azionare lo sciacquone del cesso; ma trovando il ‘tappo’, la pipì e tutto il ‘resto’ riemergerebbero, invadendo la casa.

A questo punto gli abitanti di queste case dovrebbero fare come si faceva nell’antica Roma prima della Cloaca massima: fare i bisogni all’aperto, all’antica…

Volendo, per l’atto piccolo si potrebbe anche fare (con qualche oggettiva difficoltà in più per le donne); ma per il cosiddetto “atto grosso” si creerebbero altrettanto oggettive difficoltà…

Che dire? Vespasiano, nell’antica Roma, aprì i cessi pubblici, Girgenti Acque, nell’odierna Agrigento, avrebbe voluto chiudere i cessi privati.

Già avrebbe voluto. Perché nella vicenda è intervenuta l’ATI (che ha preso il posto dell’ATO idrico), che ha invitato Girgenti Acque, scrive oggi il quotidiano La Sicilia, “ad astenersi in maniera assoluta e in qualunque caso (morosità, risoluzione del contratto idrico ecc) dal distaccare gli allacci fognari, fino all’approvazione del nuovo regolamento d’utenza”.

Fine della storia? Ma quando mai! Girgenti Acque si è rivolta al TAR, il Tribunale Amministrativo Regionale, che dovrebbe affrontare questa bizzarra questione. Per la società, il taglio della fognatura è “un valido strumento deterrente per il contrasto alla morosità”.

Eh sì, la chiusura dei cessi ‘novellerebbe’ le pratiche di recupero crediti.

“Se lei non paga puoi andare a… fuori!”.

In effetti questa ci mancava…

P.S.

Ah, dimenticavamo: ma i depuratori di Agrigento e provincia non sono in buona parte fuori uso e inquinano il mare? Chi li gestisce? 

 

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