Il Ministro dell’Economia, voluto da Renzi e confermato da Gentiloni ha solo pensato a voce alta: ha pensato e detto che ‘sti pensionati italiani non vogliono passare a miglior vita e, restando vivi, appesantiscono i conti dell’INPS. Quindi che ne facciamo di questi pensionati, Ministro Padoan? Lo chiediamo anche a Renzi, a Gentiloni e al PD? La smentita di Padoan

“I pensionati italiani? Muoiono troppo tardi e ciò incide negativamente sui conti dell’INPS”.

Parola di Pier Carlo Padoan, Ministro dell’Economia del nostro Paese. Può sembrare una battuta, o uno scherzo: invece, queste parole, Padoan le ha pronunciato per davvero.

Attenzione: non c’è cattiveria nella parole di questo Ministro cercato e voluto da Matteo Renzi nel suo Governo. E confermato da Gentiloni nel suo esecutivo. Padoan è, contemporaneamente, lo specchio dei tempi e lo specchio dell’idea di economia che incarna: dove l’uomo è un granello che non conta nulla, materia da usare e poi da gettare via.

Padoan arriva dal Fondo Monetario Internazionale ultima versione: Stati sovrani da abbattere, Costituzioni da travolgere, primato dell’economia sulla politica.

E’ la Troika, signori: Commissione Europea, Banca Centrale Europea e il già citato Fondo Monetario internazionale ultima versione: e biri chi manci, come si usa dire dalle nostre parti (traduzione: “e vedi che cose buone che mangi!”).

Così non c’è da stupirsi se, pensando a voce alta, Padoan, osservando le pensioni che l’INPS paga ogni mese agli anziani di un’Italia sempre più sgangherata, abbia banalmente pensato: mannaggia, se la metà di queste persone passasse a miglior vita quanti soldi che si risparmierebbero!

Non ha pensato, Padoan, ai tanti italiani oggi disoccupati per responsabilità di una fallimentare Unione Europea. Non ha pensano ai tanti uomini e alle tante donne di mezza età che, forse – ma non è detto – tra vent’anni (se ci campano, per dirla con lo stesso Padoan…) avranno una pensione da fame. O ai giovani italiani non emigrati che la pensione non la vedranno mai.

Il nostri Ministro ha pensati ai vivi: ai pensionati vivi che ancora non vogliono morire e che, morendo, ‘alleggerirebbero’ i conti dell’INPS.

Un uomo pio, Padoan. “Com’è umano lei!”, direbbe Fantozzi del nostro Ministro.

In tanti si stupiscono del suo cinismo. Ma, lo ribadiamo, non c’è da stupirsi: quando si vende l’anima al diavolo – diavolo che, in questo caso è rappresentato dal liberismo economico e dalla Troika – bisogna aspettarsi di tutto.

E’ inutile girarci attorno: il Male c’è, vive accanto a noi, con noi:

“Il diavolo è tra noi”, disse un giorno Paolo VI.

Sì, il diavolo è tra noi. E si presenta con espressioni anche banali: con la banalità del male che si può fare e augurare ogni giorno. Se muori prima lo Stato risparmia e l’economia riparte… Volete mettere?

Nel tempo della Troika – dove l’uomo non vale nulla – il Ministro dell’Economia che pensa a voce alta e lascia trasparire il proprio immaginario ci aiuta a capire in che realtà viviamo.

Le parole di Padoan, uomo del Fondo Monetario Internazionale, sui pensionati italiani che vivono troppo a lungo ‘appesantendo’ i conti dell’INPS sono tutto, fuorché anormali. Può sembrare un discorso spaventoso, ma è la realtà.

Padoan è completamente calato – se volete banalmente calato – nella realtà della quale fa parte: la realtà del Fondo Monetario Internazionale, la realtà dell’Unione Europea che deve imporre il CETA per avvelenare i cittadini con il grano canadese al glifosato e alle micotossine DON.

Il Ministro dell’Economia scelto da Renzi – o imposto a Renzi dagli ‘europeisti’ – riordina numeri, studia le statistiche: e ‘giustamente’ si accorge che ‘sti pensionati italiani non vogliono crepare e creano problemi all’INPS.

Certo, hanno pagato i contributi, certo. Ma ora a che servono? Per il liberismo sono una zavorra. quindi…

E poi i conti dell’INPS debbono quadrare, no? Sennò che esiste a fare il Fondo Monetario Internazionale? Sennò che che esiste a fare il Ministro Padoan?

I conti, gli affari, l’equilibrio di bilancio…

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