E buon appetito Sicilia, perché in Puglia si concentra il 70% circa dei molini italiani. Ciò significa che il grano di dubbia provenienza che viene sbarcato in Puglia finisce sulle tavole di tutti gli italiani! Lo ribadiamo: grazie a GranoSalus e a I Nuovi Vespri non sono mancati i passi avanti nella battaglia per il grano pulito. Ma la strada per battere i signori del grano contaminato è ancora lunga
In attesa di sapere quante navi cariche di grano stanno arrivando in Sicilia (non è facile, dalle nostre parti, raccogliere questo genere di informazioni), facciamo il punto della situazione sulle navi che stanno arrivando in Puglia. Tanto cambia poco: ricordiamo che in Puglia si concentra quasi il 70 per cento dei molini italiani: ciò significa che la farina prodotta in questa regione finisce in tutta l’Italia, Sicilia compresa.
Con che grano viene prodotta la farina in Puglia? A questa domanda risponde un’inchiesta – o meglio, la prima puntata di un’inchiesta – pubblicata sul sito di GranoSalus, l’associazione di consumatori e di produttori di grano duro del Sud che, già da qualche tempo, lavora fianco a fianco con questo blog.
Perché la prima puntata? Perché in questa prima parte dell’approfondimento si parla solo delle navi, cariche di grano, che sono arrivate in questi giorni nel porto di Bari. Domani, o tra qualche giorno, GranoSalus farà il punto della situazione sulle navi cariche di grano che arrivano negli altri porti pugliesi (senza dimenticare che, oltre al grano che arriva nei porti pugliesi e siciliani, c’è anche il grano che arriva in altri porti italiani).
Che cosa contiene spesso il grano che arriva con le navi i nostri lettori lo sanno già (COME POTETE APPROFONDIRE IN QUESTO VIDEO O, ANCORA, IN QUESTO ARTICOLO).
Allora, cominciamo con il porto di Bari. Avvertendo che, entro la fine di questa settimana, fatti quattro conti, arriverà – solo a bari, ripetiamo – circa un milione di quintali di grano di dubbia provenienza!
A questo milione di quintali di grano in arrivo con le navi si va a sommare quello che è già arrivato in questo porto pugliese:
“Al porto di Bari, dall’inizio di quest’anno – leggiamo nella prima parte dell’inchiesta di GranoSalus – sono arrivati oltre 1,2 milioni di tonnellate di grano. A questi numeri occorre aggiungere quelli in corso e delle prossime settimane. Di solito ottobre e novembre sono i mesi in cui vi è maggiore concentrazione di navi. Dal Canada non dovrebbero arrivarne altre (qui trovate notizie sul grano duro canadese arrivato a Bari), ma il condizionale è d’obbligo…”.
Dopo di che si passa alla cronaca di questi giorni:
“Questa settimana a Bari è previsto lo scarico di cinque navi per un totale di quasi 800 mila quintali! E’ in fase di scarico la nave TRAMMO BAUMANN, una Bulk Carrier IMO 9762883 MMSI 636017033 costruita nel 2015, battente bandiera Liberia (LR) con una stazza lorda di 25611 ton, summer DWT 38635 ton. La portarinfuse proviene da Vancouver (Canada) da dove è partita il 7 settembre 2017 alle ore 18:40 ed è arrivata al porto di Bari il 13 ottobre alle ore 11:53. La nave ha un carico stimato di circa 183 mila quintali di grano. Destinazione Casillo“.
Casillo, per la cronaca, è il gruppo più importante che opera nel settore del grano in Italia.
“La seconda nave – leggiamo sempre nell’inchiesta di GranoSalus – è per De Cecco e si chiama LOUISE BULKER, una General Cargo IMO 9424089 MMSI 219607000 costruita nel 2010, battente bandiera Denmark (DK) con una stazza lorda di 19812 ton, summer DWT 31881 ton. La portarinfuse proviene da NewCastle (Australia), ha fatto bunkeraggio a Gibilterra e dopo circa 60 giorni di navigazione è arrivata al porto di Bari il 18 ottobre alle ore 5:41. La nave ha un carico stimato di circa 150 mila quintali di grano. Destinazione De Cecco”.
“La terza nave più piccola – prosegue l’approfondimento di GranoSalus – è arrivata oggi. Si chiama KATE C una General Cargo IMO 9523964 MMSI 235077805 costruita nel 2010, battente bandiera United Kingdom [GB] con una stazza lorda di 4151 ton, summer DWT 6250 ton. La portarinfuse è partita da TILBURY (GB) il 6 ottobre 2017 alle ore 01:36 ed è arrivata al porto di Bari il 17 ottobre alle ore 8:50. La nave ha un carico stimato di circa 58 mila quintali di grano. Destinazione Divella“.
“In rada, a Bari – leggiamo sempre nell’inchiesta – c’è una quarta nave canadese, una Bulk Carrier IMO 9612296 MMSI 566878000 costruita nel 2013, battente bandiera Singapore (SG) con una stazza lorda di 22850 ton, summer DWT 36546 ton. La portarinfuse proviene da Port Cartier (Canada), è partita il 1 ottobre alle ore 14:12 ed è arrivata al porto di Bari il 17 ottobre alle ore 12:05. La nave ha un carico stimato di circa 350 mila quintali di grano. Destinazione AGRI VIESTI srl Altamura (Ba)”.
“In arrivo oggi a Bari – conclude questa prima parte dell’inchiesta di GranoSalus – c’è una quinta nave ucraina di nome ECE G, una General Cargo IMO 8404460 MMSI 518100028 costruita nel 1985, quindi una carretta del mare, battente bandiera Isole Cook [CK] con una stazza lorda di 2929 ton, summer DWT 4816 ton. La carretta proviene da RENI (Ucraina), ha fatto bunkeraggio in Turchia ed è partita il 27 settembre alle ore 6:55; è in arrivo al porto di Bari stanotte 19 ottobre alle ore 00:00. La nave ha un carico stimato di circa 50 mila quintali di grano. Destinazione CEREALSUD srl Altamura (Ba)”.
Solo nel porto di Bari contiamo cinque navi cariche di grano.
Due navi cariche di grano sono arrivate dal solito Canada.
Una terza nave è arrivata dalla Gran Bretagna.
Una quarta nave dall’Australia.
Una quinta nave dall’Ucraina.
C’è poco da stare allegri. GranoSalsus è I Nuovi Vespri conducono da tempo una dura battaglia contro il grano duro estero e in difesa del grano duro prodotto nel Mezzogiorno d’Italia.
La sensibilità verso questi temi cresce di giorno in giorno.
Basti pensare che Report dovrebbe dedicare un servizio al grano, con riferimento anche al grano che arriva dal Canada (grano canadese che, se è quello coltivato nelle aree fredde e umide di questo Paese è un mezzo veleno, come potete leggere qui).
Prima ci avevano detto che la trasmissione di Report sarebbe andata in onda il 23 ottobre. Ora sembra che andrà in onda il 30 ottobre o il 6 novembre. L’importante è che vada in onda, perché è importante informare il grande pubblico – con una trasmissione importante come Report – che cosa finisce sulle nostre tavole.
GranoSalus, nell’inchiesta, non risparmia critiche al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Che, in effetti, sulla questine grano estero contaminato non ha aperto bocca.
Scrive GranoSalus:
“Emiliano, pensa forse di essere immune dalle contaminazioni? Da ex magistrato, dovrebbe dedicare più tempo alla lettura delle ordinanze che riguardano anche presunte falle nell’attività di controllo sul marchio regionale ‘Prodotti di qualità Puglia’”.
Se è per questo, però, neanche Massimo D’Alema, che è pugliese e guida insieme con Bersani Articolo 1 MDP (il partito della sinistra nato in contrapposizione al PD di Matteo Renzi) fino ad ora ha detto preso posizione sul grano duro estero che arriva in Italia.
D’Alema, che produce vino non conosce il grano duro? Ci sembra difficile. Però non possiamo non notare – e sottolineare – che, su una vicenda importante come quella del grano duro, la posizione di D’Alema ed Emiliano sia uguale, sul piano sostanziale, a quella del Governo Gentiloni e del Ministro delle Risorse agricole, Maurizio Martina.
Del resto, noi, in Sicilia, sul grano duro registriamo il silenzio del presidente della Regione, Rosario Crocetta, e dell’assessore all’Agricoltura, Antonello Cracolici.
Non possiamo non notare che tutti i personaggi politici pugliesi e siciliani che abbiamo citato sono tutti della sinistra. Una sinistra – sia con riferimento al PD, sia con riferimento al nuovo soggetto politico di D’Alema e Bersani – che, sulla questione grano duro è inadeguata.
Quanto al Governo nazionale – il già citato Governo Gentiloni – siamo all’apoteosi dell’ipocrisia. La Ministra della salute-Sanità, Beatrice Lorenzin, annuncia che si batterà contro il glifosato, che è notoriamente presente nel grano duro canadese coltivato nelle aree fredde e umide di questo Paese (COME POTETE LEGGERE QUI).
Poi, però, lo stesso Governo nazionale che, a parole, dice di voler combattere le contaminazioni di glifosato, non dispone i controlli nei porti italiani dove arrivano le navi…
Della serie, la solita presa in giro del Governo nazionale, perché votare contro il glifosato e poi non impedire che arrivi il grano duro piano di glifosato è ridicolo!
Che dire? Che le battaglia per un grano pulito è ancora lunga. Noi la stiamo combattendo ad armi impari.
Ci sono già le prime analisi sulle marche di pasta (QUI I RISULTATI DELLE ANALISI SU OTTO MARCHE INDUSTRIALE PRODOTTE IN ITALIA). Ma come potete notare, al di là delle chiacchiere, lo Stato e le Regioni, oggi, fanno poco o nulla.
Ma noi non ci scoraggiamo. Sono in arrivo – a cura di GranoSalus e de I Nuovi Vespri – nuove analisi su altre marche di pasta prodotte in Italia e su farina e semola.
La battaglia continua.
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Ma se L'azienda Agri Viesti S.r.l. è classificata come produttrice di cereali perché dovrebbe importarli???? Si trova in VIA ROSSETTI, 31, 70022, Altamura, Bari. La sua attività è Codice Ateco 2007 (01.11.1) "Coltivazione di cereali (escluso il riso)". Il report aggiornato è stato emesso il 30/03/2017. È possibile accedere alla scheda azienda di Agri Viesti S.r.l. da qui.
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