Il virus della Tristeza, arrivato in Sicilia nel 2002, sta distruggendo gli alberi di ‘arance rosse’ della Sicilia orientale. A parte il disinteresse del Governo nazionale (e a questo ci siamo abituati) è incredibile la latitanza del Governo regionale che, per affrontare il problema, avrebbe a disposizione i fondi europei. Anche in altri Paesi del mondo hanno provato a produrre le ‘arance rosse’, ma con scarso successo. Perché dietro queste arance c’è un segreto tutto siciliano…
Questo blog si occupa spesso di grano duro. Ma c’è un altro settore portante dell’agricoltura siciliana – e quindi dell’economia della nostra Isola – che è a rischio: la produzione di arance nella Piana di Catania e nel Siracusano. Parliamo, soprattutto, delle arance pigmentate, meglio note come ‘arance rosse’, con riferimento alle cultivar Tarocco, Moro, Sanguigne e Sanguinelle. Ebbene, c’è un virus che sta distruggendo le piante di ‘arance rosse’: è il virus della Tristeza, arrivato nella nostra Isola nei primi anni del 2000 e, fino ad oggi, ignorato dalle ‘autorità’, Stato e Regione.
Un terzo degli alberi che producono ‘arance rosse’ della Sicilia è stato ‘inghiottito’ da questo virus. Non è una novità. Lo scorso anno la CIA siciliana (Confederazione Italiana Agricoltori) ha lanciato l’allarme (QUI L’ARTICOLO). Ma, a parte qualche convegno e i soliti impegni, a parole, del Governo nazionale e del Governo regionale, non è stato fatto nulla: nulla!
Ad puntare i riflettori sulla drammatica crisi in cui si dibattono gli agricoltori della Sicilia orientale che producono ‘arance rosse’ sono Le Iene, che hanno dedicato un servizio che vale la pena di seguire (QUI IL VIDEO DE ‘LE IENE’ SULLA CRISI DELLE ‘ARANCE ROSSE’ DELLA SICILIA).
La Tristeza è una malattia tremenda. Gli alberi di arancio, una volta attaccati dal virus, manifestano riduzione di sviluppo, perdono le foglie e i rami si disseccano. Al di sotto della corteccia, il legno della pianta presenta delle scanalature longitudinali. Alla fine la pianta muore.
Il virus viene diffuso dagli insetti, soprattutto dagli afidi.
L’unico modo per combattere la Tristeza è l’eradicazione degli alberi infetti.
Questo virus, nel Mediterraneo, ha colpito Cipro, Israele e Spagna. In Italia è arrivato nel 1956. In Sicilia, come già ricordato, è arrivato nel 2002 (QUI ALTRE NOTIZIE SUL VIRUS DELLA TRISTEZA).
La Regione siciliana avrebbe dovuto intervenire subito. Ma non l’ha fatto.
Ora lo scenario è drammatico. Se non si interverrà, nell’arco di pochi anni la Sicilia potrebbe dire addio alle ‘arance rosse’.
Dovrebbero intervenire le autorità: il Governo nazionale e il Governo regionale.
Il Governo nazionale, da un anno e mezzo, promette, ma non ha prodotto alcunché.
Il Governo regionale ha a disposizione i fondi europei per l’agricoltura: circa 5 miliardi di euro tra il 2014 e il 2020. Ci sono ritardi nella spesa di tali fondi. Ma quello che possiamo dire con certezza è che, fino ad oggi, in Sicilia, non esiste alcuna misura per l’agrumicoltura e non esistono provvedimenti per combattere la Tristeza.
Di fatto, gli agricoltori siciliani sono stati lasciati soli. Ed è anche logico: i fondi europei per l’agricoltura, in Sicilia, servono per ‘coltivare’ voti, non certo le piante!
Ascoltando questo video ci si rende conto del fallimento dell’attuale Governo regionale in materia di agricoltura. All’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, dovrebbero ‘fischiare’ le orecchie…
Le ‘arance rosse’ sono una particolarità della Sicilia orientale, soprattutto nel ‘triangolo’ di Lentini, Carlentini e Francofonte, anche se oggi sono diffuse in tutta la Piana di Catania e in alune aree dell’Ennese.
La produzione di ‘arance rosse’ è una peculiarità della Sicilia. nella nostra isola opera il Consorzio di tutela Arancia Rossa di Sicilia Igp. Altri Paesi hanno provato a produrle, ma con risultati non eccelsi. Questo perché le ‘arancie rosse’ non sono soltanto funzione dei geni, ma di altri tre elementi che si trovano solo nella nostra Isola: la natura dei terreno, l’escursione termica assicurata dalla presenza dell’Etna e la sapienza degli agricoltori siciliani (QUI UN ARTICOLO SE NE VOLETE SAPERE DI PIU’ SULLE ARANCE ROSSE DI SICILIA).
Le ‘arance rosse’ sono molto richieste dal mercato. Ma la Sicilia, a causa di questa malattia, rischia di perdere quote importanti di mercato a scapito di altre realtà il cui prodotto, per qualità, non può certo essere paragonato a quello siciliano.
Un tempo – quando in Italia c’era ancora la politica – il Ministero dell’Agricoltura predisponeva i Piani agrumi’, con interventi mirati in questo settore. Erano interventi che riguardavano, per lo più, la Sicilia e la Calabra, dove si concentra, storicamente, l’80% degli agrumi prodotti in Italia (COME POTETE LEGGERE QUI).
Erano gli anni in cui, in Italia, ci si occupava della questione meridionale. Oggi i Governi nazionali rubano i soldi destinati al Sud dall’Unione Europea e li ‘riprogrammano’ destinandone buona parte alle Regioni del Centro Nord Italia.
In questo i Governi Berlusconi e Renzi sono stati ‘insuperabili’…
Insomma, la mala politica rischia fare venire meno la storia millenaria – unica e irripetibile in altre parti del mondo – delle ‘arance rosse’ di Sicilia.
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