Leoluca Orlando e vertici del PD reggono il sacco dove dovrebbe entrare Crocetta: “Entra Rosario, entra…”

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Il sacco non è altro che la lista di Fabrizio Micari e di Leoluca Orlando che, insieme, elettoralmente parando, valgono poco o nulla. Quindi debbono ‘ammazzare’ Il Megafono di Rosario Crocetta e debbono prendersi Rosario da Gela e i suoi candidati. Anche in questo farsesco finale di legislatura Rosario da Gela dovrà farsi ‘vivere’ il suo Governo dagli altri? Anche da Orlando che invocava la “discontinuità” da Crocetta? 

Il sacco è pronto. E un sacco grande, spazioso, comodo. A reggerlo sono Leoluca Orlando, Antonello Cracolici, Davide Faraone, Fausto Raciti e anche il senatore Giuseppe Lumia. Sì, anche lui, il “senatore della porta accanto”, l’alleato di sempre che, adesso, sembra passato dall’altra parte. Collegato con una videocamera, Matteo Renzi segue da Roma tutta l’operazione e incoraggia il presidente della Regione siciliana che ha fatto tutto quello che lui gli ha imposto. E da Roma ora sprona Rosario Crocetta:

“Entra Rosario, entra: entra tu e poi chiama, ad uno ad uno, i tuoi candidati”.

Il sacco in questione è la lista di Fabrizio Micari, il candidato alla presidenza della Regione siciliana del centrosinistra che, da qui a qualche ora, deve ridurre da sette a quattro le liste in suo sostegno.

Crocetta e la sua lista sono fondamentali, perché né lui – Micari – né Leoluca Orlando hanno candidati in otto collegi provinciali: Micari e Orlando hanno solo un po’ di candidati nel collegio di Palermo e poi fame nera…

Così, in queste ore debbono convincere Rosario da Gela a fare l’ultimo sacrificio: immolarsi per salvare la faccia a Leoluca Orlando, che dove aver parlato per mesi e mesi di una ‘lista dei territori’ con candidati in tutta la Sicilia non ha praticamente un tubo; mentre Micari, con la sua lista ‘Generazione non abbiamo capito che cosa’ ha meno candidati di Leoluca Orlando…

Così, per sopravvivere, Micari e il sindaco di Palermo – due ‘geni’ delle liste – debbono ammazzare Il Megafono, il simbolo con il quale Crocetta, cinque anni fa, è stato eletto presidente della Regione. E debbono ammazzare Il Megafono con il consenso di Rosario da Gela!

“Entra Rosario, entra: ancora un ultimo sacrificio e ti sarai tolto di mezzo per l’eternità…”.

Già, un ultimo sacrificio. Perché Crocetta, la vita di presidente della Regione non l’ha vissuta: gliel’hanno vissuta, pirandellianamente’, gli altri: prima il senatore Lumia e Confindustria Sicilia, poi il PD di Antonello Cracolici e Lumia, poi Lumia con Renzi, anzi più Renzi che Lumia che, comunque, non manca mai.

Che dramma, per Crocetta: e Rosario nomina la ragazza alla Formazione professionale; e Rosario firma questo primo ‘Patto scellerato’; e Rosario firma il secondo ‘Patto scellerato’; e Rosario togli l’assessore Nicolò Marino che vuole chiudere le discariche; e Rosario di qua e Rosario di là.

Manco all’ultimo l’hanno lasciato in pace. Lui, Rosario, si voleva fare una bella ricandidatura. Ha fatto stampare anche i manifesti giganti con la scritta “La Sicilia ai siciliani!”. Poi altri manifesti con il mare e lui, Rosario, ricandidato.

Poi è arrivato Renzi e gli ha detto:

“Rosario, scandidati che ti porto a Roma con me”. E Rosario si scandidò.

Gli hanno promesso un posto di parlamentare nazionale? Promessa di Renzi, uomo di parola…

Così Rosario si è fatto una sua lista. L’ultimo anno di certosine clientele, coltivate ad una ad una, come le piante di pomodori di casa.

Poi, qualche giorno fa, Leoluca Orlando, il sindaco di Palermo che per un anno intero ha ripetuto che il candidato di centrosinistra avrebbe dovuto essere “discontinuo” con Crocetta, adesso, trovandosi a corto di candidati, vuole i candidati certosini-clientelari di Crocetta: è l’unico che ha i candidati in tutta la Sicilia, Rosario; mentre Orlando – uomo politico tutto d’un pezzo – adesso ha messo da parte la “discontinuità con Crocetta” e vuole i candidati di Crocetta.

Rosario non vuole cedere. Ma è arrivato Renzi. Non è arrivato a Palermo con Micari e con i celerini: è in veste di ‘Grande fratello’: lo guarda da una telecamera e gli dice.

“Rosario, entra, entra, entra”.

E Leoluca Orlando, Cracolici, Raciti, Faraone che reggono il sacco e che ripetono in coro:

“Rosario entra, entra, entra. Che dopo che entri tu entrano tutti i tuoi candidati e noi ci facciamo la lista. E tu? E chissenefrega! Intanto, pronto accomodo, ci prendiamo i tuoi candidati. Poi ti mandiamo a Roma, poi, poi, poi…”.

 

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