Era stata annunciata in modo scoppiettante come la grande novità di queste elezioni regionali. Invece la lista dei territori di Leoluca Orlando non trova nemmeno i candidati per tutt’e nove i collegi provinciali! Forse nel centrosinistra siciliano stanno cominciando a considerare il fatto che, magari, non avranno i voti per reggere sette liste? Ridurranno il numero delle liste entro domani?
Avrebbe dovuto essere una lista fortissima. Con i sindaci e gli ex sindaci del centrosinistra che sgomitavano per entrare a farne parte. Invece la lista dei territori del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, si sta rivelando un mezzo flop. Le cronache di queste ore raccontano che, in soccorso di Orlando, starebbe arrivando il PD per fornire candidati. A noi ‘sta tesi convince poco: fornire candidati a una lista, in termini elettorali, significa cedere voti: e non riusciamo a capire quali voti il Partito Democratico dovrebbe cedere alla lista del sindaco di Palermo se di voti, lo stesso PD siciliano, ne ha ormai pochi!
Quale potrebbe essere, allora, la verità? Forse quello che abbiamo scritto lo scorso 26 settembre (QUI L’ARTICOLO) si sta avverando: con tutte le liste che sta presentando per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana – per ora sono sette – il centrosinistra rischia di auto-civettarsi.
Le liste civetta – per la cronaca – sono le liste che vengono presentate per confondere gli elettori e fare perdere voti agli avversari, magari equivocando sul simbolo. Il centrosinistra siciliano, invece, sta sperimentando una variante delle liste civetta classiche: l’auto-civettamento, ovvero la presenza di tante liste – lo ribadiamo: sette – che rischiano di togliersi voti l’una con l’altra.
Proviamo a illustrare meglio quello che sta succedendo e che potrebbe succedere nel centrosinistra dell’Isola da qui a domani, quando le liste dovranno essere presentate.
Le elezioni regionali di quest’anno presentano una grande novità: la riduzione da 90 a 70 dei parlamentari di Sala d’Ercole. Questo significa che, a parità di elettori che si presenteranno per votare, il quorum sarà più alto, perché i seggi da ripartire saranno di meno.
Con molta probabilità, tra centrodestra riunificato (cosa, questa, che, storicamente, spinge gli elettori di questo schieramento politico ad andare a votare) e liste indipendentiste e sovraniste, a votare andranno più siciliani rispetto a cinque anni fa (sotto questo profilo, non non la pensiamo come coloro i quali che dicono – e forse sperano – che a votare andrà meno del 50% dei siciliani aventi diritto).
Di più: come questo blog scrive da tempo, i giovani siciliani, che sono tanti, circa 750 mila, potrebbero determinare un cambiamento radicale di queste elezioni regionali, se è vero che, da soli, potrebbero eleggere il presidente della Regione!
Andranno a votare? Non lo sappiamo. Ma nulla più essere escluso.
A conti fatti, se il numero di elettori che si recheranno alle urne aumenterà, il quorum si alzerà ulteriormente.
E’ noto che la vecchia politica siciliana – centrodestra e centrosinistra – per auto-conservarsi, ha stabilito che, per avere accesso alla ripartizione dei seggi all’Ars, una lista deve superare il 5%.
Cinque anni fa il 5% equivaleva a circa 115-120 mila voti. Quest’anno, a nostro modesto avviso, tra riduzione del numero dei parlamentari e un aumento di elettori alle urne – del quale non si può prevedere l’entità – una lista, per superare il 5%, dovrà racimolare da 135 a 140 mila voti (per la cronaca, più elettori aventi diritto andranno a votare, più voti ci vorranno per superare il 5%).
Siamo arrivati al nodo della questione. Il centrosinistra dovrebbe presentare sette liste. Buttandola a terra, per fare in modo che le sette liste superino il 5%, questo schieramento dovrebbe prendere dal 37 al 40% dei voti, assicurando ad ogni lista più del 5%.
E’ pensabile, dopo tutti i danni che ha combinato il Governo di Rosario Crocetta in cinque anni, dopo i soldi dei Siciliani regalati al Governo nazionale e via continuando con i record negativi, che il centrosinistra siciliano raggiunga, addirittura, il 40%?
A noi sembra molto improbabile. E, infatti, ecco che la lista di Leoluca Orlando non trova i candidati per tutta la Sicilia. Hanno trovato quattro cinque nomi per il collegio di Palermo, ma nelle altre otto province sono, come si usa dire in questi casi, ‘a mare’.
A Catania, per esempio – dove di questa incombenza si occupa il sindaco Enzo Bianco – coloro i quali dovrebbero essere i candidati della lista orlandiana lista dei territori sembra abbiano lasciato in asso lo stesso Bianco per ‘imbarcarsi’ con Nello Musumeci…
Tra l’altro, ci sarà una lista a sinistra del PD: la lista I cento passi di Claudio Fava. vero è che, anche questa lista sta scontando qualche difficoltà, se è vero che, più che un’alternativa al PD nel nome di una nuova sinistra sembra più una lista dalemian-bersaniana…
Ma è fuor di dubbio che Fava e compagni toglieranno voti al PD. E anche alla lista di Leoluca Orlando (ricordiamo che Pino Apprendi, parlamentare uscente del PD, veniva dato nella lista del sindaco di Palermo; poi Apprendi ha optato per la lista di Fava: ha capito che Orlando avrebbe incontrato difficoltà? se è così i fatti gli stanno dando ragione).
In questi ultimi giorni si è parlato di un’alleanza elettorale tra la lista del Megafono di Rosario Crocetta e il senatore Giuseppe Lumia (che dovrebbe essere sponsorizzata da Confindustria Sicilia) con la lista di Leoluca Orlando (QUI L’ARTICOLO). A noi la cosa sembra un po’ comica, considerato che Orlando e Crocetta, in questi anni, se ne sono dette di tutti i colori.
Crocetta ha detto che non ne vuole sapere. Ma Crocetta è anche quello che avrebbe dovuto ricandidarsi e poi si è ritirato al primo ‘fischio’ di Renzi. Il personaggio è quello che è: e, ad ogni modo, nel Megafono, quello che comanda è Lumia, non certo Crocetta: e se dovessero promettere a Lumia l’ennesima ricandidatura alle elezioni nazionali, beh, non ci sarebbe da stupirsi nel vedere assieme Leoluca & Rosario nella stessa lista…
Cosa vogliamo dire, alla fine? Che, a nostro modesto avviso, se lo spoglio delle schede alle elezioni regionali non verrà gestito così come è stato gestito alle elezioni comunali di Palermo (QUI TROVATE SEI ARTICOLI DOVE ABBIAMO RACCONTATO LE INCREDIBILI ANOMALIE RISCONTRATE NELLO SPOGLIO DELLE SCHEDE E, SOPRATTUTTO, NELLA GESTIONE DEI VERBALI…), il centrosinistra potrà garantire il quorum a tre liste, forse a quattro liste se le cose gli dovessero andare veramente bene.
E allora? E allora non escludiamo che le liste del centrosinistra, nelle prossime ore, si riducano. Leoluca Orlando, ieri, ha diramato un comunicato nel quale afferma di aver fornito “numerose disponibilità di candidature” per la lista del candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, Fabrizio Micari.
Ma se ha queste “numerose disponibilità di candidature” per la lista del candidato presidente Micari com’è che – addirittura da presidente di ANCI Sicilia – non riesce a chiudere la propria lista?