L’incredibile storia dei depuratori di Agrigento sequestrati. Mentre il Dipartimento regionale Acque e Rifiuti ‘babbia’…

30 settembre 2017

Quando c’è di mezzo l’acqua nella provincia di Pirandello sono in tanti a recitare. Si scopre che il Tribunale di Agrigento ha affidato i depuratori sequestrati al Dipartimento Acqua e Rifiuti della Regione. Ma siccome l’ex dirigente generale, Maurizio Pirillo, è andato via, il nuovo Gaetano Velastro, sembra attenda un ‘incarico personale’. Si può ignorare un provvedimento del Tribunale? Intanto anche all’ATI babbiano… Intanto la melma di quasi tutti i Comuni agrigentini ‘purifica’ il mare!  

di Salvatore ‘Totò’ Petrotto 
candidato alle elezioni regionali siciliane
nella lista “Noi Siciliani con Busalacchi Sicilia Libera e Sovrana”

Con un provvedimento del 13 luglio di quest’anno, il Tribunale di Agrigento, considerata l’inerzia ed i relativi reati di truffa ed inquinamento ambientale fin qui commessi, ha revocato a Girgenti Acque, gestore del servizio idrico integrato, la facoltà di continuare a gestire tutti quanti i depuratori sequestrati.

Il provvedimento, si legge in una nota del procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio “si è resa necessario in considerazione delle condizioni critiche in cui versano gli impianti e dell’accertato complessivo inadempimento da parte della Girgenti Acque spa delle prescrizioni imposte nei decreti di sequestro preventivo e nei successivi decreti modificativi; prescrizioni che erano state a suo individuate dal Gip al fine di consentire alla Girgenti Acque spa di porre rimedio in via autonoma alle gravi inefficienze depurative e strutturali riscontrate“.

“La gravita delle violazioni poste in essere dal Gestore – continua Luigi Patronaggio – agli obblighi assunti con la convenzione di gestione del servizio idrico integrato e la situazione globale in cui versa il sistema depurativo della provincia di Agrigento a seguito della scadenza dei termini assegnati per l’adempimento delle prescrizioni hanno imposto la sostituzione dell’attuale Gestore nella conduzione degli impianti. Si rappresenta, infine, che lo scorso 11 luglio 2017 è stato altresì posto sotto sequestro l’impianto di depurazione a servizio del Comune di Agrigento-Sant’Anna, la cui gestione è stata direttamente affidata al suddetto amministratore giudiziario“.

Dopo questo energico intervento delle Autorità Giudiziarie agrigentine il problema dei liquami fognari riversati in mare, praticamente da tutti quanti i Comuni della fascia costiera agrigentina, è stato risolto? Macché!

Girgenti Acque, malgrado sia sotto processo per delle innumerevoli truffe, legate alla mancata effettuazione della depurazione e per inquinamento ambientale, presso due Tribunali (oltre che in quello di Agrigento, anche in quello di Sciacca) continua imperterrita ed impunemente a far pagare agli utenti dei 27 Comuni che gestisce la tassa per una depurazione che non effettua!

A seguito della reiterazione di queste svariate inadempienze contrattuali, di queste vere e proprie frodi, truffe ed ai reati ambientali fin qui commessi, giustamente, il Procuratore della Repubblica di Agrigento, Dott. Luigi Patronaggio, ha chiesto ed ottenuto da parte del Tribunale di Agrigento di togliere la gestione dei depuratori a Girgenti Acque; depuratori che sono stati affidati al dirigente generale del Dipartimento Acqua e Rifiuti della Regione siciliana, Maurizio Pirillo.

Ma il colpo di scena della Regione qual è stato? Dopo poco più di 15 giorni da quell’affidamento dei depuratori, sorpresa delle sorprese, il Dott. Pirillo viene trasferito in un altro assessorato: esattamente il primo agosto 2017. E qui il giallo si infittisce!

Siccome quell’atto di affidamento era stato indirizzato personalmente al Dott. Pirillo, seppure nella qualità di Dirigente del Dipartimento Acque e Rifiuti, adesso il suo sostituto, il Dott. Gaetano Valastro, ancora non ha preso in carico quei depuratori sequestrati. A quanto pare attende che gli venga notificato, da parte del Tribunale agrigentino, un ulteriore atto di affidamento indirizzato personalmente a lui.

Nella Regione siciliana gli uffici, adesso, si identificano con le persone? Misteri della burocrazia regionale!

Praticamente quei depuratori, come si suole dire, ancora oggi, sono in mano a nuddru (trad. : in mano a nessuno).

Ma neanche i legittimi proprietari di tali impianti, interessati ai sequestri giudiziari, si sono fin qui mossi!

Il nuovo organismo di controllo e di programmazione, costituito da tutti i 43 Comuni agrigentini ed il cui presidente è l’attuale sindaco di Menfi, Vincenzo Lotà, mentre il suo vice è il sindaco di Racalmuto, Emilio Messana, finora è riuscito soltanto a cambiare solo il nome del nuovo consorzio di Comuni che hanno costituito lo scorso anno. Adesso, il nuovo consorzio pubblico non si chiama più ATO (Ambito Territoriale Ottimale) bensì ATI, e cioè Ambito Territoriale Idrico.

Il cambio della vocale finale in fondo ci aiuta a capire che quell’ambito non si poteva più chiamare ancora ‘ottimale’, dopo i disastri economici ed ambientali fin qui combinati dal 2007 ad oggi. Di ottimale non ha prodotto assolutamente nulla. Anzi è fin qui è riuscito solo a consentire una gestione pessima.

Non per niente il nuovo acronimo è ATI, ossia Ambito Territoriale Idrico, e basta! Grazie per questo grande cambiamento etimologico, cambiamento di una parola, o per meglio dire, cambiamento solo a parole.

Per il resto, i due sindaci che si sono messi a capo dell’ATI, l’avvocato Messana di Racalmuto e l’architetto Lotà di Menfi, cercano, o per meglio dire fanno finta di cercare, delle inadempienze contrattuali del gestore Girgenti Acque che solo loro non riescono a trovare. Non si sono accorti, poverini, che già da alcuni anni a questa parte, due Procure e due Tribunali stanno sequestrando a Girgenti Acque praticamente tutto quanto.

Con una serie di pesanti provvedimenti giudiziari, stanno praticamente revocando di fatto, oltre che di diritto, tutta quanta la gestione dei servizi idrici e fognari a questa società.

E loro due, Lotà e Messana, anziché revocare questa sciagurata convenzione trentennale con Girgenti Acque, se non altro per evitare eventuali conseguenze penali, che fanno? Continuano, da oltre un anno a questa parte, in maniera incessante, ad indire riunioni su riunioni, a costernarsi, ad indignarsi, ad annunciare che oggi no, domani forse, ma dopodomani revocheranno questa dannatissima ed odiatissima convenzione trentennale.

Foto tratta da scrivolibero.it

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