Giornali e TV, dopo l’avanzata delle destre alle elezioni tedesche, drammatizzano lo scenario parlando di ritorno del nazismo. Giusto essere contro i dispotismi. Ma è altrettanto giusto lottare contro la UE che sta imponendo il CETA calpestando la volontà popolare rappresentata dai Parlamenti di 27 Paesi europei. Ma di questo si parla poco o nulla. Forse perché a far mangiare il grano canadese al glifosato e alle micotossine ai cittadini europei è il business delle multinazionali?
Si fanno battaglie. Si promuovono analisi sulla pasta. Si subiscono azioni giudiziarie da parte delle multinazionali. Insomma si prova in tutti i modi a difendere il made in Italy, la dieta mediterranea, il grano duro prodotto nel Sud Italia, gli agricoltori e, soprattutto, i consumatori. Ma gli interessi che stanno dietro al grande business del grano duro canadese ricco di glifosato e di mocotossine ha sempre la meglio. Sul sito di GranoSalus arrivano due notizie, una migliore’ dell’altra: “80 mila quintali di grano canadese in arrivo a Bari per la bottega cianna cianna (alias Divella)” e l’associazione dei pastai che dice: il made in Italy non è un fatto di materie prime, ma di competenze e di come le stesse materie prime, anche straniere, vengono lavorate!
Non abbiamo più cosa sentire. Forti del fatto che l’Unione Europea, fregandosene delle competenze dei Parlamenti di 27 Paesi della stessa Unione, sta applicando il CETA (il trattato internazionale tra UE e Canada che prevede, tra le tante cose, l’arrivo in Europa – e segnatamente in Italia – del grano duro canadese, come potete leggere qui), ci vogliono imporre, a tutti i costi, il grano duro canadese.
E’ importante ricordare cos’è il CETA e cosa prevede. In base a questo accordo le multinazionali piomberanno in Canada per fare affari nell’industria e nei servizi. In cambio, però, il Canada vuole che i paesi europei importino una serie di prodotti canadesi. Tra questi prodotti c’è il grano duro prodotto nelle aree fredde e umide di questo Paese.
E’ anche importante sapere che il Canada produce grano duro buono e grano duro di qualità scadente: quello prodotto, come già accennato, nelle aree umide e fredde. Questo grano duro viene fatto maturare artificialmente con il glifosato. E infatti contiene glifosato e micotossine DON (prodotte dai funghi che proliferano grazie alla presenza di umidità).
Pensate: tutti i giornali – di regime – ci invitano a preoccuparci del fatto che in Germania le destre, subito ribattezzate “naziste”, hanno raddoppiato i voti e sono entrate nel Parlamento tedesco. Mentre sono pochissime le voci che si stanno levando contro un atto di prepotenza e di dispotismo: ovvero il fatto che la Commissione Europea sta imponendo a 500 milioni di persone il grano duro canadese al glifosato e alle mocotossine DON, calpestando le prerogative di 27 Parlamenti!
Tutti sapevamo, infatti, che il CETA – il trattato commerciale tra Unione Europea e Canada – dopo l’approvazione, da parte del Parlamento Europeo, prima di entrare in vigore, avrebbe dovuto essere approvato dai Parlamenti dei 27 Paesi della UE.
Ma la Commissione Europea – un esecutivo europeo che nessuno, in Europa, ha mai eletto, e che è espressione delle massonerie finanziarie e bancarie e, naturalmente, delle multinazionali – ha deciso che il CETA si applica e basta, fregandosene della volontà popolare rappresentata dai Parlamenti di 27 Paesi!
E’ un fatto gravissimo! Ne dovrebbero parlare ogni giorno Tv e giornali. Invece, silenzio su tutta la linea. Poi magari si scopre che la destra che ha vinto in Germania è contro il CETA: ma questo non conta: oggi chi è contro questa Unione Europea è “populista” e – visto che siamo in Germania – è anche “nazista”.
Per carità: magari questa destra tedesca è per davvero nazista: e, se è così, è intollerabile! Ma la domanda è: quanti sono in Germania i partiti che si sono pronunciato al CETA? I due più grandi partiti – il PPE e socialisti di Martin Schulz – sono favorevoli al CETA. Nel Parlamento Europeo il PPE e il PSE hanno votato ‘Sì’ al CETA (e ‘Sì’ hanno votato anche gli europarlamentari del PD e di Forza Italia).
Se in Germania i partiti così detti democratici sono schierati a ‘tappetino’ in favore del CETA – ‘sdraiati’ al cospetto delle multinazionali – c’è da stupirsi se, per combattere un’Unione Europea antidemocratica i cittadini elettori si rivolgono alle destre?
Non dovrebbero essere i socialisti di Schulz a difendere i cittadini dalle prepotenze e dal dispotismo delle multinazionali? Sbagliamo o i socialisti di Schulz hanno governato con la Merkel, avallando gli ‘ordini’ delel multinazionali, a cominciare dal CETA?
Ora è bene sapere che in Germania, i cittadini, non ne possono più del glifosato. La birra tedesca contiene glifosato (COME POTETE LEGGERE QUI). E grazie all’informazione della rete, i tedeschi ora sanno anche che la pasta industriale prodotta da otto grandi marche italiane contiene glifosato e micotossine. E siccome l’Italia è un grande importatore di grano duro che arriva dal Canada, non è difficile fare due più due!
Del resto, se il Canada, oggi, pretende di imporre il proprio grano duro all’Unione Europea – addirittura pretende i risarcimenti nel caso in cui i cittadini si dovessero rifiutare di mangiare la pasta prodotta con il grano duro canadese! – non è poi così difficile pensare che in Italia, la pasta industriale si fa anche con il grano duro canadese, magari miscelato al grano duro italiano.
Giusto stigmatizzare la presenza dei nazisti in Germania. Ma è altrettanto giusto cominciare a combattere contro un’Unione Europea che ci vuole imporre il grano avvelenato!
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