Nuovo appello agli 800 mila giovani Siciliani da parte dell’ex sindaco di Racalmuto, Salvatore ‘Totò’ Petrotto, che in un video si rivolge ai circa 800 mila giovani della nostra Isola. “Svegliatevi: il vostro futuro dipende da voi. Non fate vincere, ancora una volta, la vecchia politica di delinquenti”
In Catalogna 5 milioni di persone lottano per la libertà. Cosa fanno, invece, 5 milioni di Siciliani?
Se lo chiede Salvatore ‘Totò’ Petrotto in un post su facebook accompagnato da un video.
“La rivolta in Catalogna – scrive Petrotto – 5 milioni di Catalani che sono scesi in piazza per indire il referendum per la loro indipendenza dalla Spagna, a noi Siciliani dovrebbe farci riflettere. Più della metà dei Siciliani alle elezioni regionali del 2012 non sono andati a votare. Nessuno crede più in questo nostro Stato italiano in cui, a fronte di oltre 800 miliardi di euro di tasse che paghiamo ogni anno, per colpa di una tassazione che incide per oltre il 70% del reddito da lavoro e sulle imprese (una cosa mostruosa!), almeno la metà di questi soldi ce li rubano le banche e le classi dirigenti corrotte ed incapaci”.
“In cambio cosa abbiamo? – prosegue il post – Solo ufficiali giudiziari dietro la porta di casa e niente più! Scuole, ospedali, strade, ferrovie, tutto quanto è sfasciato e non funziona. Le uniche cose che ci regalano a piene mani sono disoccupazione e povertà, ed in Sicilia tanta ‘munnizza’ e liquami fognari sparsi ovunque, malgrado paghiamo questi servizi pessimi, gestiti illegalmente, il triplo rispetto al resto d’Italia! Ed allora che facciamo in Sicilia? Stiamo fermi e non andiamo a votare anche questa volta?”.
“Mi rivolgo a quegli 800 mila giovani che non votano più – scrive sempre Petrotto – agli oltre 2 milioni di Siciliani che, alle scorse elezioni regionali, standosene a casa, hanno fatto vincere un presidente della Regione con 617 mila voti. Un presidente eletto col voto del 15% dei Siciliani!
Ed allora, di chi è la colpa se non funziona niente? Principalmente di chi non va votare e favorisce l’elezione dei soliti delinquenti organizzati che, col minimo sforzo, ottengono il massimo risultato: quello di svendere la Sicilia ed i Siciliani, per tenersi incollati ai loro sederi quelle poltrone dalle quali ci fanno sovercherie e ci fanno morire di fame!”.
“Sveglia Sicilia, sveglia Siciliani – conclude Petrotto – andiamo a votare in massa, per cacciar via i soliti noti che da Destra, Centro e Sinistra, ci hanno fin qui massacrato!”.
(QUI IL VIDEO DI SALVATORE PETROTTO)
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I giovani, quando si dispongono al dialogo, provo a interessare alla politica,
cercando spiegare loro che possono con il loro voto cambiare politica, la solita perdente da decenni.
Vorrei permettermi rappresentare una realtà, forse mistificata o adombrata dal solito qualunquismo: in Sicilia migliaia di giovani studiano e lavorano o viceversa con grande, encomiabile impegno.
Tra immani difficoltà che le pastoie delle raccomandazioni e del voto di scambio rendono ancora più difficile, sia il lavoro come la vita dei giovani per bene, laboriosi e senza "padrini".
Uno dei compiti di un governo democratico, di comune interesse, deve essere quello di fare emergere lo sfruttamento sul lavoro di quei tanti ottimi giovani , per normalizzare, legalizzare ogni attività degli stessi.
Non fingiamo di non capire che esiste uno sfruttamento giovanile che fa capo, anche in Sicilia! ai soliti sfruttatori siciliani anch'essi.
Giovani che lavorano oltre le otto ore quotidiane, spesso senza nessuna sicurezza o prospettiva di regole di legge, pure vigenti e difficilmente applicate.
Poi ci sono i bighelloni perditempo, giovani anch'essi, cui bisogna trovare una seria occupazione nell'interesse della collettività che li mantiene.
Cominciando con l'educazione alla crescita e allo sviluppo pubblici fino dalle elementari, chiedendo a tutti, giovani e meno, di contribuire ognuno secondo la proprie possibilità, alla ricchezza e allo sviluppo della propria regione.
Proprio come fanno quei tanti giovani per bene.