La nostra domanda è legittima. Se il senatore del PD-Megafono, Giuseppe Lumia, è veramente preoccupato per la nostra salute e per il futuro grano siciliano, martedì prossimo, al Senato, voterà di certo no al CETA, l’accordo scellerato tra UE e Canada. Questo perché il grano estero “contaminato” arriva anche dal Canada
Certo che la campagna elettorale risveglia i buoni sentimenti in tanti politici. Tra questi c’è anche il senatore del Megafono-PD, Giuseppe Lumia, che addirittura, forse per la prima volta nella sua vita, prende in considerazione l’esistenza del grano in Sicilia. E, addirittura, difende il grano nella nostra Isola dalle importazioni di grani “contaminati”. Ullallà, senatore Lumia ma cosa le è successo?
Sentite cosa scrive in una nota:
“Il nostro grano non teme alcuna competizione mondiale, perché ha delle qualità organolettiche di eccellenza, come studi scientifici hanno dimostrato, e riscontra l’apprezzamento dei consumatori sia in Italia che nel mondo. E’ compito della politica e delle istituzioni tutelare una concorrenza che non sia alterata da prodotti ‘sporchi’, perché provenienti da territori contaminati. Prodotti che arrivano nelle nostre tavole grazie ai circuiti della speculazione economico-finanziaria, che mettono fuori mercato le nostre produzioni di qualità”.
Ora arriva la notizia
“Ecco perché ho presentato un’interrogazione al governo – dice sempre Lumia – per chiedere al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali se intenda prendere provvedimenti affinché vengano sistematicamente e capillarmente controllate le importazioni di grano straniero, incentivando la produzione locale e privilegiando i prodotti a chilometri zero; se intenda impedire l’importazione di grano proveniente da quei territori contaminati da radionuclidi”
La parola “radionuclidi” lascerebbe pensare che il senatore Lumia faccia riferimento al grano che arriva dall’Ucraina, che potrebbe presentare problemi legati ai radionuclidi eventualmente presenti nel grano coltivato nelle aree contaminate dal disastro della centrale nucleare di Chernobyl.
E del grano duro canadese il senatore Lumia non dice nulla?
Siamo certi che dirà qualcosa il 26 settembre, quando al Senato andrà in discussione l trattato commerciale tra Unione Europea e Canada, il CETA.
Se il senatore Lumia, come scrive, si batte “affinché vengano sistematicamente e capillarmente controllate le importazioni di grano straniero, incentivando la produzione locale e privilegiando i prodotti a chilometri zero”, insomma, se è contrario all’arrivo di grano contaminato in Italia non potrà che schierarsi contro i CETA e, di conseguenza, votare No all’accordo commerciale tra UE e Canada sul quale si deve pronunciare il Senato.
Come le sa, il suo partito – il PD – al Parlamento europeo ha votato Sì al CETA. E anche a livello nazionale è schierato per il Sì, n fora di un accordo – così si dice – tra Renzi e Berlusconi (anche Forza Italia al Parlamento di Strasburgo, ha votato Sì al CETA).
Egregio senatore, siamo ansiosi di ascoltare il discorso che terrà nell’Aula del Senato e saremo ben felici di sapere che voterà No al CETA.
Appuntamento a martedì prossimo.
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