L’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione starebbe valutando l’ipotesi di commissariare l’appalto per i collegamenti con le isole minori vinto dalla Liberty Lines della famiglia Morace. Lo prevede l’ articolo 32 del decreto legge 90/2014 – la cosiddetta legge Cantone- che ha introdotto misure straordinarie in tema di corruzione negli appalti pubblici
Qualche giorno fa abbiamo letto sui quotidiani che c’è una nuova inchiesta che riguarda gli affari milionari che girano intorno ai trasporti tra la Sicilia e la sua isole minori. La Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, come potete leggere qui, Vittorio Morace, è stato rinviato a giudizio per frode in pubbliche forniture e falso. Il caso riguarda alcuni aliscafi che avrebbero dovuto essere in servizio e che invece non lo erano, mentre quattro delle sette imbarcazioni usate per collegare la Sicilia alle Eolie sarebbero state vecchie e inadeguate, in violazione delle norme di sicurezza e in violazione del contratto di appalto stipulato con la Regione.
Altri guai giudiziari per la famiglia Morace, cui fa capo la Liberty Lines (ex Ustica Lines) che vanno ad aggiungersi a quelli arrivati con l’inchiesta Mare Mostrum, che, come si ricorderà, ha portato ai domiciliari Ettore Morace, figlio di Vittorio, con l’accusa di corruzione. Una inchiesta definita dagli stessi inquirenti “un romanzo della corruzione” che coinvolge diversi politici, direttamente o indirettamente e che tira in ballo anche il ruolo dell’Antitrust e del Governo Crocetta.
Tutto gira intorno agli appalti milionari- leggasi una marea di soldi pubblici- per il collegamento con le isole minori e saldamente in mano al gruppo Liberty di cui oltre ai Morace, fa parte anche un altra potente famiglia di armatori messinesi: i Franza.
Sotto in allegato trovate alcuni approfondimenti su questa vicenda, mentre il processo a Barcellona Pozzo di Gotto è già iniziato e non si escludono nuovi colpi di scena.
In attesa che le inchieste della magistratura facciano il loro corso, in ambienti romani circola con insistenza una voce: l’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione starebbe valutando l’ipotesi di commissariare l’appalto finito al centro dell’inchiesta, come previsto dall’articolo 32 del decreto legge 90/2014 – la cosiddetta legge Cantone- che ha introdotto misure straordinarie in tema di corruzione negli appalti pubblici.
In particolare,”. Nell’ipotesi in cui l’autorità giudiziaria proceda per i delitti di cui agli articoli 317 c.p., 318 c.p., 319 c.p., 319-bis c.p., 319-ter c.p., 319-quater c.p., 320 c.p., 322, c.p., 322-bis, c.p. 346-bis, c.p., 353 c.p. e 353-bis c.p., (delitti contro la pubblica amministrazione, ndr) ovvero, in presenza di rilevate situazioni anomale e comunque sintomatiche di condotte illecite o eventi criminali attribuibili ad un’impresa aggiudicataria di un appalto per la realizzazione di opere pubbliche, servizi o forniture ovvero ad un concessionario di lavori pubblici o ad un contraente generale, il Presidente dell’ANAC ne informa il procuratore della Repubblica e, in presenza di fatti gravi e accertati anche ai sensi dell’articolo 19, comma 5, lett. a) del presente Decreto, propone al Prefetto competente in relazione al luogo in cui ha sede la stazione appaltante, alternativamente:
a) di ordinare la rinnovazione degli organi sociali mediante la sostituzione del soggetto coinvolto e, ove l’impresa non si adegui nei termini stabiliti, di provvedere alla straordinaria e temporanea gestione dell’impresa appaltatrice limitatamente alla completa esecuzione del contratto d’appalto o della concessione;
b) di provvedere direttamente alla straordinaria e temporanea gestione dell’impresa appaltatrice limitatamente alla completa esecuzione del contratto di appalto o della concessione”.
Non sarebbe la prima volta che l’ANAC applica questa norma: a pochi giorni di distanza dall’entrata in vigore del decreto in esame, vi è stata una prima applicazione dell’art. 32: il Presidente dell’ANAC, Raffaele Cantone, ha presentato, in data 10 luglio 2014, al Prefetto di Milano, una “richiesta di straordinaria e temporanea gestione della società Maltauro S.p.A. con riferimento all’appalto relativo alle «architetture di servizio» afferenti al sito per l’Esposizione Universale del 2015”.
Più di recente, l’ANAC ha avviato il procedimento di commissariamento della Romeo Gestioni SpA e del consorzio stabile Romeo Facility services 2010, entrambe sotto il controllo dell’imprenditore partenopeo Alfredo Romeo, coinvolto nell’inchiesta sul mega appalto Consip da 2,7 miliardi di euro riguardante il facility management per le pubbliche amministrazioni.
Toccherà adesso alla Liberty Lines subire la stessa sorte?
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