ll sondaggio telefonico dell’istituto Piepoli realizza il sogno di D’Alema, Bersani, Claudio Fava e Ottavio Navarra: portare l’accoppiata siciliana PD-Alfano all’8%. Musumeci sarebbe al 42% (dimenticando che c’è candidato Vittorio Sgarbi). La stessa sinistra di Fava e Navarra sarebbe al 25% come i grillini. Insomma, i Siciliani voterebbero solo la vecchia politica…
La lista di sinistra di Claudio Fava e Ottavio Navarra’ E’ già al 25%! parola della stesso Claudio Fava, che cita un sondaggio dell’istituto Piepoli.
La lista di Fava sarebbe al 25%; e al 25% sarebbe anche il Movimento 5 Stelle. Mentre il centrodestra sarebbe al 42%.
E il PD e Alleanza Popolare del ministro Angelino Alfano? Sarebbero all’8% o giù di lì. Gli altri, a quanto pare, sempre stando a questo sondaggio, non esisterebbero. Solo vecchia politica.
Fava e Navarra illustrano questo sondaggio nel giorno in cui presentano la lista “Cento passi”. E’ la solita retorica antimafiosa. Un richiamo al film su Peppino Impastato. Per fare voti, si sa, tutto fa brodo.
Certo, se dei “Cento passi” Fava si fosse ricordato quando, qualche anno fa, è arrivato a Palermo, da vice presidente della commissione Antimafia, insieme con la presidentessa, Rosy Bindi, non accorgendosi di tutto quello che succedeva nella Sezione per le misure di prevenzione presso il Tribunale del capoluogo siciliano, retto, allora da Silvana Saguto, di passi in avanti la Sicilia, sul fronte della legalità – quella vera e non quella celebrata a parole dai ‘Professionisti dell’antimafia’ – ne avrebbe fatti tanti.
Invece tutto andato com’è andato. Pino Maniaci, che con la redazione di TeleJato conduceva una battaglia in solitudine per fare chiarezza sulla gestione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia è stato lasciato solo. E oggi è sotto processo. Mentre chi non ha visto o non ha capito – o chi non ha voluto vedere e capire – fa carriera e si presenta pure come il ‘nuovo’ della politica. Oplà!
Siamo in Sicilia, terra di Gattopardi. E cosa sono, se non Gattopardi della politica, gli eterni rieccoli di Articolo 1 MDP: momentaneamente fuoriusciti dal PD, al comando di Bersani e D’Alema, grandi alleati di Fava & Navarra: il ‘Nuovo che avanza’ a sinistra, in una Sicilia che Crocetta e il PD hanno massacrato. Aiutati volete sapere anche da chi?
Dai ‘compagni’ di Articolo 1 MDP che all’Ars e fuori dall’Ars hanno sostenuto il Governo Crocetta e le sua battaglia ‘ascare’.
Vogliamo parlare di Mariella Maggio, parlamentare regionale del PD, la presidente uscente della commissione Ambente dell’Ars? Che non ha fatto nulla, ma proprio nulla per la gestione pubblica dell’acqua. Che in Sicilia, dopo cinque anni di Governo Crocetta-PD, è rimasta nelle salde mani dei privati.
La signora maggio ne sa parlare?
Scommettiamo che Mariella Maggio si ricandiderà nella lista “Cento passi”?
Dai “Cento passi” di Fava e Navarra alle ‘Cento’ legislature di Angelo Capodicasa il passo è breve. Ne vogliamo parlare dell’ex presidente della Regione, parlamentare regionale e nazionale dagli anni ’80 del secolo passato?
Non è solo un problema di legislature. Ricordate? Era la primavera del 2016. L’assessore-commissario di Renzi in Sicilia, Alessandro Baccei, aveva deciso di riscrivere le norme di attuazione dell’articolo 36 dello Statuto. Una riscrittura che si è materializzata nel secondo ‘Patto scellerato’ Renzi-Crocetta (QUI ILLUSTRIAMO IL SECONDO ‘PATTO SCELLERATO’ RENZI-CROCETTA).
Per far passare questo ennesimo scippo ai danni della Regione siciliana ci voleva un voto del Parlamento nazionale. In un primo momento Capodicasa, da ex presidente della Regione, capisce che quello che lo Stato vuole fare alla Sicilia è una vergogna. E lascia intendere che si sarebbe opposto.
Poi il Governo Renzi pone la questione di fiducia. Capodicasa avrebbe dovuto scegliere tra la Sicilia e il suo partito. E ha scelto per il suo partito (COME POTETE LEGGERE QUI).
Oggi Fava (che è stato eletto cinque anni fa con SEL grazie a un accordo con il PD), Navarra (già parlamentare nazionale e regionale dei post comunisti) e i rieccoli di Articolo 1 si ritrovano tutti insieme. Per cambiare la Sicilia insieme con chi l’ha peggiorata. Bello, no? Soprattutto credibile…
Per l’occasione – e qui torniamo al ‘sondaggio’ – giusto per auto-spingersi in avanti (altrimenti che “Cento passi” sarebbero?) sono già al 25%. Sì, Fava, Navara, Bersani, D’Alema, Capodicasa, Mariella Maggio, più Rifondazione Comunista, più i ‘movimenti’ sarebbero al 25%!
Mentre il candidato di Renzi e Leoluca Orlando, più il Ministro Angelino Alfano e i quattro gatti che ancora gli vanno dietro sarebbero all’8%.
C’è da crederci? Vero è che i grillini siciliani, negli ultimi tempi, non sono stati né molto presenti, né molto lucidi nella comunicazione. Ma darli alla pari con la lista di Massimo D’Alema e di Bersani che dalla Sicilia dichiarano guerra a Renzi per riprendersi il PD, beh, ci sembra un po’ esagerato.
E allora dov’è il ‘trucco’? Semplice: Fava e Navarra sperano di strappare un sacco di voti al PD perché sono convinti – e non hanno torto – che i giovani che vorrebbero votare una sinistra diversa non sono così ingenui da votare il il partito di D’Alema e Bersani.
Insomma, questo sondaggio dà per scontato quello che Fava e Navarra vorebbero realizzare: ‘svuotare’ il PD siciliano.
Non ci convince nemmeno Nello Musumeci al 42%. Certo, considerando i voti presi da Musumeci candidato alla presidenza delle Regione cinque anni fa e sommandoli ai voti presi da Gianfranco Miccichè, anche lui candidato cinque anni fa, sempre nel centrodestra (ma per fare perdere Musumeci e fare vincere Crocetta: operazione riuscita), lo stesso centrodestra siciliano arriva, grosso modo, al 42%.
Ma i 500 soggetti chiamati al telefono dall’istituto Pepoli forse hanno dimenticato che nel centrodestra è spuntata la candidatura di Vittorio Sgarbi, un personaggio che, in politica, di solito, si accompagna a Berlusconi.
Cosa vogliamo dire? Che la candidatura di Musumeci non è poi così granitica quanto sembra. Sgarbi, se sarà candidato, gli toglierà un sacco di voti. Altro che 42%!
Nel complesso, il sondaggio dell’istituto Pepoli – che a noi, più che un sondaggio, sembra, per l’appunto, il sogno di Fava e Navarra – ci dice che la Sicilia non è cambiata.
I Siciliani, secondo questo ‘sondaggio’ si accingono a votare per la vecchia politica.
Musumeci è espressone della vecchia politica: lo sostengono Forza Italia, i vecchi e i nuovi fascistoni (ci riferiamo, tra i nuovi, alla Lega di Salvini), i soliti democristiani dell’eterna UDC e del Cantiere Popolare e una serie di transfughi.
ll centrosinistra a trazione PD è sostenuto dallo stesso Partito Democratico siciliano che è un esempio unico di fallimento politico; poi da Crocetta; da Leoluca Orlando, da Salvatore ‘Totò’ Cardinale da Mussomeli, dai trasformisti di Angelino Alfano e da una serie di deputati salta-fosso.
Se esaminate i personaggi di questi due schieramenti politici, vi accorgerete che sono quasi tutti soggetti degli anni ’90 – e in alcuni casi degli anni ’80 – che si ripropongono, ancora una volta, al cospetto degli elettori.
Lo stesso discorso, in buona parte, vale per Fava e Navarra. Il primo ha cominciato a fare politica nei primi anni ’90 con la Rete di Leoluca Orlando. E poi ha girato tutta la galassia della sinistra italiana. Navarra non ha cominciato negli anni ’90, ma addirittura prima: da ragazzino tra i giovani del Pci.
Come già detto, Fava e Navarra sono in accoppiata con D’Alema e Bersani. Degli altri non conosciamo la forza. Sarà interessante vedere le liste. E vedere quanti volti nuovi – di Sinistra Italiana, di Rifondazione Comunista dei Verdi – riusciranno ad eleggere.
Niente di nuovo dalla Sicilia, insomma. C’è da crederci? Noi non ci crediamo. Noi non crediamo che i Siciliani continueranno a votare per la vecchia politica.
Non sfugge agli osservatori la stranezza di questi ‘sondaggi’: chi lo commissione, guarda caso, viene sempre premiato. Superfluo aggiungere che il sondaggio dell’istituto Pepoli è stato commissionato da Fava e compagni…
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