Questo dato emerge dalla lettura del Bilancio consuntivo 2016 del Comune di Palermo. A commentarlo è la coordinatrice dei Verdi della città, Nadia Spallitta, che mette in evidenza alcune “distorsioni”. Per esempio, l’aumento spropositato di tasse e imposte comunali. O il completo abbandono di anziani e disabili. O la gestione disastrosa delle strutture sportive. E via continuando…
Il Comune di Palermo non è solo a rischio default, ma tassa a più non posso gli ignari cittadini per fornire servizi mediocri (vedere la disastrosa gestione della raccolta e trattamento dei rifiuti), non investe sui giovani, non investe nel miglioramento dell’ambiente (anzi lo peggiora!), non investe nell’edilizia pubblica e gestisce male i propri beni culturali. L’unica cosa che al Comune sanno fare bene è pagare il personale: quasi un po’ più di nove mila dipendenti comunali e altrettanti nelle società controllate dallo stesso Comune.
Se i dipendenti delle società comunali venissero considerati per quello che sono – e cioè dipendenti pubblici pagati con i fondi comunali – il Comune di Palermo sarebbe già in quasi dissesto. Questo perché quando le spese per il personale superano il 50% di tutte le spese correnti, dovrebbe intervenire la Corte dei Conti per avviare le procedure di dissesto.
Con molta ‘eleganza’, il Comune di Palermo – come racconta la coordinatrice dei Verdi del capoluogo siciliano, Nadia Spallitta, inserisce i costi del personale delle società controllate dal Comune tra le “prestazioni di servizi” (che peraltro non ci sono o, se ci sono, sono servizi scadenti, se non pessimi).
Questi dati emergono dalla lettura del Bilancio consuntivo 2016 del Comune di Palermo. per noi non sono novità. Già lo scorso febbraio questo blog segnalava la situazione finanziaria critica del Comune (QUI L’ARTICOLO IN CUI DI PARLA DI RISCHIO DEFAULT).
Un Comune con i conti in disordine. Ma anche, sottolinea la coordinatrice dei Verdi, con alcune “distorsioni”.
“La prima voce che stupisce – commenta Nadia Spallitta – è l’incremento rispetto al 2015 delle entrate tributarie che, da 335 milioni di euro circa, sono passati a 488 milioni nel 2016, con un aumento della pressione fiscale di quasi 150 milioni in un anno. Davvero poco giustificabile di fronte alla condizione di disoccupazione e povertà diffusa della nostra città”.
La città è un disastro, l’immondizia rimane per giorni e giorni nelle strade, le stesse strade sono piene di buche e non gliene frega niente a nessuno, l’economia cittadina muore, migliaia di giovani, ogni anno, lasciano Palermo, perché non offre alcuna opportunità di lavoro.
“Un altro elemento significativo della scarsa propensione agli investimenti, che sono quelli che creano lavoro – scrive sempre la coordinatrice dei Verdi cittadini – è data dal fatto che, nel 2016, si sono spesi, per investimenti, solo 30 milioni di euro, mentre il fabbisogno di opere pubbliche è stimato nel triennio di circa 4 miliardi di euro”.
“Altra voce che lascia assolutamente senza parole è quella relativa alle entrate derivanti da finanziamenti europei – dice sempre Nadia Spallitta -. Pure in presenza di risorse dal valore miliardario per la Sicilia, nel 2016 le entrate europee, per il Comune, sono di sole 76 mila euro, cifra davvero irrisoria ed ingiustificabile, dopo un quinquennio di governo della città che dimostra la carenza della programmazione”.
Al Comune potrebbero rispondere che non è vero, perché i 320 milioni di euro del Tram sono fondi europei. Cosa, questa, che è vera solo in minima parte: i 15 km di Tram, il cui costo è stato incredibilmente eccessivo, sono stati realizzati con altri fondi.
I costi del Tram di Palermo – come tante altre opere realizzate negli anni passati in Sicilia – sono stati rendicontati come anticipo di fondi europei. Un artifizio (che fino a qualche anno fa veniva definito come ricorso ai ‘progetti di sponda’) che serve soltanto a far pagare all’Unione Europea il costo di opere che nulla hanno a che vedere con la Programmazione dei fondi europei).
Al Comune di Palermo potrebbero rispondere che sono pronti i fondi del PON metro: fondi che, in parte, verranno spesi in campagna elettorale (COME POTETE LEGGERE QUI) e che, in buona parte, finiranno in grandi appalti ferroviari: appalti che a Palermo, fino ad oggi, hanno portato solo inquinamento, distruzione delle strade, caos e inquinamento dell’ambiente (sarebbe interessante sapere quali malattie sono aumentare in città da quando ai campi magnetici dei dei telefoni cellulari si è sommato l’inquinamento elettrico del Tram).
Poi c’è il personale, che Nadia Spallitta definisce “settore nevralgico”. Il costo del personale comunale è pari a 240 milioni. “A questa voce – precisa la coordinatrice dei Verdi – deve aggiungersi quella del costo dei dipendenti delle società partecipate, voce che confluisce nella generica denominazione di ‘prestazione di servizi’, per un ammontare, nel 2016, di circa 360 milioni di euro”.
E’ il giochetto già noto per confondere le carte.
“Analizzando, poi, i diversi settori di intervento dell’amministrazione – commenta sempre Nadia Spallitta – emergono alcune ulteriori criticità che dimostrano la scarsa attenzione rispetto a settori invece fondamentali. Ad esempio, per le politiche giovanili non è stato previsto nessun investimento. Ugualmente, per l’edilizia pubblica, l’investimento è stato pari a zero; per i parchi cittadini l’impegno è stato di soli 65 mila euro. Nessuna spesa è stata prevista per le risorse idriche e la qualità dell’aria”.
Strano, no? L’amministrazione comunale ha istituito una contestatissima ZTL (Zona a Traffico Limitato), che in realtà somiglia a una tassa di circolazione automobilistica cittadini giustificando tale nuovo balzello con l’inquinamento da combattere e poi non investe un euro nella qualità dell’aria…
Non va meglio per gli anziani, praticamente abbandonati dal Comune.
E che dire dei disabili? I Comuni dovrebbero lavorare a stretto contatto con i distretti socio sanitari. Ma leggendo il consuntivo 2016 si legge che la spesa per i disabili è stata di appena 230 mila euro. Praticamente, nulla.
Chissà cosa penseranno di questo Ficarra e Picone…
Per non parlare di Pif, altro difensore dei disabili abbandonati dalle istituzioni siciliane.
Per per l’economia cittadina che ha fatto il Comune di Palermo? “Per sviluppo economico e competitività – dice Nadia Spallitta – lo stanziamento, nel 2016, è stato pari a zero euro”; idem “per le piccole e medie imprese e per l’artigianato”; e zero euro anche “per la ricerca e l’innovazione”.
Perché stupirsi, poi, se i giovani laureati di Palermo vanno via?
“In compenso – sottolinea la coordinatrice dei Versi – si spendono 21 milioni per le utenze, di cui 15 per l’energia elettrica, con buona pace dell’uso di fonti di energia rinnovabile e risparmio energetico”.
Domanda: come fa il Comune di Palermo a spendere 15 milioni di euro all’anno di energia elettrica? Cosa c’è dietro questo dato?
Altro giro, altra corsa:
“Con un patrimonio immobiliare miliardario – sottolinea Nadia Spallitta – si pagano ben 9 milioni per fitti passivi”.
Forse si pagano ancora gli affitti per le scuole, oltre che quelli per gli uffici? Ma almeno le scuole prese in affitto dal Comune di Palermo sono a norma?
Poi c’è lo sport. Ovvero gli impianti sportivi della città gestiti malissimo:
“Costano 5 milioni per un’entrata di sole 600.000 euro”.
Lo sfascio si ripete con i servizi museali: “Registrano entrate per 230,000 euro circa per una spesa di oltre 6 milioni”.
Una delle poche cose che funziona è il Teatro Massimo, ma, con rispetto parlando, in un contesto di morte economica e sociale, la musica di questo Teatro ricorda l’orchestra del Titanic che continuava ad esibirsi mentre la nave colava a picco…
“Mi auguro – conclude Nadia Spallitta – alla luce di questi risultati che non rispondono ai principi di efficienza e buona andamento della pubblica amministrazione, che non sia questo il ‘modello Palermo’ che si pensa di esportare in tutta la Sicilia”.
Se volete approfondire i ‘misteri’ di palermo potete leggere anche questo articolo e gli articoli che trovare allegati:
Elezioni comunali di Palermo 6/ Verso la proclamazione del Consiglio comunale ma…
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