Definirla sfacciataggine è un eufemismo. Lo slogan scelto dal Partito democratico siciliano che campeggia sui manifesti appesi in città, fa a pugni con la realtà. Eppure…
Da qui al 5 Novembre qualche risata è assicurata. Amara, di certo. Come in ogni campagna elettorale che si rispetti, infatti, non mancheranno cartelloni elettorali esilaranti, slogan tratti dagli angoli più remoti della fantasia, facce da cabaret, facce di culo, promesse fantascientifiche ed elementi da raccolta indifferenziata.
Già da qualche settimana per le strade delle città siciliane e da qualche giorno sui giornali online ha fatto la sua comparsa un manifesto elettorale che riassume perfettamente tutte le categorie sopra citate. E’ targato PD Sicilia e dice: “Bilancio regionale risanato. Conti pubblici in ordine”. Affermazione che va molto al di là della normale prassi elettorali di edulcorare la realtà sfociando in una vera e propria balla che offende l’intelligenza dei siciliani.
Pure le pietre sanno che i conti della Regione fanno acqua da tutte le parti. Che alla Sicilia sono rimasti solo gli occhi per piangere grazie al governo targato Crocetta-PD. Senza volere entrare nei tecnicismi- basterebbe ricordare che la Corte dei Conti siciliana in un primo momento si era rifiutata di parificare il bilancio della Regione e che se pure lo ha fatto in un secondo momento, il Procuratore ha promosso un ricorso perché lo considera “irregolare”- basta guardarsi in giro per cogliere la verità.
Basta chiederlo ai Comuni, molti dei quali in default o lì vicino, che non hanno più i mezzi per garantire servizi essenziali. Basta chiederlo alle migliaia di lavoratori che aspettano da mesi, a volte da anni, le retribuzioni dovute. Basta chiederlo ai dipendenti delle ex Province, come quelli di Ragusa che oggi hanno inscenato una protesta sul tetto dell’ente. Basta guardare lo stato in cui sono ridotte le strade. Basta chiederlo ai più poveri o a chi soffre di qualche disabilità che non può più contare su un sistema di welfare degno di questo nome. Insomma, non c’è siciliano che, per un motivo o per un altro, non si sia reso conto che la Regione non è più in grado di garantire un bel nulla.
Una verità che fa a pugni con la sfacciataggine di un PD che per la sua campagna elettorale punta spudoratamente su una balla.
Il tutto, non va dimenticato, mentre grazie ai patti firmati da Crocetta con il Governo nazionale, i siciliani hanno rinunciato ai contenziosi con lo Stato, alias qualche miliardo di euro che la Sicilia poteva incassare grazie ai pronunciamenti favorevoli della Corte Costituzionale in materia di tributi o di leggi finanziarie di dubbia applicazione nella nostra Regione.
Il tutto, mentre grazie agli stessi patti scellerati, Crocetta e il PD hanno rinunciato ad Iva e Irpef dei siciliani in favore del Governo nazionale.
Il tutto, mentre la Sicilia continua a pagare a Roma il contributo più salato di tutte le altre regioni, nel nome del risanamento della finanza pubblica.
Il tutto mentre la Corte dei Conti ha puntato il dito contro uno Stato che stressa i conti della Sicilia. E così via.
Alla luce di una situazione finanziaria disastrosa, creata ad arte dal governo PD- Crocetta per accontentare il Governo nazionale sempre in cerca di soldi, il manifesto elettorale scelto da questo partito è una balla megagalattica che solo chi non ha il minimo pudore poteva inventare.
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