Le politiche neoliberali hanno individuato nell’area mediterranea dell’Europa – con riferimento ai Paesi infelicemente detti PIGS: Portogallo, Italia, Grecia e Spagna – l’anello debole della catena del capitalismo europeo, ovvero il punto su cui fare leva per disarticolarlo e per introdurre il paradigma neoliberista a profitto dell’area nordica
di Diego Fusaro
Come sappiamo, nei “Quaderni del carcere”, ma già anche nel saggio su “Alcuni temi sulla quistione meridionale” (1926), Antonio Gramsci tematizza l’unificazione risorgimentale dell’Italia nei termini di un’opera di annessione brutale del Sud ad opera del Nord, con annesso sfruttamento delle risorse del primo da parte del secondo. Così nei Quaderni:
“L’unità non era stata creata su una base di eguaglianza, ma come egemonia del Nord sul Sud nel rapporto territoriale città-campagna”.
E ancora:
“Il Nord concretamente era una ‘piovra’ che si arricchiva alle spalle del Sud e che il suo incremento economico-industriale era in rapporto diretto con impoverimento dell’economia e dell’agricoltura meridionale. Il popolano dell’Alta Italia pensava invece che se il Mezzogiorno non progrediva dopo essere stato liberato dalle pastoie che allo sviluppo moderno opponeva il regime borbonico, ciò significava che le cause della miseria non erano esterne, da ricercarsi nelle condizioni economico-politiche obiettive, ma interne, innate nella popolazione meridionale, tanto più che era radicata la persuasione della grande ricchezza naturale del terreno: non rimaneva che una spiegazione, l’incapacità organica degli uomini, la loro barbarie, la loro inferiorità biologica” .
Si potrebbe forse, allora, parlare a giusto titolo di un’europeizzazione della “quistione meridionale”, peraltro sviluppando un allargamento del tema che era già stato avviato dallo stesso Gramsci. Sappiamo, infatti, che nei “Quaderni” lo stesso tema dell’americanismo deve essere letto in parallelo, oltre che con il fascismo, con la “quistione meridionale”.
Il rapporto di egemonia del Nord sul Sud, in Italia, viene sempre più determinandosi, a livello globale, come nesso egemonico del capitalismo americano fordista su tutte le altre forme esistenti. Per questo, l’egemonia americana – la vera novità strutturale del capitalismo quale si è venuto sviluppando dopo Marx – costituisce, a giudizio di Gramsci, una sorta di internazionalizzazione della “quistione meridionale”, in cui il Nord americano sfrutta e sottomette il Mezzogiorno del restante mondo capitalistico.
In che senso si può, allora, parlare gramscianamente di una europeizzazione della questione meridionale? È evidente che le politiche neoliberali hanno individuato nell’area mediterranea dell’Europa – i Paesi infelicemente detti PIGS – quello che potremmo definire, con Lenin, l’ “anello debole della catena” del capitalismo europeo, il punto su cui fare leva per disarticolarlo e per introdurre il paradigma neoliberista a profitto dell’area nordica.
A tal punto che, forse, si potrebbe con diritto parlare di germanizzazione dell’Europa.
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Gentile Fusaro,
potremmo anche discutere di un "capitalismo" che funziona, quello, per esempio della realtà di Paesi con governi cosiddetti socialdemocratici.
La SocialDemocrazia dei Paesi scandinavi: Svezia, Norvegia, ma anche dell'Islanda, Danimarca, Olanda...
Sono stati esempi di efficienza riformistica, con un controllo sulla barbarie-profitti del capitalismo più cinico.
Allora anche quelle realtà si possono prendere in considerazione.
Io auspico un governo mondiale , dentro il quale ci siano le donne e gli uomini di provata onestà e capacità, che aboliscano barriere geografiche e di sfruttamento verso chiunque e su qualsiasi cosa.
Con un programma sociale e mondiale atto a unire le migliori intelligenze per combattere fame, guerre, miseria e malattie.
In una gara a chi scopre, inventa e realizza cose e fatti per il benessere di tutti.
La -conditio sine qua non- è la distruzione delle armi nucleari e di ogni apparato bellico.
Diversamente noi siamo già dentro il pericolo del tracollo nucleare, come insegna, m altri lo seguono, quel ridicolo dittatore, l'unico grasso di una popolazione, assai magra e snella in Korea.
Purtroppo esistono padroni anche di - piccolo taglio e di bassa levatura -: sono quei privati che sfruttano operai, commessi, studenti, madri e padri di famiglia dentro i loro "esercizi commerciali"; sono milioni. E fanno tanto cinico capitalismo, spesso con la complicità di chi governa.
Io ne prendo atto ogni giorno.
Dr. Filippo Grillo
Proviamo a sviluppare un ragionamento in termini Kantiani, attualizzandone i concetti che nel mio caso dovrei essere favorito da una visione internazionale. Nella complessità dei contesti e nelle sue dinamiche comportamentali, la tendenza è quella semplicisticamente di incolpare altri per i propri insuccessi e questo in via generale. Sarà il vicino di casa, il governo ladro, questo o quel Premier o il Nord contro il Sud che in tal caso storicamente non si sbaglia mai.
Vediamo nel concreto i cosiddetti Pigs (i simpatici maialini): Portogallo, Italia, Grecia e Spagna.
Portogallo: ci segue da circa 40 anni, è un Paese di cui tutti sono consapevoli di una buona qualità della vita tanto che i nostri pensionati scappano dall’Italia per andarci a vivere come fanno in Spagna. In questo periodo di crisi hanno saputo risollevarsi investendo sui lavori di manutenzione e prevenzione e questo ha portato posti di lavoro. Sono facilitati culturalmente con l’Angola e il Brasile, per cui possono vivere bene perché i loro ingegneri con le loro imprese ci vanno a lavorare e noi aiutiamo tutti quanti e per questo ci sono riconoscenti. Lo scorso novembre abbiamo contribuito a creare a Lisbona una piazza strategica che avremmo potuto realizzare in Italia come avevo proposto già da fine anni ’90, quando l’avevamo strutturata a Vienna, divenuta la numero uno nel mondo come buona qualità della vita.
Spagna: Da sempre pure quella la seguiamo. Barcellona la conoscono tutti per il suo successo. Abbiamo seguito il loro sviluppo nel turismo e nei trasporti e non se la passano poi così male. Ricordo ancora l’aeroporto di Madrid Barajas divenuto strategico, dove partono tutti i voli per il Sud America, una specie di Miami europea come all’epoca ci dicevamo, criticando Malpensa. Non si può vivere puntando su un solo asset per cui abbiamo curato la riforma dell’ agricoltura, come abbiamo seguito per Israele, il Marocco, la California con i sui vini, ecc. Certo, pure loro fanno degli errori. In una conferenza stampa a Madrid di molti anni fa, mi chiesero cosa ne pensavo della Costa del Sol ed altri progetti analoghi di cementificazione selvaggia. Risposi che l’avrei rasa al suolo. Le seconde case desertificano il territorio privandolo della loro identità. Loro avevano esagerato con enormi grattacieli sulle spiagge che a malapena i vacanzieri ci avrebbero passato l’estate. Ora lo hanno capito. Come forse hanno compreso che l’Isola di Maiorca con le sue seconde case è divenuta una cittadina tedesca ed i locali come è accaduto per Venezia ora fanno i pendolari perché le loro case sono state acquistare da altri come avverrà per i siciliani, i pugliesi e non solo. Come si può fare del Turismo senza una identità territoriale fatta di persone del luogo, profumi, riti religiosi e mercati di prodotti locali, qualcuno un giorno me lo dovrà spiegare.
Italia e Grecia sono accumunate dagli stessi errori, con la sola differenza che la Grecia aveva mostrato vivacità culturale già dagli anni ’70. Ci furono contatti e si misero in coda, per una nostra convention annuale essendo a rotazione Paese, che realizzammo nel 1978. Le cose che diciamo poi si devono fare. Noi diamo tutto l’appoggio internazionale, ma poi ci vogliono le persone, non quelle delle citazioni, ma attualizzandone il pensiero in funzione del contesto, perché le crisi ce le creiamo e non possiamo giungere impreparati all’infinito. Un errore comune gravissimo è riconducibile ad una politica della casa puntando sulla proprietà ed ora la si paga. Quando noi come Organizzazione internazionale siamo stati creati per volontà dei Governi, l’obiettivo era di aiutare tutte le Amministrazioni del mondo che ce lo avessero chiesto per evitare di fare errori che a distanza di anni avrebbero pagato. La casa è uno di questi. La proprietà della casa è inversamente proporzionale alla ricchezza individuale e collettiva. In Italia, vendita all’asta permettendo, sono tutti proprietari come in Grecia, accomunati nella stessa politica della casa e di tante altre cose che si sono rivelate dannose per la collettività amministrata. Ce ne fosse stato uno che in Italia mi ha dato retta. Gli svizzeri per esempio, così come nei paesi che hanno la migliore qualità della vita, sono quelli che meno di tutti sono proprietari della casa, infatti siamo al 34,6%. Quando parlo di Turismo e di sviluppo, parlo anche di questo. E per quanto riguarda gli elementi ostativi, fra i tanti, ne cito uno di cui si parla spesso che anche questo in qualche modo è stato debellato come ho indicato al Magistrato Cantone di cui al mio link.
https://plus.google.com/+MauroParilli/posts/HvQKH8EJqca
Ce la farò un giorno a realizzare il mio sogno che è quello di un nuovo Rinascimento italiano? Io ci sto provando da tempo e con me avrei tutta la Comunità internazionale con i suoi mezzi e le sue conoscenze. Potrei avere gli italiani? Senza se e senza ma perché non sanno cosa dire? Perché questo nostro Paese non ci ha dato l’opportunità di fare per cui parliamo, vogliamo comandare o insegniamo? Senza polemiche o citazioni perché altro non sanno fare? Se esistono questi presupposti, tutti assieme possiamo lavorarci sopra senza distinzione di coalizioni, vecchi da rottamare o nuovi da iniziare. Tutti quanti, nessuno escluso, riuniti per un unico progetto comune partendo, perché no, dalla Sicilia.
• http://www.forumpachallenge.it/soluzioni/un-nuovo-rinascimento-italiano
se fossero ancora vivi ... potremmo cominciare da ANDREATT E CIAMPI ......... https://www.facebook.com/photo.php?fbid=4855072594316&set=pb.1822135057.-2207520000.1504885341.&type=3&theater .... magari anke prima ... ma su questo argomento, non disdegnerebbe addentrarsi anke ...LEONARDO FACCO https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1404423930256&set=pb.1822135057.-2207520000.1504885445.&type=3&theater .... NINO GALLONI 1 po meno ... comunque, se non scoppia il FEDERALISMO ....... ADDIO ITALIA ed al via le vekkie battaglie di NAPOLI ... MILANO .... ovvereo la storia della liberazione da FED.. BCE .... https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10200415424587818&set=pb.1822135057.-2207520000.1504885341.&type=3&theater .......