Si sono incontrati due grandi uomini: due uomini che mantengono sempre gli impegni che assumono. Matteo Renzi e Rosario Crocetta non hanno bisogno di presentazioni. Se il secondo ritira la propria candidatura da presidente della Regione perché il primo, in cambio, gli ha promesso qualcosa, potete stare certi, anzi “sereni” che gli impegni verranno mantenuti…
La cosa più divertente, in questa storia, è la poltrona che gli hanno promesso, anche se non si capisce ancora che tipo di poltrona sarebbe. Un seggio parlamentare a Roma? Un posto di sottogoverno? Sottosegretario o, forse, perché no?, Ministro della Repubblica del futuro Governo Renzi? Comunque un fatto è certo: il ‘qualcosa’ è stato promesso a Rosario Crocetta da Renzi in persona, un uomo politico, Matteo, noto proprio perché mantiene sempre ciò che dice…
Un uomo tutto d’un pezzo Renzi. Per uno come Crocetta – grande esempio di uomo politico di ‘sinistra’ – Renzi è l’interlocutore ideale. Due uomini di ‘tenace concetto’ che si incontrano. Difficile, difficilissimo capire, tra i due chi sia il migliore. Entrambi sono fulgidi esempi di coerenza: gente seria: quando dicono una cosa, beh, la fanno, costi quel che costi…
Ricordate Renzi nei mesi precedenti il referendum costituzionale del 4 dicembre?
“Se perdo lascio la politica”, ripeteva a destra e a manca l’allora Presidente del Consiglio. E infatti dopo aver perso è ancora in politica, segretario nazionale di un partito – il PD – in tutto e per tutto degno di lui.
E Crocetta? Nell’estate del 2012, in campagna elettorale, arringava le folle:
“Il MUOS di Niscemi? Mai!”. Poi si è rimangiato tutto. Si è americanizzato tutto d’un pezzo…
E dell’acqua? Sempre nell’estate del 2012, sempre in campagna elettorale, diceva:
“La gestione dell’acqua, in Sicilia, sarà pubblica”. Cinque anni dopo – dopo cinque anni di Governo Crocetta – la gestione dell’acqua, in Sicilia, tranne qualche caso, è nelle salde mani dei privati.
E che dire degli ultimi giorni?
Crocetta, da ‘combattente’, non si è arreso subito. Da “nessuno mi convincerà a ritirare la mia candidatura” è passato a “mi ritiro, a patto che il candidato al mio posto non sia di Orlando”.
Poi, da ‘eroe’, ha ceduto al candidato di Orlando e Renzi, il rettore dell’università di Palermo, Fabrizio Micari. Ma da ‘eroe’: ha ceduto senza cedere…
Grande Rosario Crocetta: unico nel suo genere.
Sì, si sono incontrati e capiti, Matteo e Rosario. Due persone serie, uniche, irripetibili. Talenti naturali. Due uomini che quando dicono una cosa…
“Ritirati dalla corsa a presidente della Regione che per te ci penso io”, ha detto Renzi a Crocetta.
E Rosario – a meno di colpi di scena – è pronto a ritirarsi.
Anche il ritiro di Crocetta da candidato alla presidenza della Regione siciliana è stato da eccezionali e coreografiche prese di posizione coerenti.
Come dimenticare, un pio di mesi addietro, il manifesto con la faccia di Rosario che ‘barrisce’:
“La Sicilia ai siciliani!”. Frase che, pronunciata da lui – il presidente ‘firmaiuolo’ che ha firmato due ‘Patti scellerati’ regalando a Roma una barca di soldi della Regione siciliana – acquista una coerenza ‘granitica’.
Per non parlare dell’ultimo manifesto elettorale di Rosario che, purtroppo, verrà tolto: c’è il mare blu dipinto di blu e, tra le acque lievemente increspate, spunta l’intelligente faccia di Crocetta che esclama:
“Liberi!”.
E che fa Renzi? Promette a Crocetta un seggio, o un sottogoverno, o un ministero, insomma non sappiamo cosa e ci toglie il piacere estetico-esotico del Crocetta marino… Un delitto contro l’arte della comunicazione elettorale!
E poi Rosario che, con piglio ieratico, annuncia:
“Con il Megafono saremo presenti alle elezioni regionali in ogni provincia”.
A che non voleva il candidato di Orlando, a che gli fa la campagna elettorale.
“Prenderemo tanti deputati regionali”, dice Rosario Crocetta. Come non crederci? I Siciliani faranno la fila nei seggi per votarlo e per votare i suoi 62 candidati.
“E saremo presenti anche alle elezioni nazionali per il Senato”.
Si candiderà al Senato?, gli chiede il Giornale di Sicilia on line. E Rosario:
“Io no, non sono così vecchio”.
Infatti: per il Senato, nel Megafono, sembra sia di nuovo pronto il “Senatore della porta accanto” (copyright dell’edizione di Palermo de la Repubblica), al secolo Giuseppe Lumia, che forse guadagnerà la decima o undicesima legislatura.
E’ questa la sinistra di cui ha bisogno la Sicilia. E’ questo il PD siciliano. E’ questa la politica…
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Non sono il solo ad averlo definito - mentitore seriale-
La "perla" si materializza quandoMatteo Renzi proclama, urbi et orbi: "Se mio padre ha sbagliato, pena doppia!".
Tradendo l'esiguità e l'insufficienza degli studi di giurisprudenza da lui forse intrapresi ma non capiti.
La domanda da porre al "giurista" Renzi è: in quale codice del Nostro Ordinamento si configura una pena doppia per reati commessi dal padre?
Forse che anche la Costituzione, all'articolo 3 , opera un deroga a discapito del padre, non ritenendolo uguale a tutti di fronte alla legge?
Il caso vuole che di recente, per questioni bancarie, il padre sia stato condannato a una pena pecuniaria di 120 mila euro. Secondo talis filius dovrà pagarne 240 mila?
Ho già scritto: ma come ci si può fidare di un mentitore seriale, e chi accetta le di lui candidature non priva su di sé nessuna vergogna per una sponsorizzazione simile?
"Vanitas vanitatum et omnia vanitas".
I brocchi, sedicenti statisti,nella Storia cascano sempre per vanità. Precipitano, meglio.
Anche se qui brocchi millantano furbizia, oltre ogni tolleranza.
Sciascia avrebbe parlato di "Contesto".
E il nostro attuale contesto sociale si configura come miserrimo; non potevano che sorgere tali brocchi, allora.
E, se come tutto lascia prevedere, i siciliani stanno meditando di astenersi dal voto con le imminenti elezioni di novembre 2017, i brocchi ritorneranno a trionfare. E così sapremo e capiremo che i brocchi nel "Bel Paese addormentato nel losco" hanno sempre sostenitori, A LORO SAPUTA.
Il mio invito a tutti i corregionali perché ci liberiamo, con il voto contro, di simili brocchi, significherebbe la rinascita di una società che si riprende la dignità di esseri pensanti. Ma sopratutto che i siciliani si riprendono la Sicilia, per cominciare a levarla dal losco e dalla gestione di ogni losca figura.
Rectius: non prova su di sé nessuna vergogna per una sponsorizzazione simile?
Carlo Della Rossa CERTO FRA CULI SI CAPISCONO,MA SICILIANI NON FATEVI INFINOCCHIARE,OCCHIO VIVO,FUORI I DISONESTI BOCCALONI E VIGLIACCHI,RESTI COL BABBO,FUORI DAI GOVERNI E DALLE ISTITUZIONI POLITICHE.