Si tratta di un’indiscrezione. Che da qualche giorno circola con una certa insistenza ad Agrigento e dintorni. A noi è arrivata da San Leone, la spiaggia degli agrigentini per antonomasia. Silvio Cuffaro, sindaco di Raffadali, fratello dell’ex presidente della Regione, Totò Cuffaro, sarebbe alla ricerca di un posto in lista alle elezioni regionali. E allora…
Come in tutte le campagne elettorali arriva il momento della composizione delle liste. E, come di consueto, inizia il valzer delle indiscrezioni. Una prima indiscrezione arriva dalla provincia di Agrigento, e precisamente da Raffadali, paese noto per il gelato artigianale (quando nell’Agrigentino si coltivava il pistacchio, il gelato artigianale di pistacchio di queste contrade era insuperabile), dove il sindaco, Silvio Cuffaro, fratello dell’ex presidente della Regione, Totò Cuffaro, potrebbe candidarsi alle elezioni regionali nella lista dei ‘territori’ patrocinata dal sindaco di Palermo e presidente dell’ANCI Sicilia, Leoluca Orlando.
Per ora tale notizia è soltanto un’indiscrezione raccolta nella nota gelateria di San Leone, la spiaggia degli agrigentini. Il nome di questa gelateria è ‘Le cuspidi’. Se la mettiamo dal punto di vista del gelato, i conti potrebbero anche tornare. Si tratta di una gelateria che ha iniziato a lavorare proprio a Raffadali e che poi ha aperto una sede a San Leone. Gelati veramente buoni, tra i quali spicca proprio quello al pistacchio.
Insomma, il legame tra il gelato de ‘Le cuspidi’ e Silvio Cuffaro c’è: entrambi sono legati a Raffadali. Bisognerà capire se questo gelato – magari proprio al pistacchio (magari di Bronte, perché i pistacchetti, nell’Agrigentino, si sono drasticamente ridotti e, forse, sono addirittura scomparsi) – il fratello dell’ex presidente della Regione se lo gusterà con Leoluca Orlando.
Il ‘volo’ di Silvio Cuffaro sembra un po’ ardito, se è vero che, nei giorni scorsi, le cronache hanno dato tutto il centrodestra siciliano riunificato attorno alla candidatura di Nello Musumeci alla presidenza della Regione siciliana. E tra i ‘riunificati’ nel centrodestra le cronache danno anche Totò Cuffaro.
Ora arriva l’indiscrezione del fratello Silvio candidato con la lista ‘trasversale’ di Leoluca Orlando, che starebbe mettendo assieme un drappello di sindaci da candidare alle elezioni regionali a sostegno di Fabrizio Micari, candidato alla presidenza della Regione dal segretario nazionale del PD, Matteo Renzi.
Che dire? Che la candidatura di Silvio Cuffaro suonerebbe strana fino a un certo punto. Un’altra indiscrezione – che fa il paio con la prima – racconterebbe, infatti, di una certa ritrosia di Nello Musumeci ad avere tra i candidati in una delle liste a suo sostegno il fratello di Cuffaro.
Anche questa indiscrezione potrebbe avere una certa fondatezza. Al di là degli ‘abbracci ecumenici’ all’insegna della ritrovata unità del centrodestra siciliano, va detto che Musumeci e Cuffaro non sono mai andati d’amore e d’accordo.
Nei mesi scorsi, quando ancora tanti ‘capi’ del centrodestra dell’Isola non avevano metabolizzato la candidatura di Musumeci, proprio Cuffaro era stato il più esplicito:
“Musumeci non va bene come candidato alla presidenza della Regione siciliana – aveva detto Cuffaro – perché è un candidato di destra”.
La replica di Musumeci non si era fatta attendere:
“Il fatto di non essere sostenuto da Cuffaro non può che farmi piacere…”.
Insomma, i due – Musumeci e Cuffaro – non si sono mai ‘amati’.
Ma sentire che il fratello di Cuffaro potrebbe essere in lista a sostegno del candidato di centrosinistra alla presidenza della Regione siciliana, addirittura nella lista patrocinata da Leoluca Orlando…
Aggiornamento:
quanto abbiamo scritto sul pistacchio coltivato nell’Agrigentino – e in particolar modo a Raffadali e dintorni – non risponde al vero. La coltura del pistacchio, in provincia di Agrigento, non è scomparsa. Al contrario, è presente ed è in aumento. Ci siamo sbagliati, tratti in inganno da notizie vecchie. Stasera pubblicheremo un articolo dove si fa il punto della situazione sulla coltura del pistacchio nell’Agrigentino. Chiediamo scusa ai nostri lettori per l’errore.
Foto tratta da raffadali.agrigentonotizie.it
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