L’attuale governatore lancia fulmini e saette contro il PD e contro Leoluca Orlando, rei di avere imposto la candidatura di Micari. Al quale riserva pure una stoccata: “Vuole svendere l’Autonomia?”. Detto da lui…Notizia degna di nota: pare si sia deciso a cambiare slogan e a lasciare in pace il professor Antonio Canepa
Ormai è un fiume in piena. Tra rivendicazioni e deliri. Rosario Crocetta non ci sta a cedere il passo a Fabrizio Micari, il rettore dell’Università di Palermo che ha ufficializzato la sua candidatura specificando di non avere nessuna intenzione di dimettersi dall’ateneo ( cosa che ha provocato non poche critiche anche da parte degli studenti) nella corsa verso Palazzo d’Orléans.
Una nuova grana per il PD che sta arrivando a questa competizione elettorale più che malconcio e che ha tentato fino alla fine di tenere buono l’attuale governatore cercando di fargli digerire un eventuale ticket con Micari.
Crocetta, in una intervista al Corriere della Sera e poi in conferenza stampa, si scaglia contro il suo partito e torna a chiedere le primarie: “La mia è una richiesta di una proposta unitaria e di un terreno di confronto tra forze politiche alleate, tra le quali nessuna deve essere umiliata”. L’imposizione di Micari, insomma, per l’attuale Presidente della Regione, è intollerabile.
“Lo Statuto del PD – ha sottolineato – prevede che il presidente uscente sia candidato automaticamente. Io invece faccio un passo indietro e dico: misuriamoci con le primarie”.
Poi, rivolgendosi ‘all’etereo’ segretario regionale del PD, Fausto Raciti, ha aggiunto: “Se il segretario ha deciso di suicidarsi lo faccia pure. Tra l’altro il suo ultimo anno non è’ stato un capolavoro”.
“Sono indignato – ha raccontato Crocetta- perché ieri mentre mi confrontavo con il segretario Fausto Raciti ricevo un messaggio di un incontro tra Micari, Cardinale, Castiglione e Orlando: vi pare questo un progetto civico”?
Nulla di personale contro il rettore, precisa Crocetta, “ma abbiamo assistito al lancio di un progetto senza alcuna consultazione democratica. Micari è una persona rispettabile, ci mancherebbe, ma quali sono le idee? La svendita dell’autonomia della Regione siciliana?”.
E con questa ultima frase Crocetta passa dalle rivendicazioni, anche lecite, al delirio.
Noi non sappiamo se Micari nel suo programma (ha un programma?) preveda la svendita dell’Autonomia Siciliana. Probabile, visti i suoi sponsor.
Ma quello che è certo è che se c’è un presidente che l’ha svenduta è proprio lui. Pesantemente, tra l’altro. Ha cominciato nel momento in cui ha accettato, supinamente, di dare in mano ad un inviato del Governo di Renzi l’assessorato all’Economia. Ha continuato consentendo al Governo nazionale di saccheggiare le risorse finanziarie dei siciliani. Emblematici, nella loro drammaticità, i due patti scellerati con lo Stato (2014-2016) che hanno sancito la rinuncia ai contenziosi con lo Stato, ovvero la rinuncia agli effetti favorevoli delle sentenze della Corte Costituzionale, sempre in tema di tributi o di norme finanziarie di dubbi applicazione in Sicilia. Soldi che la Sicilia avrebbe potuto incassare e che, invece, Crocetta – e il PD- hanno ‘regalato’ a Roma.
Regali che gridano vendetta anche alla luce delle denunce della Corte dei Conti che ha accusato lo Stato di stressare i conti della Sicilia e l’Agenzia delle Entrate di comportarsi in maniera sleale trattenendo tributi che dovrebbero rimanere in Sicilia. Non solo. Va ricordato che l’assessore Baccei, intervistato da un bravo giornalista siciliano per l’Espresso, ha confessato che la Sicilia ‘rinuncia’ già a 7 miliardi di euro l’anno (in allegato alcuni approfondimenti sul tema) in favore di Roma. E Crocetta non ha mai mosso un dito per impedire tutto ciò.
Altro delirio: “Ho salvato la Sicilia: la mia è una rivoluzione che non voglio certo interrompere”. Quanto abbia salvato la Sicilia è sotto gli occhi di tutti. Stamattina, prima dell’inizio della conferenza stampa all’Hotel delle Palme di Palermo, a ricordargli i suoi successi c’erano gli operai della ex Keller. Altri disoccupati che si aggiungano alla nutrita flotta dell’era Crocetta.
Infine, precisando di non avere nessun timore a correre da solo, ancora una stoccata al suo partito e a chi ha messo insieme il teatrino Micari. Riferimento, neanche troppo velato, al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando:
“Qualcuno pagherà il prezzo della sua prepotenza.- ha tuonato Crocetta- Quella del centrosinistra in Sicilia e’ una sconfitta annunciata. Nessuno domani se la prenda con il segretario regionale del Partito, Fausto Raciti. Sono altri che sono accecati, hanno il solo obiettivo di fare fuori Crocetta. Poi quello che succede succede, e intanto stanno facendo l’Opa sul Pd”.
Ad Orlando si è riferito esplicitamente quando ha demolito il ‘modello Palermo’: “Il Modello Palermo è perdente. Si vince nel momento in cui si rappresenta il modello Sicilia, non quello di una singola città'”.
E ancora: “Ho incontrato un fedelissimo di Orlando e mi ha detto che non capisce più il sindaco. Parla contro i professionisti della politica, ma poi fa gli accordi a tavolino con i professionisti della politica”.
Insomma, pare che il PD dovrà fare a meno anche di lui, oltre che di quei partiti di sinistra (SI, SEL, MDP) che hanno già presentato propri candidati.
In ogni caso, non si può dare certo torto a Crocetta quando accusa il PD, praticamente, di schizofrenia: “Vorrei sapere come faranno a raccontare di voler presentare un progetto alternativo a quello del presidente uscente, dopo essere stati cinque anni al governo e dopo esserci rimasti fino alla fine”. Ma, a ben guardare, non è schizofrenia: il PD sta semplicemente tentando di scaricare cinque anni di fallimenti su Crocetta.
Altro dato politico che risalta da questo caos: il segretario nazionale di questo partito, Matteo Renzi, che insieme con Leoluca Orlando, ha deciso di giocare la carta Micari, in Sicilia non conta molto se è vero che anche Crocetta lo ha praticamente mandato a quel paese.
Per chiudere una notizia degna di nota: Crocetta, bontà sua, ha deciso di lasciare riposare in pace il professor Antonio Canepa, uomo di grandissimo intelletto, indipendentista di sinistra e fondatore dell’Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia. Nei manifesti già affissi in giro per la Sicilia Crocetta aveva usurpato il titolo del suo libro ‘La Sicilia ai Siciliani‘ provocando lo sdegno di quanti conoscono la storia di Canepa e il suo amore per la Sicilia (amore che gli è costata la vita in quello che è considerato uno dei primi omicidi politici del secondo dopoguerra).
Oggi ha presentato un nuovo manifesto e nuovo slogan dove si legge semplicemente ‘Liberi’.
I Siciliani, almeno di questo, possono essergli grati.