Con la candidatura di Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, l’ex assessore regionale socialista punta a scompaginare i ‘giochi’ di Matteo Renzi e Leoluca Orlando, che hanno ingabbiato il PD siciliano in una ‘macedonia centrista’, a base di Angelini Alfani e Totò Cardinali, con la candidatura di Fabrizio Micari. L’invito è rivolto anche alla Sinistra alternativa al PD di Ottavio Navarra
Arriva una nuova candidatura alla presidenza della Regione siciliana: si tratta di Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, il dirigente del Pci siciliano ucciso il 30 aprile del 1982. A lanciare la sua candidatura è l’ex assessore regionale socialista, Turi Lombardo.
La candidatura di Franco La Torre viene presentata da Turi Lombardo come l’opportunità per restaurare “la dignità della politica con l’obiettivo di realizzare “l’unità della sinistra”.
Turi Lombardo si rivolge “a tutte le realtà a sinistra del PD, con cui i socialisti siciliani già collaborano per una lista comune alle prossime elezioni regionali”.
Ma l’ex assessore regionale del Psi fa di più: prova, infatti, a scompaginare il progetto di Renzi e di Leoluca Orlando, che hanno coinvolto il PD in una ‘macedonia centrista’ a base di Angelini Alfani a Totò Cardinali con la candidatura del rettore dell’università di Palermo, Fabrizio Micari. Lombardo, infatti, invita il “PD e il centro-sinistra a compattarsi intorno alla figura del figlio del leader politico siciliano ucciso dalla mafia, quel Pio La Torre che, insieme ai socialisti Mario Mineo, Raniero Panzieri e Salvatore Lauricella viene indicato dai socialisti siciliani come riferimento per un’aggregazione ampia di sinistra”.
Insomma, il vecchio leone del socialismo siciliano prova a tirare un brutto scherzo a Orlando, che per candidare Micari, per conto di Renzi, ha addirittura affidato a una sorta di vice sindaco la gestione del Comune di Palermo. E lo fa proprio il giorno in cui il candidato di Renzi e di Leoluca Orlando, il rettore dell’università di Palermo, Micari, presenta la sua candidatura.
L’operazione renziana del sindaco di Palermo non sta riscuotendo grande successo: il parlamentare nazionale Corradino Mineo l’ha bollata come “fragile e perdente”; mentre Sinistra Italiana e Articolo 1 si sono chiamati fuori (anche se c’è chi sussurra che queste due forze politiche lavorino, sottobanco, per Orlando e il PD, come potete leggere qui).
La mossa di Lombardo punta anche a sparigliare le carte nel ‘cartello’ della Sinistra alternativa al PD che, fino ad oggi, vede come candidato Ottavio Navarra.
Secondo Lombardo, Franco La Torre può essere “l’uomo dell’unità della sinistra” proprio per il fatto di non essere “un tecnico, né un’espressione della cosiddetta ‘società civile’, adatto quindi ad allontanare dalla discussione pubblica quell’alibi deformante del politicismo come negatività o, peggio ancora, della tecnocrazia come valore positivo”.
Turi Lombardo ha lanciato la sfida: vedremo che cosa succederà.
Infatti, se fra parlamentari e dirigenti del PD siciliano è difficile trovare ancora chi sta a sinistra, tra gli elettori di questo partito, invece, con buona pace di Renzi e di Leoluca Orlando, ci sono ancora tante persone che credono nella sinistra e persino comunisti…
Insomma, i vari Antonello Cracolici, Fausto Raciti, Davide Faraone, Bruno Marziano e via continuando, se tale candidatura dovesse rpendere forma, avrebbero di che preoccuparsi. Per davvero, questa volta.