… mentre il secondo – cioè il parlamentare nazionale, Basilio Catanoso – non sembra molto convinto di appoggiare Musumeci. E in un comunicato dice di attendere le dichiarazioni di Berlusconi. Ma siccome, fino a prova contraria, Berlusconi ha già deciso di candidare Armao, se ne deve dedurre che Catanoso non appoggerà Musumeci
Bisogna riconoscere che questa campagna elettorale per le elezioni regionali siciliane del prossimo 5 novembre ci sta consegnando tante novità: per esempio, una capacità, fino ad oggi non nota, di Leoluca Orlando e Silvio Berlusconi di fare letteralmente scappare i propri alleati politici. Il sindaco di Palermo, nei giorni scorsi, ha perso per strada Sinistra Italiana e i bersaniani di Articolo 1 MDP. Mentre l’ex Cavaliere, nelle ultime ore – stando a quello che leggiamo su Live Sicilia, è stato ‘chiantato’ (leggere abbandonato) dall’europarlamentare di Forza Italia, Salvo Pogliese.
Se la ‘botta’ per Orlando e per il centrosinistra siciliano è ancora tutta da verificare (non si conosce, infatti, la forza elettorale di Sinistra Italiana e dei bersaniani siciliani), il colpo che arriva a Berlusconi con l’addio di Pogliese rischia di essere pesante. Stando a indiscrezioni, quella di Pogliese, negli ambienti della destra catanese (Pogliese è di Catania), ma non soltanto catanese viene considerata una mezza fuga in avanti.
Si sussurra che non tutti, nel grande gruppo che Pogliese rappresenta nel centrodestra, sembrano convinti dell’appoggio a Musumeci. Ed è anche logico: i due – parliamo sempre di Pogliese e Musumeci – provengono dalla destra di Giorgio Almirante, che a Catania ha una grande tradizione. E le divisioni tra il gruppo Musumeci da una parte e il gruppo di Pogliese e dei suoi amici (per esempio, del parlamentare nazionale di centrodestra, Basilio Catanoso) risalgono a quegli anni.
Se ripercorriamo gli ultimi mesi, notiamo che Pogliese non è mai entrato nel merito delle contrapposizioni che, ancora oggi, dividono Musumeci da Forza Italia. Lo ha fatto in queste ore: e sembra, lo ribadiamo, che la svolta di Pogliese pro-Musumeci non stia scaldando gli animi di tutto il gruppo rappresentato dallo stesso Pogliese e da Basilio Catanoso.
E infatti il primo del gruppo della destra catanese di derivazione Msi-AN a prendere le distanze da Pogliese è Basilio Catanoso:
“Presidenza della Regione siciliana – scrive Catanoso – : non sono d’accordo con le considerazioni espresse dell’amico on. Salvo Pogliese. La classe dirigente di un partito – prosegue il parlamentare nazionale di Forza Italia – ha il dovere e il diritto di decidere al proprio interno ogni importante scelta di natura politica e quella della candidatura alla presidenza della Regione siciliana è certamente una di queste. Non si può cercare all’esterno del proprio partito una concordia che certamente va perseguita responsabilmente anche all’esterno, ma ciò solo dopo che si siano completati tutti i gradi previsti dalla scala gerarchica dei dirigenti dello stesso partito”.
Traduzione: caro Salvo Pogliese, su cose così importanti no puoi decidere da solo.
“Attendo, prima di esprimere ogni giudizio in merito – prosegue Catanoso – le decisioni del presidente Berlusconi e dell’ufficio politico di Forza Italia che lo coadiuva e a queste mi atterrò supportandole, avendo dall’inizio di questa vicenda partecipato al dibattito interno, anche in rappresentanza dei tanti militanti, dirigenti ed elettori di Forza Italia e del centrodestra”.
“Spero che al più presto si arrivi ad una decisione dei vertici del mio partito – conclude Catanoso – e che questa possa responsabilmente riportare la serenità all’interno di tutto il centrodestra, come atteso dalla stragrande maggioranza del popolo siciliano”.