Palermo non è mai stata un esempio di pulizia. Ma non è mai stata così sporca. Cassonetti pieni e, accanto agli stessi cassonetti, piccole discariche nascono, tra materassi, elettrodomestici, armadi, sedie… Che sta succedendo? Il Comune ne sa qualcosa? I ritardi dei bus dell’AMAT (e questa non è una notizia). L’acqua che manca. Le strade chiuse per gli eterni lavori ferroviari e relativo inquinamento. E il default sempre più vicino (ma anche questa non è una novità)
Chi è che sta amministrando Palermo?
La domanda è quasi obbligata alla luce di quello che sta succedendo in questi ultimi giorni. La città non è mai stata così sporca. Per carità, non la ricordiamo splendente, ma così sporca mai. E degli autobus dell’AMAT ne vogliamo parlare. Non sono mai stati esempi di puntualità. Ma adesso non si sta un po’ esagerando? E che dire dei lavori – eterni – per il Passante ferroviario e, soprattutto, per la chiusura dell’anello ferroviario? In tutto questo, in alcuni quartieri manca pure l’acqua. Insomma, ai palermitani non manca proprio niente…
L’emergenza, a nostro modesto avviso, è legata all’immondizia per le strade. Siamo abituati ai cassonetti stracolmi di immondizia, certo. Ma almeno in estate, con le alte temperature, non si potrebbe evitare?
Ci rendiamo conto che chi amministra Palermo non è interessato alla raccolta differenziata dei rifiuti. Sappiamo che si sta già lavorando per la realizzazione della settima vasca nella discarica di Bellolampo, giusto per completare la bomba ecologica che prima o poi esploderà. Sappiamo tutto, insomma, di come si ‘programma’ la gestione della munnizza a Palermo.
Ci chiediamo e chiediamo: il sindaco, gli assessori e i consiglieri comunali girano per la città?
Si sono chiesti perché, nell’ultimo mese, nemmeno il ‘mercato del riciclato’ di Ballarò riesce più a tenere il ritmo delle discariche a cielo aperto che si formano accanto a tanti cassonetti dell’immondizia?
Tavoli e sedie rotti, materassi, armadi, cucine, lavandini, vestiti e tanto altro ancora.
Ieri sera, dalle parti della Zisa, abbiamo scambiato qualche parola con gli unici soggetti che hanno effettuato la raccolta differenziata dei rifiuti a Palermo: sono uomini e donne che, ormai da anni, girano la città verificando, con l’uso sapiente di particolari ganci di ferro, cosa può essere raccolto dai cassonetti d’immondizia e cosa si può salvare e magari rivendere:
“Non sappiamo nemmeno noi cosa sta succedendo – ci ha detto una di questa ‘operatrici’ -. Intanto i cassonetti, spesso, sono troppo pieni e noi lavoriamo con difficoltà. Certo, lavoriamo con i guanti: ma non è che possiamo togliere i sacchi di immondizia, spesso peraltro aperti, posarli in strada, e poi, dopo la ricerca, rimettere l’immondizia nei cassonetti? Così non ci sbrighiamo più…”.
Gli abbiamo chiesto se hanno trovato cose interessanti – cioè oggetti da salvare e rivendere – visto che accanto ai cassonetti si vedono ormai piccole discariche.
“Non mi dica niente – ci ha spiegato una di queste particolari ‘operatrici ecologiche’ -. Lei non ci crederà: negli ultimi giorni avrò visto almeno une ventina di materassi accanto ai cassonetti: ebbene, non ce n’era nemmeno uno da salvare: tutti bucati, sfasciati, come se l’avessero fatto apposta. Anche le sedie: un disastro! E che è? Certo, se uno getta una sedie lo fa perché è rotta. Ma in certi casi basta poco per ripararle. E invece niente: anche le sedie sono tutte sfasciate”.
Ci chiediamo e chiediamo: esiste un luogo dove i cittadini possono recarsi per liberarsi di questi rifiuti?
Se non ricordiamo male, questi luoghi si dovrebbero chiamare “Isole ecologiche” (o Ccr, Centri comunali di raccolta). Il Comune dovrebbe assicurare il servizio a domicilio ai cittadini per aiutarli a liberarsi di questi rifiuti che, se non ricordiamo male, si chiamano rifiuti ingombranti (armadi, sedie, materassi, eccetera), Raee, Rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche (elettrodomestici).
Esiste questo servizio a Palermo? Non dovrebbe essere il Comune ad occuparsi di questo servizio?
Possibile che i palermitani, improvvisamente, si siano svegliati una bella mattina decidendo di scaricare sulle strade questi rifiuti?
Chi è che al Comune di Palermo si occupa di questi problemi?
Alla città sporca si sommano le vie ancora chiuse al traffico per gli eterni lavori ferroviari. In campagna elettorale gli esponenti del centrosinistra – lo schieramento politico che ha vinto le elezioni Iddio solo sa come (alla luce di quello che abbiamo visto con i nostri occhi visionando i verbali elettorali: QUI TROVATE GLI ARTICOLI SULLA GESTIONE MOTO ‘CREATIVA’ DEI SEGGI ELETTORALI RELATIVI ALLE ELEZIONI COMUNALI DI PALERMO) – si sono impegnati a fare questo e a fare quello.
Finite le elezioni comunali, le strade chiuse al traffico sono ancora lì. Del resto, se le elezioni si vincono ‘comunque’, perché i ‘vincitori’ dovrebbero occuparsi dei problemi dei cittadini?
Circola un’indiscrezione: sembra che qualcuno voglia porre il problema dell’inquinamento provocato dalle polveri delle strade scassate e abbandonate da anni. Richiesta di danni?
Degli autobus dell’AMAT nemmeno a parlarne: il servizio – sarebbe più corretto parlare di disservizio – è quello che è. I lettori ci segnalano ritardi. E, nel caso del 101, grande affollamento. E relativi disagi. Soprattutto per le signore. Faranno qualcosa?
Dell’acqua che manca si sa già tutto: le navi da crociera – per l’attuale Amministrazione comunale – vengono prima dei cittadini. Così una parte della città è stata lasciata senz’acqua. Tanto si voterà tra cinque anni: e tra cinque anni, in un modo o nell’altro i voti si trovano, magari con i verbali elettorali modello Eraclito l’uscuro…
Dimentichiamo qualcosa dei ‘successi’ di questi primi tre mesi di amministrazione comunale?
Ah sì, via Maqueda. Alcuni ‘attenti’ osservatori, con qualche anno di ritardo, si sono accorti che questa via è diventata un’isola gastronomica. Da cibo da strada, ovviamente. Sembra che ci siano rimasti male.
Meno male che se ne sono accorti dopo la campagna elettorale, sennò l’ex assessore comunale alla ‘mobilità’, Giusto Catania, ci sarebbe rimasto male!
A, dimenticavamo: il Comune di Palermo pare sia vicino al default. Ma questa è notizia vecchia. Anzi, non è nemmeno una notizia…