L’assessore regionale all’Agricoltura risponde stizzito a Legambiente Sicilia, WWF e Lipu che hanno presentato al Tar una richiesta di revoca e di sospensiva del calendario venatorio 2017/2018. Busalacchi: “Cracolici faccia l’amore non la guerra…”
Antonello Cracolici insiste. L’assessore regionale all’Agricoltura risponde stizzito a Legambiente Sicilia, WWF e Lipu che hanno presentato al Tar una richiesta di revoca e di sospensiva del calendario venatorio 2017/2018, emanato nei giorni scorsi, perché “non vengono rispettate diverse norme nazionali e i pareri espressi dall’Ispra”.
“Le scelte della Regione- dicono le associazioni- vanno nella direzione opposta: il parere Ispra e’ stato largamente e gravemente disatteso proprio in materia di specie e periodi. Ad esempio, Ispra aveva chiesto di diminuire l’elenco delle specie cacciabili e di aprire la caccia solo a ottobre. Invece sono state inserite ben 13 specie di uccelli che censimenti e studi scientifici internazionali indicano come minacciate, rare o in declino preoccupante e dunque necessitanti di tutela anziché di caccia smodata”.
La decisione di anticipare la stagione dei fucili aveva, effettivamente, lasciato di stucco anche perché non tiene conto del dramma degli incendi: “Anticipo della stagione venatoria? Non ci credo. Non può essere vero. Dopo tutto quello che ha patito la Sicilia da maggio ad oggi, siccità e tre mesi di incendi in tante, troppo aree verdi, non posso pensare che un assessore regionale abbia dato il via libera alla caccia, per giunta in anticipo. Se la notizia fosse vera l’assessore che ha firmato tale atto si sarebbe macchiato di infamia” aveva il professore Silvano Riggio, docente di Ecologia all’Università di Palermo nell’intervista che potete leggere qui.
Ma Antonello va avanti. A lui i fucili, evidentemente, piacciono: “In caso di ricorso contro il calendario venatorio 2017/2018, presenteremo attraverso l’Avvocatura le ragioni del decreto sulla caccia” dice in una nota. Aggiungendo che “il decreto sul calendario venatorio è il frutto di un lungo lavoro di confronto con tutti i portatori di interesse del mondo ambientalista, venatorio, agricolo e scientifico che sono rappresentati all’interno del Comitato Faunistico Venatorio”. E che “il parere espresso dall’Ispra non ha assolutamente limitato la possibilità della pre – apertura. Anzi, lo stesso Istituto ha indicato, com’è di sua competenza, i giorni e le specie da cacciare a settembre, in regime di apertura anticipata della caccia. La data di inizio dell’attività venatoria, è materia regolata dalla legge quadro 157 del 92 a cui fa riferimento anche la legge regionale 33 del 92 e non da organi tecnici del Ministero conclude l’assessore regionale all’Agricoltura. La normativa indica esattamente l’intervallo di tempo entro il quale può essere esercitata la caccia in Italia, ovvero dal 17 settembre al 31 gennaio dell’anno successivo e stabilisce la possibilità di istituire giornate di pre- apertura nei primi giorni di settembre. Nell’arco temporale indicato, ogni regione regola dunque in piena legittimità.”
Insomma, come un bravo Azzeccagarbugli, cita articoli di legge e pareri scientifici, sfuggendo, di fatto, alle considerazioni dettate dal buon senso e da chi all’Ambiente ci tiene.
Che dire a Crocolici? Quello che gli abbiamo già detto attraverso questa riflessione firmata da Franco Busalacchi: “L’assessore Cracolici faccia l’amore e non la guerra, pardon… la caccia”.
“Gli animali sfuggiti alla siccità e agli incendi dei boschi – spiega Busalacchi – frutto, questi ultimi, dell’incapacità amministrativa di Cracolici, che ha lasciato le aree verdi dell’Isola senza opere di prevenzione del fuoco, debbono, adesso, fronteggiare le doppiette dei cacciatori siciliani”.
Secondo Busalacchi “sparare agli animali è una manifestazione di inciviltà, di incultura e di insensibilità. Gli animali vanno tutelati e non ammazzati per il piacere sadico di gente va a caccia”.
“Quando governeremo noi – conclude Busalacchi – la caccia in Sicilia verrà definitivamente bandita. I cacciatori, per quanto mi riguarda, potranno emigrare. E gli animali della Sicilia potranno vivere liberi e felici. L’assessore Cracolici lasci perdere Diana, dea della caccia, e si dedichi a Venere”.
Silvano Riggio sulla caccia: “Sparare agli animali dopo tre mesi di incendi è un atto di viltà”
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