Nadia Spallitta torna all’attacco: “Il Comune di Palermo ignora la trasparenza amministrativa”

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La coordinatrice dei Verdi di Palermo, Nadia Spallitta (che nella vita fa l’avvocato) torna a denunciare la mancata applicazione, da parte del Comune di Palermo, delle elementari forme di ‘trasparenza amministrativa’. “Molti atti a mio avviso – dice – sono a rischio nullità per violazione della legge regionale n. 11 del 2015”

Tutti debbono rispettare la Legge, ma c’è chi può chiedere e ottenere qualche sconto. O, magari, può decidere di fare di testa propria. Possibile?

A giudicare da quello che succede al Comune di Palermo con gli atti amministrativi – o meglio, con la cosiddetta ‘trasparenza amministrativa’ – sembra proprio che qualche cosa non vada per il verso giusto.

Abbiamo già affrontato il tema lo scorso 28 luglio (COME POTETE LEGGERE IN QUESTO ARTICOLO). Ma, a quanto pare, le cose no sono cambiate. Eppure…

Eppure, spiega la coordinatrice dei verdi di Palermo, Nadia Spallitta, che nella vita fa l’avvocato, “la pubblicità e la trasparenza degli atti rappresentano efficaci strumenti di contrasto all’illegalità ed alla corruzione, come del resto dichiarato e previsto dal decreto legislativo n 33 del 2013 e dal complesso sistema normativo che individua e disciplina l’obbligatoria pubblicazione dei provvedimenti delle amministrazioni pubbliche”.

“Le pubbliche amministrazioni – prosegue Nadia Spallitta – devono quindi garantire, nei diversi settori, integrale e completa conoscenza degli atti, soprattutto nelle materie di programmazione economica e finanziaria, come i bilanci, le opere pubbliche, la pianificazione urbanistica, gli appalti e i servizi, gli incarichi esterni, etc. Inoltre, anche a fini legali, decorrendo da questa data l’eventuale termine per le impugnazioni, gli enti locali pubblicano in forma integrale, come pubblica notizia, tutti gli atti ed i provvedimenti dell’ente all’albo pretorio”.

“Da ultimo – sottolinea ancora la coordinatrice dei Verdi di Palermo – la legge regionale n. 11 del 2015 ha aggiunto a questa disciplina anche l’obbligo di pubblicare per estratto, sul sito del Comune, i provvedimenti degli organi dell’amministrazione: Sindaco, Giunta e Consiglio comunale. La pubblicazione per estratto è una sintesi degli elementi essenziali, soggetti, motivazione, contenuto dell’atto (oggetto), obiettivi, costi, etc. La violazione di tale disposizione determina la nullità degli atti, come previsto dall’articolo 18 della legge regionale n. 11 del 2015”.

Fatta questa premessa, Nadia Spallitta entra nel merito:

“Analizzando il sito del Comune e l’albo pretorio non sembra che queste disposizioni siano state regolarmente osservate, ed anzi appare difficoltoso l’accesso alle informazioni, ed incomplete le pubblicazioni. Così, ad esempio, non risulta che il documento di programmazione economica (Bilancio 2017) approvato dalla Giunta il 10 agosto sia visionabile in nessuna delle sezioni del sito e non sembrerebbe sia stato allegato all’albo pretorio. Lo stesso dicasi del Programma triennale delle opere pubbliche, o ancora degli atti di pianificazione urbanistica”.

“Inoltre – prosegue Nadia Spallitta – sul sito non compare la pubblicazione per estratto delle delibere. Nella maggior parte dei casi la pubblicazione, infatti, si limita alla sola riproduzione dell’oggetto deliberato, senza alcuna ulteriore indicazione che consenta di conoscere elementi essenziali come la motivazione, i soggetti, gli obiettivi, il valore degli atti . In altri termini, dall’analisi del sito ‘non traspare’ come dovrebbe l’azione amministrativa e molte delle prescrizioni obbligatorie in materia vengono sostanzialmente disattese“.

“Da un lato, quindi – sottolinea la coordinatrice dei verdi di Palermo – i cittadini e gli aventi diritto hanno un difficile accesso ai provvedimenti. Dall’altro, molti atti a mio avviso sono a rischio nullità per violazione della legge regionale n. 11 del 2015”.

A questo punto le conclusioni di Nadia Spallitta:

“Auspico pertanto che il sindaco, che della ‘trasparenza amministrativa’ ha sempre fatto un elemento fondante del suo programma elettorale, provveda a garantire forme di pubblicità più adeguate, disponendo la pubblicazione completa ed integrale degli atti, così contribuendo, tra l’altro, ad una più efficace azione di contrasto del fenomeno corruttivo, che come è noto, spesso si annida all’interno delle pubbliche amministrazioni”.

P.S.

Che parte hanno, in questa storia, i vertici burocratici del Comune di Palermo?

Visualizza commenti

  • Caro Direttore, si parla di mancata "Trasparenza Amministrativa" che produce danni a chi segue le vicende degli atti amministrativi del Comune, ma non si parla di mancata applicazione di norme per la velocizzazione delle procedure sul rilascio delle certificazioni e autorizzazioni comunali del settore edilizio.
    Io, dal canto mio, stanco di inseguire la risposta all'applicazione di ben due provvedimenti amministrativi che prevedono la rettifica del contenuto di una "Concessione Edilizia Assentita", per la costruzione di una palazzina in Palermo, stanco di accedere puntualmente tutti i venerdì agli uffici dell'Edilizia Privata per poi sentirmi dire dalla segretaria che il funzionario era impegnato altrove o che quel giorno non era in servizio o che si era allontanato ma non si poteva supporre l'ora del rientro nella stanza, o che era assente per un piccolo periodo di ferie, pur avendola preavvisata, sto predisponendo una doppia denuncia penale per omissione di Atti di Ufficio.
    Nei rari incontri col Dirigente, ho chiesto se avesse emanato una circolare nella quale era specificatamente detto che tutti gli atti avrebbero dovuto essere espletati entro i 30 giorni, periodo previsto dalla legge. Risposta: un sorriso.
    Come Lei ben sa, Direttore, la legge prevede che il responsabile del procedimento DEVE rispondere alla richiesta dell'utente entro 30 giorni e, se non può, deve comunicargli il motivo per cui non può adempiere e deve fissarne un termine entro cui esaminerà la pratica e darà la sua risposta.
    La mia richiesta di revisione e di rettifica della Concessione Edilizia risale al febbraio 2001, quindi ho ben diritto di sporgere denuncia per omissioni di atti di Ufficio.
    L'altra denuncia è relativa al rilascio del Certificato di Agibilità, da me richiesto il 1 agosto 2014 ai sensi della legge 14 del 2014.
    Anche per questo secondo documento sono trascorsi abbondantemente i periodi di 30 e 60 giorni previsti dalla legge e sono stati vani tutti i tentativi "bonari" di ottenerne il rilascio.
    Per ultimo le mie due dichiarazioni di consolidamento del Silenzio Assenso. Trascorso il periodo di 18 mesi entro il quale l'Amministrazione Comunale avrebbe potuto contestare, in autotutela, o chiedere integrazioni di documentazione (tutta e completamente da me prodotta ed esistente agli atti), l'atto amministrativo si intende rilasciato e l'Amministrazione non ha più nessun potere né di revisione né di annullamento.
    Queste due dichiarazioni di consolidamento del silenzio assenso, sono state regolarmente prodotte e protocollate nel giugno 2017 e il Dirigente responsabile del settore, in uno delle varie volte che sono riuscito a dialogare con lui, ha saputo dirmi di pazientare perché il Responsabile del Procedimento era molto impegnata.
    Caro Direttore, a nulla sono valse le mie proteste facendo notare che il mancato rilascio delle certificazioni "dovute" mi aveva causato ingenti danni e che continuava a causarne, ma queste mie lamentele lasciavano il tempo al tempo, tanto sia l'uno che l'altro dirigente, puntualmente al 25 di ogni mese ricevono l'accredito nel conto dello stipendio, mentre ignorano che il loro lavoro e funzione è di rispondere alle istanze dei cittadini, accettandole, se legalmente valide o denegandole.
    Penso proprio che molti Impiegati o Dirigenti vedono il cittadino come il nemico da cui difendersi, pertanto ostacolano le risposte alle varie richieste, come quella pattuglia delle Forze dell'Ordine che ti fermano con l'intendimento di trovare qualche cosa per multarti.
    Grazie per l'attenzione.

    • Gentile signor Michele Albano, lei ha citato le giuste coordinate di legge per la sua richiesta pubblica a un pubblico ufficio, credendo alle cose che scrive perché correte e secondo legge.
      Io mi permetto consigliarle di rivolgersi anche alla Corte dei conti e alla Guardia di Finanza con tutta la documentazione in suo possesso.
      E poi seguire direttamente le fasi conseguenti alla sua denuncia che deve riportare in indirizzo tutte le Autorità adite.
      Con i migliori auguri.

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