Ore frenetiche per i partiti che ancora non hanno definito le alleanze. Mentre il sindaco di Palermo insiste per riproporre lo schema delle amministrative, continua a circolare l’ipotesi di una alleanza che va dal PD a Forza Italia, passando per i centristi. Il punto della situazione
Sono ore frenetiche per la definizione delle alleanze per le regionali del 5 novembre in Sicilia. Il quadro potrebbe essere più chiaro già nelle prossime 48 ore. Dopo settimane di stallo e di indiscrezioni, nel centrosinistra domattina è in programma, a Palazzo delle Aquile un vertice convocato da Leoluca Orlando con i dirigenti di Articolo 1-Mdp e Sinistra italiana per discutere l’ipotesi di riproporre, per la corsa a Palazzo d’Orleans, il ‘modello Palermo’ assieme al Pd e alle forze centriste. Orlando, nei giorni scorsi, aveva lanciato il nome del rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari, come candidato governatore. Proposta che allo stesso Micari non dispiace: “Sono lusingato dall’idea, ma ci devono essere un interesse da un settore ampio e qualificato e le condizioni per lavorare bene. Se ci saranno tutte queste cose non mi tirero’ indietro, perche’ l’interesse mio e’ il futuro dei giovani e della Sicilia”, aveva detto Micari, venerdi’ scorso all’ITALPRESS.
A parlare di “campo largo” e’ anche il leader di Sicilia Futura, Salvatore Cardinale: “Non sono interessato a fare il totocandidati – sottolinea -. Ho sempre detto, e non è una novità, che se la scelta della coalizione sarà quella di un politico, io proporrò Davide Faraone. Ma prima di lanciare candidature dobbiamo accettare il programma e sederci attorno al tavolo dove verranno formalizzati i nomi”. Quanto all’ipotesi di candidare il governatore uscente, Cardinale taglia corto: “Nel centrosinistra non parliamo piu’ di Crocetta da tempo. Una condizione posta e accettata dalla sinistra e da Orlando e’ stata quella della discontinuita’ rispetto al passato e quindi rispetto a Crocetta”.
Nel centrodestra, invece, si aspetta che il leader di Alternativa popolare, Angelino Alfano, considerato ormai l’ago della bilancia della partita elettorale siciliana, venerdì torni dalla pausa estiva per capire con quale coalizione deciderà di correre, se si alleerà con il centrodestra o con il centrosinistra. A quel punto il coordinatore regionale di Ap, Giuseppe Castiglione, ed il responsabile nazionale dei Centristi per l’Europa, Gianpiero D’Alia, faranno una conferenza stampa, prevista non prima del 20 agosto, per presentare il programma e il candidato governatore centrista. Incontro atteso anche dal Pd che, con il segretario regionale Fausto Raciti, nei giorni scorsi aveva invitato le forze centristre a discutere insieme il programma. Tra i tre nomi indicati dal leader dei Centristi per l’Europa, Pier Ferdinando Casini – cioe’ Giovanni La Via, Gianpiero D’Alia e Dore Misuraca – salgono “le quotazioni” dell’europarlamentare La Via. L’accordo tra Ap e il Pd sembra ormai cosa fatta, come conferma il capogruppo di Alternativa Popolare all’Ars, Nino D’Asero: “Tra i deputati regionali di Ap non c’e’ alcuna scissione sulla linea da seguire: concordiamo tutti sull’idea di andare con il centrosinistra, ma non aderiremo a soluzioni preconfezionate – dice all’Italpress -. C’e’ un’interlocuzione con il Pd e il centrosinistra ma non accettiamo scelte fatte da altri. I tre nomi fatti da Casini rappresentano tutti l’area moderata ma, se devo dare una mia indicazione, il nostro candidato e’ Giovanni La Via”.
Ma non mancano i distinguo. Perché nel partito di Alfano c’e’ l’ala, che fa capo al coordinatore regionale Francesco Cascio, che sogna ancora di ricompattare il centrodestra e Forza Italia. Non solo. L’ex presidente dell’Ars lancia un appello al Pd per fare una “grossa coalizione, un grande centro riformista tra i popolari e i socialisti del Ppe – spiega Cascio all’ITALPRESS -. Un’alleanza tra Alternativa popolare, Forza Italia, Udc di Cesa, autonomisti, Cantiere popolare e Partito Democratico. Insieme raggiungeremmo il 28%”. E la Lega? “Una grande coalizione – aggiunge Cascio – senza la Lega di Salvini e Fratelli d’Italia della Meloni, perche’ come Alfano e’ sgradito a Salvini anche noi di Ap non vogliamo il leader della Lega”. Dal canto suo, Salvini, nel tradizionale incontro di ferragosto a Ponte di Legno, chiude ancora una volta ad Alfano e manda a dire a Berlusconi che “in Sicilia, come a livello nazionale, chi sta governando da quattro anni con la sinistra e con Renzi non puo’ essere mio alleato”. Dentro Forza Italia, il campo della scelta si restringe attorno a Gaetano Armao, docente universitario e leader di Siciliani Indignati, e Nello Musumeci, leader di Diventera’ Bellissima. Giornata di confronti e telefonate per il commissario azzurro, Gianfranco Micciche’, che entro domattina potrebbe rivelare su chi puntare”.
ITALPRESS
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