Giuseppe Scianò: “La siccità in Sicilia? Puntiamo sugli impianti di desalinizzazione”

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Per il leader storico degli Indipendentisti siciliani, Giuseppe Scianò, la nostra Isola, per combattere la siccità, deve seguire l’esempio di Israele, che ormai da anni ha risolto il problema utilizzando l’acqua del mare desalinizzata. Del resto, oggi le tecnologie per la desalinizzazione dell’acqua consente di produrre grandi quantità di acqua potabile a costi accettabili

Ieri il professore Silvano Riggio, docente universitario di Ecologia, per l’ennesima volta, ha lanciato l’allarme sulla desertificazione che avanza in Sicilia e, in particolare, nella parte occidentale della nostra Isola, Palermo in testa (QUI L’INTERVISTA CON IL PROFESSORE RIGGIO). Desertificazione significa anche siccità. Oggi torniamo sul tema riprendendo un post su facebook di Giuseppe ‘Pippo’ Scianò, leader storico degli indipendentisti della Sicilia.

Scianò parla della siccità. O meglio, di come affrontare questo problema. Citando il caso di Israele. Dove il problema della siccità è stato risolto con gli impianti di desalinizzazione dell’acqua marina.

In Israele, scrive Scianò, la desalinizzazione dell’acqua ha risolto i problemi di siccità.

“Infatti dopo alcuni anni di siccità, talmente grave da distruggere pressoché totalmente la Mezzaluna fertile’ – scrive Scianò – e dopo un preoccupante abbassamento del livello del MARE DI GALILEA, lo Stato di Israele ha avviato la realizzazione (dal 2008 in poi) di IMPIANTI DI DESALINIZZAZIONE moderni e perfettamente funzionali, il maggiore dei quali è quello di SOKER che da solo produce 150 milioni di litri di acqua potabile. Si tratta, questo, di un primato destinato ad elevarsi e ad aggiornarsi continuamente”.

Insomma: questi impianti, che nel 2015 hanno prodotto 492 miliardi di acqua potabile, entro il 2020 saranno nelle condizioni di produrne 757 miliardi.

“Ci permettiamo di aggiungere anche un dettaglio tecnico importante – scrive sempre il leader storico degli indipendentisti siciliani – e cioè che gli israeliani, in più, hanno introdotto la PIETRA LAVICA che cattura i micro-organismi prima che questi si adagino sulle membrane sporcandole. Questo abbatte molto i costi”.

“Il nostro – aggiunge – è un appello destinato purtroppo (a nostro modesto avviso) a restare inascoltato in Italia, dove la classe politica è impegnata in tutt’altre faccende. Ma ancora più grave è la situazione della Sicilia dove la maggior parte dei politicanti dimenticano che la Sicilia, circondata dal mare, possiede tutti i requisiti per adottare il modello Israele”.

“Oggi in Sicilia, purtroppo – scrive sempre Scianò – non si vuole pensare seriamente neppure ad una politica per il territorio e per l’ambiente, nonché per l’efficienza e la moralizzazione di tutto ciò che abbia attinenza con il servizio pubblico e con i diritti, gli interessi e le aspettative del Popolo Siciliano come peraltro dimostrano la crisi idrica e gli incendi, dolosi e non, che imperversano in tutto l’arcipelago siciliano”.

Scianò si sofferma anche sulle “Trame Antisiciliane, “che sono, a loro volta, più pericolose della siccità. È doveroso tuttavia ripetere ad alta voce a noi stessi ed agli altri che tutti questi mali non debbono piegarci ulteriormente, né indurci alla rassegnazione. Sono, al contrario, motivazioni e stimoli in più per batterci con maggiore energia e con maggiore determinazione per la riscossa e per la rinascita Sicilia. Nonché per il suo inserimento in prima linea nella lotta che tutta l’Umanità deve affrontare per il recupero ambientale, per la civiltà, per la migliore qualità della vita e per la pace”.

Per la Sicilia la desalinizzazione dell’acqua non è una novità. Alla fine degli anni ’80 del secolo passato un solo modulo del dissalatore che operava nello stabilimento petrolchimico di Gela ha risolto il problema della crisi idrica di Agrigento e di una decina di centri di questa provincia.

Rispetto ad allora, oggi, c’è un grande vantaggio. Allora l’energia per desalinizzare le acque veniva fornita dagli idrocarburi. Oggi potrebbe essere utilizzata l’energia del sole.

Foto tratta da sicilia20news.it  

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  • Esatto, ne parlavo giustio ieri, adesso con energie alternative e rinnovabili la fattibilità di progetti su dissalitori non dovrebbe trovare ostacoli neanche nei cosiddetti politici filo guidati perché ne divrebbero spiegare anche il motivo della non fattibilità. E sarebbe tutto un groviglio di fili! Grazie professere, Giuseppe Carusotto.

  • Mi dispiace contraddire il leader degli
    indipendentisti siciliani Giuseppe Scianò
    ma in Sicilia i dissalatori non servono,
    se non, in qualche isola minore.
    In Sicilia vi sono un considerevole
    numero di invasi, i più capienti sono
    l'Ancipa,Poma, Rosamarina, Gibbesi
    Blufi, Pietrarossa,Villarosa, Furore
    Olivo, Disueri, Garcia,ebbene, molti
    di questi invasi non si possono riempire
    totalmente per tutta la loro capacità,
    perchè mancanti di lavori di ripristino
    e manutenzione,quindi superata una
    certa quota di acqua, il resto si deve
    fare defluire inutilmente, con buona
    pace dei cittadini siciliani che soffrono
    la sete. Mi risulta che alcune di queste
    dighe non siano mai state collaudate.
    Questo è il vero dramma della Sicilia
    quando manca l'acqua. Le dighe, ove
    possibile, andrebbero collegate tra di
    loro per bilanciare, quando serve, la
    possibilità di scambio tra territori
    piovosi e quelli a secco del prezioso
    liquido, inoltre servirebbe ridurre di
    molto gli enti esistenti che si occupano
    dell'erogazione idrica, con un'unica
    regia, ed erogazione solo pubblica,
    inoltre,massicci investimenti sulle
    reti colabrodo, la Sicilia comunque
    gode di una discreta piovosità, ancora
    non siamo, fortunatamente, zona a
    rischio desertificazione, manca solo
    una seria volontà a livello regionale e
    nazionale di risolvere i problemi.
    Da sottilineare l'incredibile quantità
    d'acqua consumata dai poli petrol-
    chimici presenti nell'isola, a scapito
    dell'agricoltura, sarei curioso di
    vedere le loro bollette, se pagano.

  • Ho sempre pensato che la Sicilia avesse più acqua che l’intero Regno Unito, almeno così avevo letto in una articolo sul Sole 24 Ore. I desalinizzatori funzionano bene e noi li abbiamo visti all’opera in Qatar ed in Israele. Singapore ha una peculiarità, dipende dalla Malesia per l’acqua che acquista e mette a disposizione gratuitamente per tutta la popolazione unitamente a pasti a poco più che un dollaro in modo tale che la base sia assicurata per tutti oltre ad una delle migliori qualità della vita nel mondo. Potremmo organizzare un incontro tecnico sui temi enunciati, facendo intervenire chi ha fatto questo tipo di esperienza per condividerla con i siciliani aiutandoli a farlo. Questo noi facciamo come professione e siamo leader nel mondo per lo sviluppo nonché la voce più autorevole dell’Urbanistica a livello internazionale. In Italia si usa parlare mentre all’estero si fa come ho scritto sopra. I soldi si trovano in presenza di interlocutori istituzionali seri e così le risorse umane. I promotori potrebbero essere gli stessi citati nell’articolo ed io posso aiutarli. Noi non interveniamo sulle imprese che forniscono il servizio ma possiamo dare solo pareri se richiesti. http://www.forumpachallenge.it/soluzioni/un-nuovo-rinascimento-italiano

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