Questa incredibile storia degli incendi che continuano a funestare la Sicilia ha una genesi precisa: l’appostamento, nei capitoli della Finanziaria 2017 che riguardano le attività forestali, di fondi che non ci sono. Sì, avete letto bene: coperture finanziarie fittizie. Così il Governo regionale, per giustificare gli scippi finanziari romani, ha ‘risparmiato’ anche sulle attività forestali, tagliando drasticamente pure sulla prevenzione degli incendi
La raccontiamo la verità sul perché, quest’anno, l’attività antincendio, nelle aree verdi della Sicilia, è partita in ritardo? Come sempre avviene in questi casi, il problema è politico. E lo possiamo andare a individuare nella Finanziaria 2017 approvata dal Parlamento siciliano la scorsa primavera. Dove il quadro che emerge, in materia di tutela dei boschi dell’Isola, è chiaro.
Come viene finanziata l’attività di tutela del verde in Sicilia per l’anno in corso? Ci sono risorse finanziarie ‘vere’ (poche). Ma ci sono anche fondi a valere sull’accordo tra Stato e Regione su IVA e IRPEF. E fondi che dovrebbero arrivare dalle risorse PAC.
Noi siamo sempre stati critici – e lo siamo ancora – sull’accordo siglato dal Governo regionale su IVA e IRPEF. Parliamo della riscrittura delle norme di attuazione dell’articolo 36 dello Statuto approvata anche dall’Ars (dalla maggioranza di centrosinistra che sostiene il Governo, per essere precisi).
Ebbene, questo ‘Patto’ – che noi abbiamo definito ‘Patto scellerato atto secondo’, visto che il presidente Rosario Crocetta ha firmato un primo ‘Patto scellerato’ nel giugno del 2014, rinunciando a circa 5 miliardi di euro ai nome di 5 milioni di Siciliani che non glielo avevano chiesto! – non è ancora operativo.
Ebbene, se non è operativo, come mai il Governo ha appostato nella Finanziaria 2017 ben 162 milioni di euro a valere su un accordo – ripetiamo – non ancora definito?
Ancora: come mai – sempre con riferimento alla Finanziaria 2017 e sempre con riferimento alle attività di tutela dei boschi, comprese le attività antincendio – sono stati appostati fondi a valere sulle risorse PAC che non si sono ancora materializzate?
Un principio costituzionale ci dice che non possono essere approvate leggi di spesa senza la relativa copertura finanziaria. Ebbene, il Governo regionale – il presidente Rosario Crocetta e l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei – hanno appostato nella Finanziaria 2017, nei capitoli riguardanti le attività forestali – risorse finanziarie che non ci sono!
Dove sono, presidente Crocetta e assessore Baccei, i 162 milioni di euro dell’accordo Stato-Regione? Dove sono le risorse PAC? E come mai questi passaggi della Finanziaria della Regione siciliana non sono stati impugnati?
Questa storia ci ha fatto capire perché l’attuale Governo regionale e trazione PD – il partito che oggi chiede “discontinuità” da Crocetta – ha chiesto e ottenuto la sostanziale abolizione dell’Ufficio del Commissario dello Stato per la Regione siciliana: perché l’Ufficio del Commissario dello Stato mai e poi mai avrebbe fatto passare una Finanziaria con capitoli finanziati con soldi che non ci sono!
Per potere far passare leggi approvate dall’Ars con coperture finanziarie fittizie bisognava sbarazzarsi dell’Ufficio del Commissario dello Stato: cosa che è stata fatta con l’avallo della Corte Costituzionale!
A questo punto – visto che una volta sostanzialmente abolito il Commissario dello Stato per la Sicilia il potere di impugnare le leggi della Regione siciliana è passato al Governo nazionale (di fatto, la Regione siciliana è diventata, anche su questo fronte, una Regione a Statuto ordinario!), avrebbe dovuto essere lo stesso Governo nazionale a impugnare gli articoli della Finanziaria regionale 2017 finanziati con soldi che non ci sono.
Ma il Governo nazionale non ha impugnato gli articoli della legge Finanziaria 2017 della Regione siciliana finanziata con soldi che non ci sono: ed è anche logico, visto che i soldi veri della Regione siciliana (cioè i soldi tirati fuori dai Siciliani con le tasse!) se li è presi Roma!
Siamo arrivati al cuore del meccanismo truffaldino messo in atto ai danni della Sicilia e dei Siciliani:
il Governo nazionale, calpestando lo Statuto, si prende buona parte dei soldi della Regione.
Bilancio e Finanziaria si debbono approvare lo stesso; così, d’accordo con Roma, Governo e Ars finanziano alcuni capitoli della Finanziaria 2017 con fondi che non ci sono (i 162 milioni dell’accordo Regione-Stato non ancora definito e le risorse PAC).
Questi passaggi della legge regionale andrebbero impugnati. Ma il Governo nazionale non li impugna, d’accordo con il Governo Crocetta, con Baccei e con i partiti che sostengono lo stesso Governo Crocetta, PD in testa.
Il risultato è che non ci sono i soldi per gli operai della Forestale e, segnatamente, per le attività antincendio. O meglio, ci sono solo sulla carta.
Ma il Governo regionale – Crocetta, Baccei e gli assessori Antonello Cracolici e Maurizio Croce – sanno benissimo che i soldi per le attività forestali – compresi i fondi per il Servizio antincendio – ci sono in minima parte.
Complici i ritardi nell’approvazione di Bilancio e Finanziaria 2017, gli operai del Servizio antincendio, invece di essere avviati al lavoro i primi giorni di aprile, vengono avviati al lavoro in ritardo: Cracolici dice a metà maggio, i sindacalisti del SI.F.U.S. (Sindacato Forestali Uniti per la Stabilizzazione) dicono dopo il 20 di giugno. Le altre organizzazioni sindacali – CGIl, CISl, UIL, UGL e altre sigle – tacciono.
La Sicilia, intanto, va in fiamme. E va in fiamme non perché Roma non rispetta la convenzione per l’utilizzo di mezzi antincendi, come dice il presidente Crocetta, ma perché il Governo nazionale, con la connivenza degli ascari del Governo siciliano e dell’Ars, ha scippato alla Regione siciliana anche i soldi per le attività forestali, compresi i fondi per il Servizio antincendio.
I lavori di prevenzione degli incendi, nelle aree verdi, vanno fatti ad aprile e maggio! Sennò che prevenzione è? Ma le risorse finanziarie, per queste attività, ci sono solo in parte (a parte la storia dei fondi per pagare i Canadair sulla quale attendiamo sviluppi).
Siamo arrivati ai nostri giorni. Terza decade di luglio. Una giornata a 40 gradi centigradi, ed ecco 400 incendi da una parte all’altra dell’Isola!
La verità sui disastri provocati dal Governo nazionale che scippa alla Sicilia anche i fondi per il Servizio antincendio e del Governo regionale che non sa amministrare arriva dalla Riserva dello Zingaro: dove l’incendio che ha incenerito un terzo della stessa Riserva naturale ha colpito là dove non sono state effettuate le opere di prevenzione del fuoco (come potete approfondire in questo video).
Qualcuno ha raccontato agli operai della Forestale siciliana che i soldi per pagare le loro giornate lavorative – soldi che derivano dalle tasse e dalle imposte pagate dai Siciliani – non ci sono più, perché si li è presi Roma? Qualcuno gli ha raccontato che ci sono capitoli della Finanziaria – che li riguardano direttamente – che sono finanziati con soldi che non ci sono?
Detto questo, se verrò eletto presidente della Regione siciliana, non solo ripristinerò subito l’Alta Corte per la Sicilia, ma ridarò i poteri all’ufficio del Commissario dello Stato. Se fosse stato operativo l’Ufficio del Commissario dello Stato, Roma non avrebbe potuto scippare alla Regione anche i fondi per le attività forestali. Per un motivo semplicissimo: perché il Parlamento dell’Isola non avrebbe mai potuto approvare una Finanziaria con i capitoli finanziati con soldi che non ci sono!