Ce lo chiediamo perché, guarda caso, il 20 luglio si è aperto un bando – con i fondi del Piano di Sviluppo Rurale – nel quale, oltre alla parola “prevenzione” (che, detto per inciso, dovrebbe iniziare a marzo-aprile e non il 20 luglio!), si legge anche la parola “Canadair”. Non è che il costo dei Canadair, alla fine di questa funesta stagione degli incendi, verrà pagato con questi fondi? Oggi a Catania i vertici del Si.F.U.S. illustrano la querela all’assessore Cracolici
Mentre gli incendi continuano a funestare la Sicilia – ieri, altra giornata di grande caldo, a fine giornata, sono stati contati quasi 400 incedi che hanno colpito, per lo più, le aree verdi del Palermitano e del Messinese – ci si interroga non soltanto su chi appicca il fuoco (in alcuni casi, come nei dintorni di Messina, si tratta di minorenni), ma anche su chi ci guadagna. per scoprire che non c’è soltanto il grande affare dei privati che gestiscono i Canadair, ma anche un bel gruzzolo di soldi messo a disposizione dalla Regione siciliana…
Lo racconta nella propria pagina facebook Gaetano Guarino:
“E poi – scrive Guarino – ci domandiamo perché. Per carità sarà tutto lecito ma domandarsi quanti miliardi girano intorno al business degli incendi è pure lecito. Leggete!”.
E, in effetti, leggendo quello che viene dopo si rimane molto colpiti. Si parla del PSR, il Piano di Sviluppo Rurale gestito dall’assessorato regionale all’Agricoltura:
“Sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici.
Aperto il bando per il sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici.
Le domande potranno essere presentate dal 20/07/2017 al 30/11/2017.
Fuoco Foresta Fumo Canadair
Obiettivi della sottomisura
Obiettivo della sottomisura è salvaguardare e migliorare la biodiversità attraverso interventi di prevenzione di avversità o eventi catastrofici. La sottomisura inoltre contribuisce indirettamente alla riduzione dei rischi idrogeologico, di desertificazione e di incendio, e al miglioramento del ciclo globale del carbonio.
Beneficiari
Proprietari, Possessori e/o Titolari pubblici della gestione della superficie forestale interessata dall’impegno;
Proprietari, Possessori e/o Titolari privati della gestione della superficie forestale interessata dall’impegno;
Loro Associazioni.
Investimenti ammissibili
Creazione di infrastrutture di protezione contro incendi e altri pericoli naturali quali attacchi parassitari, malattie che possono causare calamità e altri eventi catastrofici dovuti al cambiamento climatico.
Interventi di prevenzione su scala locale contro incendi e altri pericoli naturali e difesa dal dissesto idrogeologico e dai fenomeni di erosione.
Installazione e miglioramento di sistemi di monitoraggio e comunicazione degli incendi boschivi, delle fitopatie e delle infestazioni parassitarie.
Spese connesse alla realizzazione degli interventi
Costi dei materiali, delle attrezzature, della manodopera e dei servizi necessari alla realizzazione dei seguenti investimenti:
installazione o miglioramento di strutture o infrastrutture di protezione (fasce tagliafuoco, punti d’acqua e reti di distribuzione, vasche ad uso antiincendio, recinzioni, ecc.);
realizzazione o manutenzione di sistemazioni idraulico-forestali;
sistemazioni di versanti con tecniche di ingegneria naturalistica;
ripristino di sezioni idrauliche;
miglioramento della viabilità forestale ad uso antincendio boschivo;
interventi finalizzati alla captazione, drenaggio e controllo del deflusso delle acque superficiali e al consolidamento della stabilità dei terreni per la prevenzione del rischio idrogeologico;
adozione di adeguate pratiche selvicolturali di prevenzione (latifogliamento, decespugliamento, sfoltimento ecc.);
miglioramento e diversificazione nelle aree a rischio incendio dei soprassuoli forestali nei popolamenti puri o a prevalenza di conifere o latifoglie alloctone, tramite l’impianto o la semina di latifoglie autoctone;
ringiovanimento di cedui vecchi e deperienti;
interventi preventivi su scala locale contro siccità e desertificazione, se giustificati da evidenze scientifiche, con introduzione di specie tolleranti alla siccità, piantagione di cespugli e arbusti, irrigazione (solo in casi debitamente motivati);
trattamenti preventivi contro la diffusione di parassiti e patogeni forestali attraverso trattamenti localizzati con prodotti biologici o a basso impatto ambientale, uso di organismi antagonisti e diversificazione del soprassuolo. Gli interventi ammessi sono quelli di prevenzione agli organismi nocivi riportati nella sottomisura 8.3;
installazione e miglioramento di attrezzature di monitoraggio e sistemi di comunicazione contro le gli incendi boschivi (interventi riservati all’Amministrazione Regionale);
gestione e implementazione di una rete di monitoraggio fitopatologico (acquisto di GPS per la georeferenziazione, supporti elettronici, concessione accessi alle banche date dei fitofarmaci e acquisto di biblioteche scientifiche, attrezzature di campo per ispezioni e prelievi di materiale, mini laboratori, microscopi e realizzazione del Portale fitosanitario Regionale (interventi riservati all’Amministrazione Regionale).
Localizzazione
La sottomisura 8.3 si applica nelle aree classificate come bosco nell’intero territorio regionale”.
Parliamo dei milioni di euro dei fondi europei del già citato Piano di Sviluppo Rurale. Ormai da alcune settimane i Canadair – gli aerei anfibi utilizzati per spegnere gli incendi – sono una presenza costante sui cieli della Sicilia.
Non è una presenza gratuita: un Canadair costa quasi 15 mila euro per ogni ora di volo, arei che sono gestiti da privati (qui l’articolo nel quale vi abbiamo raccontato chi c’è dietro elicotteri e Canadair).
In una Regione dove – in questo momento – i Comuni sono senza soldi, le ex Province sono senza soldi, interi settori dell’Amministrazione regionale sono senza soldi, in una Regione dove – come è stato denunciato dal Si.F.U.S. (Sindacato Forestali Uniti per la Stabilizzazione), gli operai della Forestale sono stati avviati al lavoro dopo il 15 giugno (quando invece le opere di prevenzione degli incendi debbono iniziare ad aprile!), ci siamo chiesti e abbiamo chiesto:
dove la Regione siciliana troverà i soldi per pagare i Canadair, che ancora ieri sono stati impegnati tutto il giorno per domare quasi 400 incendi?
Pensavamo a debiti fuori Bilancio, tecnica contabile alla quale si ricorre per fronteggiare pagamenti non previsti dal Bilancio.
Invece scopriamo che nel bando che avete letto sopra c’è la parola “Canadair”.
Per carità: in questo bando ci sono tante cose utili: come la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico: dissesto idrogeologico già presente in tante aree della nostra Isola. Un dissesto idrogeologico che aumenterà con gli incendi.
In questo bando – che si è aperto il 20 luglio e che si chiuderà il 30 novembre – si parla anche di “prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi”.
Ma, a rigor di logica, la prevenzione non andrebbe fatta a partire da marzo-aprile?
Se il bando di apre a luglio – e si apre il 20 luglio – più che di prevenzione si deve parlare di interventi per spegnere gli incendi.
Da qui una domanda: è con i soldi di questo bando che la Regione siciliana pagherà il costo dei Canadair?
“Per carità sarà tutto lecito ma domandarsi quanti miliardi girano intorno al business degli incendi è pure lecito”, recita il post. Come dargli torto?
Intanto oggi, a Catania, Maurizio Grosso, segretario generale del Sindacato Forestali uniti per la Stabilizzazione, terrà una conferenza stampa davanti la sede del Tribunale. Tema: illustrazione della querela nei confronti dell’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici.
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