Ieri abbiamo dato notizia di venti famiglie con bambini piccoli sfrattate da un palazzo che avevano occupato abusivamente. Succede nella Palermo dove le elezioni comunali sono andate in scena con i verbali elettorali illeggibili, con la ‘prospettiva’ (forse proprio per la presenza dei verbali elettorali illeggibili e dei tanti senza tetto?) che la città diventi ‘Capitale della Cultura’. In attesa della ‘Cultura’ i senza tetto sfrattati hanno dormito in Piazza della Vergogna…
Ieri abbiamo dato notizia di venti famiglie di Palermo che sono state gettate in mezzo alla strada. Avevano occupato un edificio abusivamente e sono stati messi alla porta, senza tanti complimenti, dalle autorità (qui l’articolo di ieri).
Noi stiamo provando a seguire il caso. Da un post su facebook di Toni Pellicane Pietro Milazzo apprendiamo che molte di queste persone rimaste senza tetto hanno passato la notte in Piazza Pretoria, davanti Palazzo delle Aquile, sede del Comune di Palermo, accucciati accanto alla fontana di Piazza della Vergogna (in questo caso la vergogna, più che all’opera del Camilliani, potrebbe riguardare la ‘normalità’ dei senza tetto, che a Palermo vengono sballottati di qua e di là).
“Trattasi delle famiglie senza casa che circa tre anni fa, non avendo avuto alcuna risposta dalle istituzioni, avevano occupato un immobile di proprietà dell’opera pia Principe di Palagonia”, scrivono Toni Pellicane e Pietro Milazzo. I senza tetto sapevano “che sarebbe arrivato il momento dello sgombero: lo sapevano tutti, soprattutto l’amministrazione comunale allertata, sin da subito, da noi del Comitato di lotta per la casa 12 Luglio”.
“Avevamo chiesto che venissero censite le famiglie occupanti – prosegue il post – e che l’amministrazione comunale li prendesse in carico. Diverse di queste famiglie sono anche in graduatoria d’emergenza abitativa… Il Comune restò indifferente sino ad alcuni mesi fa, quando decise di far intervenire gli assistenti sociali che, purtroppo, hanno avuto un atteggiamento molto poco rassicurante, le famiglie per paura che qualcuno gli portasse via i figli non sono più tornate ai servizi sociali”.
Su questa storia dei servizi sociali toglierebbero i minori alle famiglie povere bisognerebbe capire qualcosa in più: a noi, infatti, risulta che i figli non possono essere tolti alle famiglie per problemi di povertà. Tra l’altro, si tratterebbe di provvedimenti illogici: un minore ricoverato costa alla pubblica amministrazione circa 2 mila e 200 euro al mese: con la metà di questi soldi, a Palermo, una famiglia povera si affitta un appartamento e ci campa.
“Lo sgombero – prosegue il post di Toni Pellicane e Pietro Milazzo – viene eseguito senza nessun supporto per le famiglie e con un atteggiamento da parte della polizia, come dire, VERGOGNOSO, sono volati calci nei fianchi di una Donna e un’altra è stata costretta a vestirsi davanti ai poliziotti. Alcune famiglie, dopo lo sgombero, si trasferirono sotto Palazzo delle Aquile (cioè in Piazza della Vergogna ndr) con la speranza che l’amministrazione comunale, quantomeno, gli trovasse un posto dove andare a dormire e dove poter fare una doccia. L’assessore alle Politiche abitative si è mostrato disponibile, ma ci dice che di posti dove trasferire queste persone non ce ne sono, il risultato è quello che vedete nelle foto” (qui il post con tutte le foto).
Scrive su facebook Nino Rocca, da sempre in prima fila per aiutare i senza casa di Palermo:
“Alle 4 del mattino, le 10 famiglie con minori e disabili che si erano accampate davanti il Comune in Piazza Pretoria dopo lo sgombero di giovedì scorso, hanno rioccupato il Palazzo Gramellini di via Maqueda e si sono barricati dentro!!!”.
Sulla vicenda intervengono anche Nadia Spallitta e Carmelo Sardegna, responsabili dei verdi di Palermo:
“Dopo l’ennesimo drammatico sgombero di circa 20 famiglie che avevano occupato irregolarmente un immobile, sono indispensabili alcune riflessioni. Riteniamo che sia inaccettabile la condizione di disagio socioeconomico in cui versano migliaia di famiglie palermitane alle quali tra l’altro vengono negati diritti costituzionalmente garantiti come il diritto all’alloggio. Non è infatti ammissibile immaginare migliaia di nuclei familiari con altrettanti minori costretti ad occupazioni abusive e più in generale a situazioni di degrado ambientale e umano che determinano, tra l’altro, un malessere che si diffonde sull’intera società”.
“Esistono numerosi strumenti idonei ad affrontare queste drammatiche emergenze sociali – aggiungono Nadia Spallitta e Carmelo Sardegna -: dall’utilizzo dei beni confiscati al patrimonio comunale, alle convenzioni con altri enti, alle politiche fiscali di esenzione per i locatori, etc… etc…, si potrebbero individuare soluzioni utili per intervenire su questa difficile condizione di tanti cittadini. Per questo motivo chiederemo un incontro all’assessore comunale competente per conoscere quale sia il programma amministrativo che si intende effettivamente attuare per risolvere l’annoso problema dell’emergenza abitativa”.
“Infine – concludono i due esponenti dei Verdi di Palermo – valuteremo un ricorso alla CEDU (Commissione Europea per i Diritti Umani) perché si analizzi la complessiva situazione cittadina, si accertino eventuali responsabilità e si tutelino finalmente diritti fondamentali ed inviolabili, come quello all’alloggio, indispensabili per una sana ed equilibrata convivenza civile”.
Proveremo a seguire questa storia. E ci auguriamo che la seguano anche i nuovi consiglieri comunali di Palermo.
P.S.
La ‘sinistra’ di Palermo che fine ha fatto? Aspetta l’inverno per fornire le coperte?
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