Per il il capo settore del Corpo Forestale, dott. Viola, non ci sarebbe carenza di personale nel Servizio antincendio. Non la pensa così Maurizio Grosso, segretario generale del Si.F.U.S. (Sindacato Forestali Uniti per la Stabilizzazione), che sulla pagina facebook della stessa organizzazione sindacale replica punto per punto. I commenti di altri lavoratori
Mentre la Sicilia continua a bruciare – in queste ore il fuoco sta ‘divorando’ una parte della Riserva naturale dello Zingaro, sette km di costa che si distende tra Castellammare e San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani (qui l’articolo con l’intervista al professore di Ecologia all’università di Palermo, Silvano Riggio), dagli uffici della Regione siciliana arrivano notizia ‘tranquillizzanti’: tutto sarebbe a posto e non ci sarebbe carenza di personale.
Sulla pagina facebook del Si.F.U.S. (Sindacato Forestali Uniti per la Stabilizzazione) – pagina che, per noi, ormai è diventata fonte di notizie – leggiamo un interessante commento di Maurizio Grosso, segretario generale dello stesso Sindacato Forestali Uniti per la Stabilizzazione:
“Addetti antincendio siciliani – scrive Grosso – il capo settore del Corpo Forestale, dott. Viola, dopo avere fatto una ricognizione e verificato la ‘carenza di unità di personale antincendio’ necessario nelle 9 province, ha dichiarato al giornalista Simone Olivelli – che lo ha riportato in un articolo su Meridionews – che non c’è carenza di personale, e quindi che, sarebbe tutto ok. Inoltre, che non ha avuto richieste di personale dai vari ispettorati, eccetto quello di Messina”.
“Il Si.F.U.S. ritiene che le cose non stanno assolutamente così ed auspica di poterlo presto dimostrare nelle opportune sedi, poiché ritiene che la carenza del personale è certa e matematica per la seguente ragione:
con la graduatoria unica (in Si.F.U.S. è l’unico sindacato che si è opposto concretamente attraverso ricorso del sottoscritto al Commissario dello Stato e con azioni in sede giudiziarie, mentre altri sindacati confederali lo hanno promosso) i forestali addetti antincendio hanno la facoltà di preferire di essere assunti nei cantieri della manutenzione. Inoltre, gli addetti antincendio che non superano le visite mediche transitano nel settore manutenzione a prescindere dal famigerato art.12”.
“Ciò comporta – osserva sempre Grosso – una ovvia riduzione del personale previsto dalla legge 16/96, provincia per provincia che in base ai nostri calcoli dovrebbe aggirarsi intorno alle 400 unità. Gli addetti antincendio, infatti, passerebbero dagli storici 6.900 a circa 6.500 unità. Prima che entrasse in vigore l’articolo 12, (4 anni fa) e quindi quando non c’era la fisiologica carenza di personale antincendio quasi in tutte le province (eccetto Palermo), in primis Trapani, Agrigento, ecc, per completare le squadre e per fornire un servizio ottimale, gli ispettorati attingevano unità lavorative dai riservisti 78isti qualificati. Com’è possibile, Dott. Viola, che quando gli addetti antincendio erano di più, c’era carenza e necessità di assumere altri lavoratori, ed ora che sono molto di meno non c’è?”.
“Queste questioni – aggiunge il segretario generale del Si.F.U.S. – spero che lei Dott. Viola e l’Assessore al Territorio, Maurizio Croce, siate in grado di spiegarle alla Procura della Repubblica .
Intanto invito i forestali di tutte le province che conoscono il funzionamento della macchina antincendio di raccontare qua, in questa pagina, come funziona ora, e come invece, dovrebbe funzionare un servizio all’altezza dalla sfida”.
“Intanto ieri il fuoco – conclude Grosso – si è divorato un altro pezzo della Riserva dello Zingaro ed un eroe forestale è finito in ospedale per fortuna con danni lievi (se mi fate sapere in quale ospedale è ricoverato, visto che da ieri sono a Palermo, avrei piacere di andare a trovarlo).
Il Si.F.U.S. c’è e va avanti!”.
Nella stessa pagina Salvatore Centorbi si chiede:
“Prevenzione e presidio del territorio… unica arma di comprovata efficacia, ma da un orecchio vi entra e dall’altro vi esce… e qui nasce spontanea la domanda: perché? Perché l’ostinazione di smantellare il comparto forestale, perché l’ostinazione di lasciare a casa metà dei forestali, perché lasciare gli addetti antincendio ridotti di personale, con mezzi vetusti e senza manutenzione Perché?”.
Nella pagina c’è anche una dichiarazione dell’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici:
“Mi sto recando alla Riserva dello Zingaro, uno dei gioielli naturalistici gestiti dal dipartimento sviluppo rurale che fa parte dell’assessorato da me diretto. Ancora una volta dei bastardi, approfittando del vento di scirocco, hanno incendiato parti della riserva. Due forestali feriti, tanta paura, e non è ancora finita. Cosa giustifica tanto odio contro la Sicilia?”.
Qui di seguito alcuni commenti:
Maurizio Campisi:
“Carissimo Assessore, sarebbe bastato un minimo di certosina e economica prevenzione per fare fronte in maniera significativa a questa orribile piaga che da anni fa scempio della nostra meravigliosa Terra,noi Braccianti ve lo predichiamo oramai da diversi anni, perché lo avete puntualmente e in maniera metodica ignorato?”.
Giuseppe Fiore:
“L’Assessore Cracolici si ostina a non riconoscere la validità e l’efficacia della ripulitura dei viali parafuoco e del sottobosco. L’Assessore Croce disconosce la parola “riorganizzazione” del servizio antincendio e presidio del territorio. Per le loro responsabilità oggettive se ne occuperà la magistratura attraverso gli esposti che il Sifus sta presentando in tutta la Sicilia. A noi forestali, il compito di mandarli subito a casa, firmando i moduli della petizione attiva da qualche giorno”.
Pietro Di Giovanni:
“Senza parafuoco non puoi fare il controfuoco x evitare che il fuoco passi frontalmente al vento”.
Aggiunge ancora Salvatore Centorbi:
“Assessore Cracolici, alle sue affermazioni e gratuite offese rispondo semplicemente con due foto che evidenziano l’efficacia e la necessità dei viali parafuoco. Caro Assessore, è proprio sicuro che i viali parafuoco fossero fatti tutti a regola d’arte? E’ proprio sicuro che se avessimo avuto il territorio presidiato da squadre di lavoratori distribuiti in 2 turni –
mattina e pomeriggio – come si faceva fino a quindici anni fa sarebbe successo tutto questo disastro? Guardi che Lei non sta scoprendo l’acqua calda quando afferma che un incendio una volta che inizia a propagarsi per via aerea è difficile spegnerlo e domarlo. Il trucco sta nel mettere tutti i mezzi possibili finché questo non avvenga… e Lei, me lo lasci dire, non l’ha fatto e quel che è più grave continua a rinnegarne la necessità”.
QUI LA PAGINA FACEBOOK DEL Si.F.U.S. (Sindacato Forestali Uniti per la Stabilizzazione)
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