Per ricostruire il voto in otto Sezioni delle quali mancano le indicazioni bisognerebbe riconteggiare le schede. Ma le schede possono essere riconteggiate solo su disposizione della magistratura. Se ne deduce che i risultati elettorali della quinta città d’Italia sono quelli che vengono fuori (o quasi) dal caos di verbali pieni di errori. Ora ci sono anche otto Sezioni elettorali con il voto ‘ricostruito’. Ma tutto questo è normale?
Un’altra ‘novità’ emerge dalle nebbie del caos delle elezioni comunali di Palermo. L’Ufficio centrale elettorale di Palazzo Jung avrebbe ‘ricostruito’ i voti di otto Sezioni elettorali convocando i presidenti dei seggi elettorali. Come sarebbe avvenuta tale ricostruzione non lo sappiamo. Noi – e l’abbiamo scritto più volte – riteniamo indispensabile il riconteggio delle schede, alla luce delle incredibili anomalie riscontate nello spoglio delle elezioni comunali di Palermo.
Le notizie che abbiamo raccolto in questi giorni sono contrastanti. La scorsa settimana siamo stati in visita, per la quarta volta, presso gli uffici comunali di Piazza Giulio Cesare. Qui è possibile consultare i verbali delle elezioni comunali (una seconda copia di questi verbali si trova nella sede dell’Ufficio centrale elettorale, nel già già citato Palazzo Jung).
Scambiando quattro chiacchiere con chi opera nella sede di Piazza Giulio Cesare abbiamo appurato il clima di confusione che ancora oggi avvolge questa storia.
Ci hanno detto quello che conoscevamo già: e cioè che ci sono verbali per le elezioni di sindaco e Consiglio comunale in bianco. Un signore e una signora che, supponiamo, lavorano nell’ufficio di Piazza Giulio Cesare ci hanno assicurato che a Palazzo Jung hanno riconteggiato le schede delle Sezioni con i verbali in bianco.
La notizia ha destato in noi non poche perplessità, perché il riconteggio delle schede può essere autorizzato solo dalla magistratura. Così abbiamo contattato Fulvio Fisicaro, che segue i lavori di verifica presso Palazzo Jung per conto dei Verdi.
“Ma quale riconteggio delle schede – ci ha detto infatti Fulvio Fisicaro -. Il riconteggio delle schede può essere disposto solo dalla magistratura. L’Ufficio centrale elettorale di Palazzo Jung ha appurato la presenza di otto Sezioni elettorali con i verbali in bianco o incompleti e ha convocato i componenti dei seggi per ricostruire il voto”.
La cosa ci lascia sempre più perplessi: come si fa a “ricostruire” il voto?
In questa storia, lo ribadiamo ancora una volta, le anomalie sono tante, troppe, E la prima vera, grande anomalia è il silenzio che registriamo attorno a questa storia.
Palermo è la quinta città d’Italia. Le elezioni comunali sono state contrassegnate dal caos. Soprattutto per responsabilità di una legge – voluta e approvata dal Parlamento siciliano – che ha costretto 3 mila e 600 persone (tanti sono i componenti dei 600 seggi elettorali del capoluogo siciliano) a lavorare fino a 72 ore consecutivamente, senza mai riposare.
Non sono mancati i malori e le persone finite in ospedale. Con la confusione e i ritardi.
Il sindaco è stato proclamato. Per alcune Circoscrizioni (si è votato anche per le Circoscrizioni) ci sono già gli eletti. Per il Consiglio comunale, invece, il caos è totale.
Veramente, se dobbiamo essere sinceri, il caos non risparmia nulla. I verbali sui quali si sta basando l’analisi dell’Ufficio centrale elettorale sono un delirio.
Riportiamo alcuni passi di un nostro articolo della scorsa settimana:
“Dall’analisi dei verbali della diverse sezioni emergono violazioni e criticità che rendono impossibile l’esatto conteggio dei voti: in molti verbali non è indicato il numero dei votanti; la maggior parte dei verbali è incompleta e non distingue i voti dati alle liste, i voti di preferenza, i voti di doppia preferenza di genere”.
Ancora:
“In molti verbali risultano assegnati alle liste e allo stesso sindaco più preferenze di quanti siano i votanti di quella sezione; in altri verbali risultano, al contrario, assegnati complessivamente, comprese le schede non valide, meno voti rispetto al numero dei votanti; in tutte le sezioni, e a quasi tutte le liste sono assegnati sistematicamente meno voti rispetto a quelli che risultano dalla sommatoria delle preferenze per ciascuna lista, senza che tale differenza venga motivata”.
“In molti verbali risultano annullate centinaia di schede, ma quasi nessun verbale riporta le contestazioni dei rappresentanti di lista. Esistono verbali totalmente in bianco: ad esempio, la sezione numero 79, mentre di un’altra sezione alcuni verbali non si trovano. Quasi tutti i verbali contengono correzioni non siglate, né autenticate e, spesso, i numeri finali sono illeggibili. In molte sezioni esistono discrasie tra i voti assegnati al sindaco e i voti complessivi assegnati alle liste in assenza della compilazione dei paragrafi che tali divergenze dovevano giustificare”.
“In quasi tutti i verbali sono stati incollati dei fogli contenenti i voti per ciascuna lista in assenza di timbri e di sigle. Molti verbali delle Circoscrizioni sembrerebbero che siano incompleti o addirittura in bianco”.
“Dall’analisi dei verbali della maggior parte delle sezioni elettorali è impossibile risalire al calcolo effettivo dei voti da assegnare alla carica di sindaco e, soprattutto, alle liste e quindi ai consiglieri, perché le evidenti differenze numeriche e le incongruenze dei conteggi finali non trovano spiegazione e giustificazione all’interno degli stessi verbali”.
Per chiudere questa nostra quarta puntata del nostro ‘viaggio’ nel caos delle elezioni comunali di palermo chiediamo a Fisicaro qual è l’anomalia, tra le tante, che l’ha colpito.
“La cosa veramente strana di questi risultati elettorali – ci dice Fisicaro – è rappresentata dai voti attribuiti alle liste del sindaco, Leoluca Orlando. Orlando, storicamente, ha sempre preso più voti delle sue liste. Invece questa volta le cose sono andare al contrari. Strano, molto strano”.
Anche noi ci siamo accorti di questa ‘stranezza’: soprattutto di una lista che ha superato il quorum del 5%. Il tutto nel caos dei verbali…
P.S.
Come mai il ‘grande’ giornalismo d’inchiesta non si interessa di tale vicenda?
Qui trovate le prime tre puntate del nostro ‘viaggio’ nel caos delle elezioni comunali di Palermo: