Quando i potenti erano rappresentati dal PD che appoggiava il presidente Crocetta ad ogni costo, il presidente dell’Ars, Ardizzone, non esitava a ‘piegare’ Sala d’Ercole agli interessi (di bottega) del Governo. Ora che Crocetta è un peso per il PD, Ardizzone non esita a ‘scaricarlo’, facendosi bello nello scimmiottare una Corte dei Conti in versione ‘severa’…
Ieri il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, dopo che la Corte dei Conti ha ‘congelato’ la parifica del Bilancio regionale consuntivo del 2016, ha diramato un comunicato nel quale annuncia che, “sentiti i capigruppo parlamentari, convocherà nel pomeriggio di lunedì 10 luglio una seduta straordinaria dell’Aula durante la quale il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei dovranno riferire sulla gravissima situazione finanziaria della Regione”.
“Proprio entro il 10 luglio – si legge sempre nel comunicato della presidenza dell’Ars – il governo regionale dovrà consegnare alla Corte dei conti la documentazione contabile la cui mancanza ha impedito, oggi, ai giudici di parificare il rendiconto del 2016, sospendendone il giudizio”.
“Crocetta e Baccei – spiega Ardizzone – dovranno riferire sia sulla gravissima situazione in atto, denunciata oggi (ieri per chi legge ndr) dal procuratore generale della Corte d’appello della Corte dei conti nella requisitoria finale, che sulle misure correttive che intenderanno adottare”.
Le parole del presidente Ardizzone destano qualche perplessità. Se è vero che “il governo regionale dovrà consegnare alla Corte dei conti la documentazione contabile la cui mancanza ha impedito, oggi, ai giudici di parificare il rendiconto del 2016, sospendendone il giudizio”, è altrettanto vero che lui, da presidente dell’Ars, qualche mese addietro, in occasione dell’approbazione di Bilancio e Finanziaria 2017, avrebbe dovuto informarsi sullo stato delle cose prima di mettere ai voti e fare approvare da Sala d’Ercole la manovra economica e finanziaria 2017.
E’ superfluo ricordare al presidente Ardizzone – che nella vita fa l’avvocato – che la mancata parifica del Bilancio consuntivo 2016 rende nulla la legge di stabilità regionale approvata dall’Aula sotto la sua ‘regia’.
Il presidente dell’Ars, adesso, ci vuole fare credere che la scorsa primavera non era al corrente dei problemi del Bilancio consuntivo 2017? (ammesso che tali problemi ci siano, visto che l’assessore-commissario della Regione siciliana, Alessandro Baccei, ne nega la presenza, come potete leggere qui).
Quindi, presidente Ardizzone, la scorsa primavera, lei ha messo ai voti la legge di stabilità regionale 2017 ignorando che c’erano problemi con il consuntivo 2016?
La verità è che il presidente dell’Ars, Ardizzone, pur di schierarsi a fianco dei potenti – in questo caso a fianco di quella Corte dei Conti che, come ricorda Baccei, negli ultimi trent’anni, ha approvato “qualsiasi bilancio” – non esita a mollare persino un Governo al quale, contravvenendo all’etica del bon ton istituzionale, ha votato anche la fiducia (i presidenti dei Parlamenti non prendono parte alle votazioni in presenza di mozioni di sfiducia ai Governi, perché debbono mantenersi al di sopra delle parti).
Del resto, presidente Ardizzone ‘cuor di leone’, la sua regola è sempre stata una: sempre a fianco dei potenti di turno…
Chissà cosa avrebbe scritto il Manzoni di Ardizzone se l’avesse conosciuto. O forse ha già scritto qualcosa, pur non conoscendolo…
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La bocciatura della corte dei conti è una manovra ad arte per ulteriormente screditare a ridosso delle elezioni la Sicilia e la sua autonomia. Non sarei sorpreso a fine luglio del fallimento della Sicilia per così il PD poter commissariare la Sicilia ed evitare l'elezioni.