Emergenza migranti, Di Maio: “O l’Ue ci aiuta o ce ne andiamo con i nostri 17 miliardi”

29 giugno 2017

Anche le istituzioni italiane, adesso, sono preoccupate. Il Presidente della Repubblica accusa l’Ue di insensibilità. Il Governo pensa di bloccare i porti. Ma è il vice presidente della Camera che prende il toro per le corna

Si è arrabbiato anche Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica ha messo da parte i suoi toni pacati- ed era ora- e ha accusato l’Unione europea di insensibilità sul tema dell’emergenza migranti:”In questi giorni sono arrivate 12mila persone. La situazione è difficile, se si va avanti con questi ritmi, se gli sbarchi non si fermano, il fenomeno diventa ingestibile”.

“Un Paese da solo- aggiunge Mattarella- non può farcela. Anche un paese grande e aperto come il nostro. Serve la collaborazione internazionale, ma alcuni Paese dell’Europa restano insensibili”. Il fenomeno migratorio, ha aggiunto il presidente “va governato assicurando contemporaneamente la sicurezza dei cittadini.

Ricordiamo che è stato il Procuratore antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti, a lanciare l’allarme sicurezza, come potete leggere qui.

Ma prima di lui era stato il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, a parlare di problemi di ordine pubblico. E’ il magistrato, come tutti sappiamo, che per primo ha posto il problema del traffico di ONG che negli ultimi anni sono nate come funghi, alcune delle quali accusate di contatti con gli scafisti libici. O, comunque, di scarsa trasparenza sul fronte dei finanziamenti.

Siamo in piena emergenza. Una vera e propria invasione che ha indotto il ministro degli Interni, Marco Minniti a chiedere un incontro d’urgenza con il primo ministro Paolo Gentiloni per capire come esaminare la questione. Mentre da Bruxelles continuano a fare orecchie da mercante. La situazione è ormai insostenibile, tanto che il governo starebbe valutando la possibilità di negare l’approdo nei porti italiani alle navi che effettuano salvataggi dei migranti davanti alla Libia ma battono bandiera diversa da quella del nostro Paese. Sono la maggior parte.

Una soluzione radicale la propone Luigi Di Maio, deputato M5S e vicepresidente della Camera: “Se i Paesi europei non vogliono aiutarci, allora andiamo via dall’Ue e riportiamo in Italia i 17 miliardi che versiamo ogni anno come contributo” ha detto nel corso della trasmissione La Gabbia, in onda ieri sera su La7. 

Non fa una piega: che ci stiamo a fare nell’UE? Solo per farci dettare politiche economiche che ci stanno strozzando? Solo per implementare un’austerità che fa comodo alle oligarchie finanziarie e che sta impoverendo il popolo italiano? Che sia così lo dicono i numeri e ce li ha snocciolati qui Ernesto Screpanti, docente di Economia Politica all’Università degli Studi di Siena e autore di tanti lavori sul capitalismo finanziario che attanaglia l’Europa.

L’Unione Europea esiste solo per le misure finanziarie che ci mettono in ginocchio e per lasciarci soli nei momenti di estrema difficoltà?

Così pare.

Sulle ONG, Di Maio, ha ribadito quanto già detto a proposito delle indagini di Zuccaro: “Due mesi fa abbiamo sollevato il problema delle ONG poco trasparenti che battono bandiera dei paradisi fiscali, e siamo stati travolti dalle critiche”.

Lo stesso destino era toccato a Zuccaro. Anche se le critiche si sono andate attenuando.

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