Siamo in piena emergenza. Le Ong continuano a portare in Italia migliaia di migranti, incuranti di tutto. Intanto, il procuratore nazionale antimafia, dice chiaramente che in questo caos il pericolo non è da escludere
La situazione è ormai letteralmente esplosa. Oltre cinquemila migranti salvati al largo delle coste libiche e 8.500, in totale, quelli raccolti dalle navi dei soccorritori in 48 ore e diretti verso i porti italiani. Italiani? Siciliani, va da sé.
Una vera e propria emergenza che ha indotto il Ministro dell’Interno, Marco Minniti, ad annullare un viaggio negli USA.
La maggior parte dei migranti viaggiano a bordo delle ONG che, ovviamente, continuano ad approdare nei porti italiani noncuranti della sostenibilità dei loro salvataggi. Tra le navi dei soccorsi ci sono la irlandese ‘Le’ Eithnè diretta ad Agusta (712 migranti a bordo), nave Phoenix dell’ong Moas diretta a Messina (423), ‘Vos Prudence’ di Medici senza frontiere (861) per Palermo e ‘U. Diciotti’ della Guardia costiera (790).
Ormai le istituzioni non fanno più mistero della loro preoccupazione. Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, ha ammesso il pericolo: “Purtroppo sì, costituiscono una minaccia alla sicurezza del nostro Paese”.
Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha chiesto al Governo di bloccare le navi con i migranti che stanno facendo rotta verso l’Italia per chiedere all’Ue che vengano dirottate in altri porti del Mediterraneo.
Non possiamo dargli torto.
Non ci sono più alternative. Mentre prende sempre più quota l’ipotesi del PM di Catania Carmelo Zuccaro, secondo il quale, c’è un disegno ben preciso dietro questo assalto all’Italia: destabilizzare il Paese.
Il magistrato, come tutti sappiamo, ha parlato di rischi per l’ordine pubblico legato all’eccessivo numero di migranti accolti (malissimo) ed è stato molto critico nei confronti di alcune ONG. Che, piaccia o non piaccia, stanno contribuendo a gettare nel caos l’Italia.
Devono certamente continuare a salvare vite, ma potrebbero, ad esempio, cominciare a fare pressioni su altri Paesi affinché accolgano le loro navi.
Quando vogliono, sanno farsi sentire….
A peggiorare l’atmosfera, oggi, una protesta di diverse centinaia di migranti ospiti del Cara di Mineo. I richiedenti asilo hanno inscenato un corteo di protesta e hanno anche bloccato la strada statale Catania – Gela. nel mirino, le nuove e più rigide norme di sicurezza all’interno della struttura. Non ci sono stati incidenti, ma l’aria è ormai pesantissima.