Sembra che gli ormai sottocapi del centrosinistra siciliano – i vari Raciti, Cracolici, Faraone, Lupo, Marziano, Alfano, D’Alia, Ardizzone, Cardinale – davanti a Orlando non contino nulla. Stanno zitti e prendono ordini. Insomma, il ‘servaggio’ è la vera cifra del centrosinistra siciliano. Prima il commissario Baccei che svuota le ‘casse della Regione, ora Orlando che svuota i partiti di centrosinistra di contenuti politici…
Pensavamo – a quanto pare sbagliando – che alla Sicilia governata dal centrosinistra bastasse un commissario: il signor Alessandro Baccei, l’assessore all’Economia della Regione nominato da Matteo Renzi, anzi imposto da Renzi al Governo regionale di Rosario Crocetta.
Da quando è piombato nella nostra Isola Baccei ha fatto tutto quello che ha voluto. Tagli di qua, scippi al Bilancio regionale di là. La Sicilia governata dal centrosinistra trattata come l’ultima delle colonie.
Basti pensare al secondo ‘Patto scellerato’ Stato-Regione dello scorso anno: un accordo imposto da Baccei che ha appioppato una serie di pesantissime penalizzazioni finanziarie alla stessa Regione. Un ‘Patto’, lo ricordiamo, approvato dal Parlamento siciliano (con i voti del centrosinistra) e dal Parlamento nazionale (con il sì dei parlamentari nazionali di centrosinistra eletti in Sicilia).
Insomma: pensavamo che alla Sicilia politica sarebbe bastato un solo commissario. Invece no: il PD e i partiti di centrosinistra, più gli alfaniani, si sono dati un nuovo commissario, che non si occupa di finanza (cioè di ‘svuotare le casse’ della Regione), ma si occupa di ‘svuotare’ i partiti politici di centrosinistra – PD in testa – della propria funzione politica.
Questo nuovo commissario del centrosinistra siciliano si chiama Leoluca Orlando.
Sì, proprio lui, il rieletto sindaco di Palermo, che ormai dà la linea politica a tutto il centrosinistra siciliano.
Da quando è stato eletto sindaco in forza di un’operazione politica ed elettorale trasformista – si è fatto rieleggere primo cittadino di Palermo dalla vecchia politica siciliana fatta da PD, centristi di D’Alia e Totò Cardinale, il sempre Ministro Angelino Alfano e suoi tirapiedi vari, più altra ‘democristianaglia’ sparsa qua e là – Orlando si è autoproclamato il ‘capo’ del centrosinistra siciliano.
Nessuno fiata più: delle elezioni regionali parla Orlando, dell’eventuale candidatura di Piero Grasso alla presidenza della Regione parla Orlando, il viaggio a Roma per incontrare lo stesso Grasso (o Sergio Mattarella?) lo fa Orlando, il no di Grasso alla sua candidatura in Sicilia lo commenta Orlando, il no alla ricandidatura di Crocetta lo decide Orlando e via continuando.
Di tutti gli altri politici del centrosinistra siciliano non si sa più nulla. Tutti zitti ad aspettare il ‘verbo’. L’unico che ha provato a mettere in discussione le ‘decisioni’ orlandiane è Crocetta, al quale lo stesso Orlando ha assegnato la parte del cappone a Natale…
Alla fine scopriamo che i vari Raciti, Cracolici, Faraone, Lupo, Marziano, Alfano, D’Alia, Ardizzone, Cardinale, davanti a Orlando contano quanto il due di coppe con la briscola a denari.
Per ora il ‘commissario’ del centrosinistra siciliano pensa (e si sa: più lunga è la pensata, più grande è la m…): dovrà decidere, Orlando, se tornare a chiedere a Grasso di candidarsi, se candidarsi lui (previa richiesta di dimissioni a Crocetta che dovrà ‘obbedire’ e guai a lui se non obbedisce!), se candidare Giuseppe Lupo (che pare sia l’unico dirigente del PD siciliano titolare ancora di qualche voto), se candidare invece un attore, un saltimbanco, uno scienziato, un intellettuale e via con la fantasia.
Che pensare di tutti questi soggetti della politica siciliana che da giovani avevano grandi idee? Ci sovviene, proprio a proposito delle idee, una celebre frase del poeta ed economista, Ezra Pound:
“Se un uomo non intende correre qualche rischio per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui”…
Foto tratta da blogtaormina.it
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