Ormai, in Sicilia, nei piccoli Comuni (ma anche in alcuni Comuni medi, come Gangi, sulle Madonie) un solo candidato sindaco che ‘corre’ contro se stesso è normale. A Trapani, però, ad un candidato unico per la poltrona di sindaco si è arrivati attraverso passaggi giudiziari. E ora il candidato rimasto – del PD – teme, a quanto pare, di non farcela lo stesso…
Succede a Trapani, dove alle elezioni comunali l’unico candidato rimasto in corsa – Pietro Savona, PD – ora teme di perdere le elezioni contro se stesso… Proviamo a riassumere una vicenda politica elettorale che si è ormai trasformata in una mezza pantomima..
Il candidato forte per la poltrona di sindaco di Trapani era il senatore di Forza Italia, Antonino D’Alì. In piena campagna elettorale è stato ‘azzoppato’ dalla magistratura con la richiesta, nei suoi riguardi, di soggiorno obbligato. Motivo: “pericolosità sociale”. Storia antica: un’indagine legata al suo passato che ogni tanto riemerge.
D’Alì non si è ritirato. Ha continuato la campagna elettorale da ‘azzoppato’: e ne ha pagato le conseguenze.
Il secondo candidato forte era Girolamo ‘Mimmo’ Fazio, avvocato, docente universitario di materio giuridiche, produttore di vino, parlamentare regionale e già sindaco di Trapani per oltre un decennio: dal 2001 al 2012. Anche Fazio militava in Forza Italia, ma per l’occasione aveva scelto una sigla diversa per distinguersi dal suo compagno di partito, D’Alì.
Fazio, in piena campagna elettorale, è stato coinvolto nell’inchiesta Mare Monstrum: è l’inchiesta sui collegamenti marittimi tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi. Storie di centinaia di milioni di fondi pubblici in ‘bilico’ tra armatori e politici. Una vicenda sulla quale questo blog ha dedicato vari approfondimenti, come potete leggere nei servizi allegati in calce a questo articolo.
Se D’Alì si è beccato la richiesta di soggiorno obbligato, Fazio ha ‘incassato’ gli arresti domiciliari.
A qualche giorno dal voto Fazio è tornato libero e ha vinto le elezioni al primo turno (31,8% contro il 26,2% di Savona, mentre D’Alì è finito terzo, quindi fuori dal ballottaggio).
La magistratura, intanto, è tornata a farsi sentire da Fazio: quest’ultimo ha capito l’antifona, si è dimesso da deputato regionale e ha invitato gli elettori a non votarlo al ballottaggio.
Poiché si è ritirato dalla competizione elettorale, Fazio non ha completato la nomina della sua Giunta comunale: in effetti perché avrebbe dovuto nominare una Giunta se ha già deciso di ritirarsi?
la cosa non piace al suo avversario, l’esponente del PD, Pietro Savona. Il quale, adesso, per vincere, dovrà ‘correre’ contro se stesso: dovrà, intanto, convincere il 50% più uno degli elettori di Trapani aventi diritto al voto a recarsi alle urne. Poiché gli aventi diritto al voto sono 60.023 elettori, dovrebbero recarsi a votare almeno 30 mila e 12 elettori.
Non solo: Savona dovrà acciuffare almeno il 25% dei consensi, ovvero 15 mila e 6 preferenze. Ci riuscirà?
Savona ha presentato ricorso al comitato elettorale. Per chiedere cosa? Non l’abbiamo capito. Quando avremo notizie ulteriori vi informeremo.
Quello che è certo è che se Savona non dovesse vincere queste strane elezioni comunali contro se stesso, arriverebbe il commissario. Il Consiglio comunale appena eletto, invece, resta in carica. Con i seggi che verranno divisi secondo il metodo proporzionale.
Non escludiamo altri colpi di scena, perché nelle elezioni comunali siciliane, ormai, succede di tutto…
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