L’ex presidente della Regione Siciliana si toglie qualche sassolino dalla scarpa…
“Mi ero ripromesso di non polemizzare con Leoluca Orlando. Non l’ho fatto durante tutta la campagna elettorale nonostante le sue pesanti e cattive insinuazioni. Oggi però, finita la competizione elettorale, il sindaco continua con le sue mistificanti esternazioni nei miei confronti, dimostrando l’arroganza di chi non sa vincere, e mi vedo costretto a fare qualche precisazione”.
Lo afferma in una nota l’ex presidente della Regione siciliana, Totò Cuffaro, che alle elezioni comunali palermitane ha appoggiato Fabrizio Ferrandelli.
“Adesso che la campagna elettorale è finita e che ha vinto – continua Cuffaro – fatico a comprendere perché utilizzi ancora la bugia, gli insulti e le accuse infamanti. La virtù più grande di un leader è saper essere umile nella vittoria. Non è il caso di Orlando, leader nella mistificazione”.
“Oggi, con la desecretazione dei verbali della CSM, sono le stesse dichiarazioni di Giovanni Falcone che fanno chiarezza su chi già sin da allora aveva portato dentro il Comune gli interessi politici, economici e mafiosi di Ciancimino e dei suoi amici – aggiunge Cuffaro -. Con Orlando sindaco, Ciancimino continuava a imperare nel sistema degli appalti. Però lui, Leoluca Orlando, ancora adesso, dopo venticinque anni, continua a mistificare e a distorcere i fatti, strumentalizzando il mio nome e la mia storia per ‘mascariare‘ Fabrizio e i tanti giovani che con le sue liste, con quelle di Forza Italia e di Cantiere popolare lo hanno sostenuto”.
“Può un sindaco e politico così onnipotente preoccuparsi di un insignificante ex detenuto e dei suoi pochi amici rimasti, lui che ha tra le sue liste la stragrande maggioranza dei ‘Cuffariani’, molti dei quali in posti di potere? Non serve che io ne ricordi i nomi, Orlando li sa bene e li conoscono anche i tanti cittadini di Palermo che li hanno votati”.
“E’ falso – sottolinea Cuffaro – che io in questa tornata elettorale sia stato un regista occulto e uno stratega: ho soltanto ritenuto Fabrizio Ferrandelli l’uomo giusto per amministrare e rappresentare Palermo, con il suo entusiasmo, la sua voglia di fare, le sue idee, la sua umanità. Tutto qui. Mi sono limitato a indicarlo a qualche amico come un potenziale primo cittadino in grado di riscattare Palermo”. (ITALPRESS).
ndr sulla desecretazione dei verbali del CSM e sulle parole di Falcone abbiamo scritto nell’articolo che alleghiamo qui sotto:
Falcone e il CSM, il giudice Giordano: “Nessuno gli ha mai detto bravo quando era in vita”
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