La legge elettorale che avrebbe dovuto consentire alle donne di entrare nel Consiglio comunale di Palermo ha sortito l’effetto opposto. Lo spiega, ‘numeri’ alla mano, Sabrina Figuccia, eletta in Forza Italia: “C’è chi ha costruito le liste intorno a uomini che, con il contributo di diverse candidate, hanno moltiplicato il proprio personale consenso, anche a danno delle liste stesse”
La doppia preferenza di genere alle elezioni comunali di Palermo? Una grande presa in giro che alcuni candidati uomini hanno utilizzato per sfruttare le donne. Insomma, c’è chi ha costruito dei piccoli ‘Harem’ elettorali per sfruttare i voti portati dalle donne, piuttosto che aiutare una candidata ad entrare in Consiglio comunale.
Possibile? Non lo diciamo noi: lo spiega, dati alla mano, Sabrina Figuccia, figlia d’arte: suo papà Angelo è stato per decenni consigliere comunale a Palermo e suo fratello Vincenzo è parlamentare regionale. Appena eletta per la prima volta a Sala delle Lapidi, Sabrina Figuccia, esempi alla mano, spiega:
“A giudicare dai consensi e dai risultati elettorali, questa nuova normativa non ha in alcun modo favorito le donne. Molte liste, infatti, salvo alcune eccezioni, sono state costruite intorno a uomini, che con il contributo di diverse candidate hanno moltiplicato il proprio personale consenso, anche a danno delle liste stesse”.
“L’analisi – aggiunge – è ancor più semplice per quanti hanno assistito allo scrutinio, che soprattutto nei quartieri popolari ha visto un preciso orientamento, dal quale è emersa una vera e propria strumentalizzazione delle figure femminili. Più di 10 donne abbinate in quasi tutti i quartieri periferici della città ad un solo uomo. Da donna e da coordinatrice regionale delle donne di Forza Italia non posso che rimanere indignata da un tale atteggiamento, che finisce per penalizzare le donne che, guardando ad un sogno di primavera, si sono invece svegliate in una calda giornata di metà di giugno, soffocate da uno spregevole tradimento”.
La legge sulla doppia preferenza di genere è stata approvata dall’Assemblea regionale siciliana. Dà la possibilità gli elettori di esprimere una seconda preferenza nelle elezioni dei Consigli comunali, a patto che i due voti siano espressi uno per un uomo e l’altro per una donna. Una legge fatta per incrementare la presenza delle donne nei Consigli comunali.
Ma gli ‘scienziati’ che hanno ‘confezionato’ le liste elettorali per il Consiglio comunale di Palermo, tranne poche eccezioni, come ci dice Sabrina Figuccia, hanno utilizzato questa legge per fini diametralmente opposti: dieci donne diverse abbinate ad un unico candidato: così sono state le dieci donne a portare voti al candidato-califfo di turno…
Harem elettorale, non c’è che dire!
Foto tratta da giornalelora.com
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