Intervista, ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, al candidato alla Presidenza della Regione, Franco Busalacchi e al candidato in pectore del M5S, Giancarlo Cancelleri. Dai progetti di riforma della burocrazia regionale, alla necessità di rivedere i rapporti con Roma… E tanto altro ancora
Nell’ambito della manifestazione Regioniamo Sicilia, la non festa dei dipendenti regionali che si sta svolgendo in questi giorni ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, stamattina è andata in scena l’intervista realizzata da Paolo Luparello e Aldo Penna al candidato alla Presidenza della Regione, Franco Busalacchi e al candidato in pectore del M5S, Giancarlo Cancelleri.
Tema dell’incontro, la riforma della burocrazia regionale: come trasformare una macchina in affanno, in un vero e proprio motore di sviluppo. Ascoltando gli interventi, si scopre che non sarebbe così difficile, se lo si volesse davvero. Così come si comprende perché alla politica attuale fa comodo che non funzioni. E, ancora, lo stato d’animo dei dipendenti, la figura dei direttori e dei dirigenti, le competenze sopravvalutate e quelle- tantissime- sottovalutate.
Prima ancora di entrare nel merito dell’argomento, tra Busalacchi e Cancelleri, si registra una sintonia di vedute su una questione fondamentale: i rapporti della Sicilia con lo Stato.
La linea politica del movimento I Nuovi Vespri, che è siciliano al 100% e che sta facendo rete con tanti altri movimenti territoriali, è nota.
Il M5S è un movimento nazionale. E, anche se gli esponenti siciliani hanno sempre mostrato una certa sensibilità su questo tema, bisognerà vedere in pratica come declineranno le esigenze siciliane con quelle di un partito nazionale che nelle stanze romane avrà comunque un ruolo.
Non poniamo limiti alla provvidenza e ascoltiamo- questi passaggi sono all’inizio- le loro riflessioni.
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