Alla fine vuoi vedere che saranno i lombardi e i veneti a fare capire a noi siciliani quanto siamo autolesionisti a non aver applicato, da 70 anni a questa parte, l’Autonomia conquistata negli ani subito successivi alla seconda guerra mondiale grazie al movimento separatista?
Poveri lumbard, costretti a fare un referendum per ottenere quello che noi terrun siciliani abbiamo già da 70 anni! La piena, perfetta autonomia, la libertà di incassare le nostre tasse e disporne secondo i nostri interessi e le nostre scelte. Che bellezza! Noi che tutto questo lo abbiamo lasciato a marcire nei libri di diritto regionale. “Schiavo son dei vezzi tuoi”, gorgheggia Crocetta con il suo governo, che gli fa il controcanto, al bel Baccei, assessore all’Economia e in realtà ultimo (in ordine di tempo) felino predatore dagli occhi che innamorano.
Crocetta che si acconcia volentieri a dare a Baccei tutto quello che vuole.
Forza Roberto Maroni, fai onore al tuo nome, faglieli vedere a questi ladri romani forti con i deboli e deboli con i forti.
E voi, lombardo- veneti, fate capire a noi siciliani quanto siamo bestie e autolesionisti, noi che da 70 anni dilapidiamo un patrimonio costato lacrime e sangue!
Da 70 anni!!
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Quanto ci scommettete che tra qualche mese proprio in concomitanza del referendum lombardo Veneto e delle elezioni nazionali e siciliane si parlerà di abolizione dell'autonomia siciliana. Già me li vedo tutti i canditati alla presidenza della regione dei partiti nazionali promettere tutti l'abolizione dell'autonomia. Articoli di Franco merlo, buttafuoco e pif insieme ad interviste di orlando e bianco. Non è un caso che proprio 2 settimane fa si è tenuto un convegno tra universitari e politici moderato da Giovanni pepi ( altro giornalista contro lo statuto) che auspicava l'abolizione dell'autonomia. Tra questi c'era il professore di diritto costituzionale pitruzzella che affermava che l'autonomia e' il passato e il presente sono le nuove tecnologie ( come paragonare la carne con il pesce).
I Lombardo-Veneti, e anche il
resto della padania,usufruiscono
già dei vantaggi dello statuto
speciale siciliano, e gli va bene
così com'è. Buttano le mani
avanti, nel caso remoto che i
siciliani, qualche giorno si
svegliano dal torpore e
pretendono la piena applica-
zione dello statuto. In quel
caso pretenderanno di avere
anche loro lo statuto come
quello della Sicilia.
Non sia mai che rimanes-
ero indietro.
Perchè attualmente, alla
padania conviene lo status
quò? Perchè in virtù dell'art.
37 dello statuto siciliano le
tasse delle imprese, società
stabilimenti operanti in Sicilia
in base a quest'articolo dovreb-
bero pagare le tasse in Sicilia,
mentre per la mancata attuazione
o/e interpretazione, invece, a
tutto vantaggio dei padani, le
tasse le pagano dove hanno
sede legale le citate aziende,
alla faccia dei siciliani, loro
beccano i soldi e fanno i finti
tonti. La mancata attuazione
dello statuto siciliano è una
questione politica, e una parte
della padania non alcuno
interesse che le cose cambino,
per non perdere un consistente
gruzzoletto che ogni anno i
siciliani regalano, ecco spiegate
le motivazioni degli attacchi
sempre più serrati allo statuto
siciliano che a loro dire è fonte
di sprechi, non vogliono che le
cose cambino,si vogliono tenere
il malloppo. Già il fatto che nelle
tre regioni del nord lo statuto
speciale funzioni senza alcuna
restrizione, a differenza della
Sicilia e in parte anche la Sar.
degna è una realtà vergognosa.
Lo statuto speciale siciliano
è parte integrante della costituzione
italiana, a differenza degli altri statuti.
Per la precisione lo statuto della Sicilia
è nato pure prima della costituzione.
Questo è lo scoglio, probabilmente
insuperabile, questa è la ragione del
dimenarsi di vari personaggi, ma il
professore pitruzzella, docente di
diritto costituzionale, immagino conosca
l'esclusività del nostro statuto.
Molto probabilmente la particolarità
del nostro statuto si è frapposto ai
tentativi di abolizione, per questo in
alternativa è stato svuotato e reso inutile,
ma ancora esiste e resiste.