Il candidato sindaco di Siciliani Liberi, Ciro Lomonte, pone due domande al sindaco uscente di Palermo. La prima riguarda una ‘presunta accelerazione’ nel rilascio dei certificati elettorali agli extra comunitari ‘naturalizzati’ (che hanno acquisito la cittadinanza). Con la seconda domanda il candidato degli Indipendentisti siciliani chiede se rispondano al vero le notizie su presunte morosità dello stesso sindaco uscente con il Comune
da Ciro Lomonte
riceviamo e pubblichiamo
Non voglio entrare più di tanto nel merito di una polemica che vede un personaggio dello spettacolo (Pif) rinfacciare a un candidato sindaco (Ferrandelli), l’appoggio indiretto ottenuto da Cuffaro, che certo non è stato un campione di legalità per la Sicilia intera.
Mi chiedo però chi oggi abbia tutte le carte in regola per potere accusare gli altri di essere “opachi”. Io, ad esempio, ho aderito, credo di essere l’unico ad averlo fatto, ad un protocollo di trasparenza.
E soprattutto, l’attuale candidato sindaco, con il quale vorrei confrontarmi esclusivamente sul piano politico, e non su quello personale, forse dovrebbe dare risposta ad alcune voci che circolano in questi giorni. Siccome si tratta di voci inquietanti, ci rassicuri sul fatto che sono prive di fondamento, in modo che la dialettica politica ritorni sui suoi giusti binari, sgombrando il campo da ombre di illegalità, anche piuttosto gravi.
E per questo vorrei porgli alcune semplici domande.
È vero che in questi giorni, negli uffici del Comune, si stanno facendo straordinari retribuiti per rilasciare centinaia di certificati elettorali a extracomunitari ai quali, pochi mesi fa, sarebbe stata data la cittadinanza in modo massiccio?
In un confronto pubblico si è “vantato” di avere incrementato a dismisura, rispetto alla precedente amministrazione, le “naturalizzazioni” di stranieri. Ora, in sé, nulla di male, l’integrazione è una gran bella cosa. Solo ci sorprende che una materia, regolamentata da legge dello Stato, possa dare luogo ad accelerazioni o rallentamenti a seconda di chi amministra la città.
La naturalizzazione, quando ne ricorrono i presupposti, per un Sindaco è un atto dovuto. Che significa “accelerare”? Che la verifica dei requisiti di legge non è stata accurata? O che prima erano fatti abusi d’ufficio in cui non si dava la cittadinanza a chi ne aveva diritto?
Credo abbiamo diritto di sapere, altrimenti la legalità va a farsi benedire.
È vero o non è vero che queste naturalizzazioni avrebbero poi subito un’accelerazione in prossimità delle elezioni comunali? È vero o non è vero che sono stati pagati straordinari, in tempi di magra per le finanze comunali, per far pervenire a questi nuovi cittadini i certificati elettorali nuovi di zecca in modo che possano arrivare a votare per l’11 giugno?
Secondo me non è vero, non può essere vero, perché si tratterebbe praticamente di una sorta di voto di scambio tra l’attuale Amministrazione e i nuovi cittadini. Ma siccome questa voce gira, vorrei essere rassicurato da chi, prima di essere un competitore politico, è anche e ancora il “mio” sindaco, che proprio sul piano della legalità ci deve le massime garanzie.
E poi un’altra cosa. Ci sono stati girati “pezzi” giornalistici, invero di qualche anno fa (2013), sulla “morosità” dell’attuale Sindaco rispetto ad alcuni tributi comunali o bollette per servizi. Beninteso, “morosità” dovute alla protesta rispetto agli aumenti indiscriminati della TARSU (poi TARES, poi TARI) dell’allora sindaco Cammarata. Una sorta di disobbedienza civile. A parte il fatto che poi, da sindaco, questi aumenti sono stati confermati (ma ciò atterrebbe solo alla polemica politica), ci rassicura l’attuale sindaco sul fatto di non avere più alcuna pendenza né con l’amministrazione finanziaria comunale, né con l’Amap, l’Amg o con qualunque altro interesse del Comune?
Ricordiamo che chi ha pendenze con l’Amministrazione comunale non può candidarsi ad alcuna carica comunale per conflitto d’interessi, ai sensi del vigente TUEL.
Non ci interessano i “colpi bassi” sul piano personale. La progettualità politica ha già abbastanza carne al fuoco. Ma proprio per questo ci tolga lo stesso Leoluca Orlando dall’imbarazzo e di garantirci che quando si parla di legalità, sono fatti e non parole. Sarà colpa dei giornali, forse, che mettono in prima pagina la morosità, ma poi tacciono quando la materia del contendere cade, perché non fa notizia, ma in ogni caso credo abbiamo il diritto di sapere come andata a finire.
Proprio nel giorno della legalità.
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Scusate l'ignoranza, ma l'attribuzione della cittadinanza non è di competenza del Ministero dell'Interno e delle sue articolazioni periferiche?
Non riesco a comprendere di cosa possa essersi vantato Orlando, dell'attribuzione della cittadinanza o del rilascio dei certificati elettorali?
Nel primo caso, non essendo la procedura sotto la responsabilità degli uffici comunali, il suo al massimo può essere un 'vanto sociale' per la città di Palermo ( che come spazio sociale ha consentito il maturarsi dei requisiti richiesti) ; legittimamente le forze politiche palermitane possono politicamente concordare o meno ( sul vanto intendo) . Il rilascio dei certificati elettorali mi sembra invece un atto dovuto del quale, stante la doverosità che impone se del caso anche gli straordinari ( e il lavoro si paga), Orlando non i si possa vantare.