Lo afferma il leader di Siciliani Liberi. Massimo Costa: “E allora riepiloghiamo quello che è successo a Trapani. Morace, ras degli aliscafi, avrebbe corrotto i politici locali per far fare un emendamento alla legge di stabilità che gli faceva risparmiare un milione e mezzo di IVA. Ma ci sono due cose che nessuno dice…”. Eccole
Il giusto clamore suscitato dall’inchiesta sui trasporti marittimi tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi mette in luce un aspetto fino ad oggi trascurato e che si può riassumere in una domanda: chi ha pagato la riduzione dell’IVA voluta nel 2016 dal Governo Renzi per questo servizio?
Si parla, giustamente, dei personaggi coinvolti in questa storia: l’armatore Ettore Morace, titolare della Liberty Lines, la società che gestisce il 90% circa dei trasporti via mare tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi; il parlamentare regionale Girolamo ‘Mimmo’ Fazio, candidato a sindaco di Trapani; l’ormai ex sottosegretario, Simona Vicari (ex perché si è dimessa dal Governo ricordano che ci sono nello stesso Governo altri soggetti ‘insigniti’ di regali).
Si parla poco, invece, della riduzione dell’IVA per i trasporti marittimi e, soprattutto, come dice in un post su facebook Massimo Costa, leader di Siciliani Liberi e docente di Economia all’università di Palermo, non si parla di chi sta pagando la riduzione dell’IVA a carico dei potenti che gestiscono i trasporti marittimi delle persone.
Scrive Massimo Costa:
“E allora riepiloghiamo quello che è successo a Trapani. Morace, ras degli aliscafi, avrebbe corrotto i politici locali per far fare un emendamento alla legge di stabilità che gli faceva risparmiare un milione e mezzo di IVA. Ma ci sono due cose che nessuno dice”.
“Primo – prosegue Costa -: il Parlamento e il Governo italiano, alla fine, questo emendamento glielo hanno fatto? E se sì, com’è che i magistrati si fermano a Palermo e non toccano mai Roma?”.
“Secondo – scrive sempre il leader di Siciliani Liberi -: quando un imprenditore siciliano ottiene uno sconto IVA a farne le spese sono le ‘casse’ regionali e quelle dei Comuni siciliani, non quelle dello Stato. Quindi come funziona? Lo Stato italiano fa lo sconto a un imprenditore che corrompe i politici, ma poi paga sempre la Sicilia?”.
“Ecco – conclude il professore Costa – anche questo è ‘colonialismo’. W l’Italia!”.
Alla fine questa riduzione del’IVA, tra orologi Rolex, ricchi premi & cotillon, la stanno pagando i Siciliani.
Nelle ‘casse’ regionali defluiscono minori entrate, perché l’IVA spetta alla Regione.
Il tutto mentre un biglietto sull’aliscafo Palermo-Ustica, andata e ritorno, costa – tutto compreso – circa 54 euro.
Si risparmia un po’ meno con la nave: 32 euro, la traversata dura 3 ore all’andata e altre tre ore al ritorno.
Che dire di questa storia? Che invece di rendere la vita più semplice agli abitanti di Ustica (e, in generale, agli abitanti di tutte le isole degli arcipelaghi della Sicilia), si rende la vita più semplice agli imprenditori (riduzione dell’IVA) e si coprono di regali i politici che rendono la vita più semplice agli imprenditori…
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