Dopo averlo ‘usato’ e ‘spremuto’ come un limone, il Partito Democratico – grazie all’inchiesta sui trasporti marittimi tra la Sicilia e i propri arcipelaghi che coinvolge anche l’attuale presidente della Regione – ha oggi la scusa per sbarazzarsi di Crocetta. Non subito, perché altri cinque mesi di governo servono per completare le ‘operazioni’ in vista delle elezioni regionali di novembre. Dopo di che il governatore si dovrà fare da parte per fare posto all’accordo PD-Forza Italia. Ma Rosario da Gela potrebbe riservare qualche colpo di coda…
E adesso che ne facciamo di Rosario Crocetta? Il presidente della Regione siciliana, sotto inchiesta nella vicenda dei trasporti marittimi tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi, si difende dicendo di essere estraneo all’inchiesta che ha messo sottosopra Trapani, coinvolgendo un candidato a sindaco della città – Girolamo ‘Mimmo’ Fazio – e l’ormai ex sottosegretario, Simona Vicari (che si è già dimessa). Crocetta dice di non avere agevolato Ettore Morace, titolare della Liberty Lines, società che gestisce circa il 90 per cento dei trasporti marittimi della Sicilia. Ma…
Insomma: il problema, per Crocetta, non sta soltanto nel fatto che è indagato, ma anche nel fatto che il PD siciliano non vede l’ora di sbarazzarsi di lui. Il Partito Democratico ha usato Crocetta, gli ha fatto firmare due ‘Patti scellerati’ che hanno svuotato le ‘casse’ della Regione siciliana. Dopo averlo ‘spremuto’ per bene, scaricando addosso a lui i fallimenti del Governo regionale, il PD vorrebbe ‘scaricare’ Crocetta, relegandolo nel ‘dimenticatoio’.
Crocetta, che ha capito benissimo che lo vogliono mettere di lato, ha fondato un movimento – Riparte Sicilia – non si capisce se per ricandidarsi o per ottenere qualcosa da un partito e, soprattutto, da un Governo nazionale al quale, di fatto, ha consegnato la Sicilia.
La posizione di Crocetta, lo ribadiamo, mal si concilia con gli obiettivi del PD siciliano, che oggi ha una maggioranza renziana. Il Partito Democratico – che governa la Regione siciliana dal 2008 – deve inventarsi qualcosa (con molta probabilità un’alleanza con Forza Italia) per provare a restare al Governo della Sicilia.
In questo scenario non sa che farsene di Crocetta, al quale non vuole nemmeno assicurare un posto in lista alle elezioni politiche nazionali (Crocetta, nell’immaginario siciliano, viene considerato il principale responsabile dello sfascio della Sicilia e i dirigenti del PD sanno che la sua eventuale presenza in lista alle elezioni politiche nazionali farebbe perdere voti a un partito che di voti non ne ha molti).
L’inchiesta che coinvolge Crocetta cade a fagiolo. Con molta probabilità, i ‘capi’ del PD diranno al presidente della Regione uscente:
“Caro Rosario, noi ti stimiamo, ma sai com’è: sei indagato. Ti rendi conto che non ti possiamo ricandidare. Per carità, non fare come Simona Vicari, che si è dimessa. A noi altri cinque mesi di Governo della Regione siciliana servono per organizzare la fase finale delle clientele. Però, in estate, quando ufficializzeremo le nostre candidature alla presidenza della Regione e al Parlamento siciliano, beh, tu non ci puoi essere. Non ti possiamo dire che ti abbiamo usato e ora non ci servi più. Ma ora che sei indagato devi renderti conto che non ti possiamo più ricandidare…”.
‘Benedetta’ l’inchiesta che ha incasinato Rosario da Gela. Però… Però c’è un però. Nell’inchiesta, per ora (scriviamo per ora perché non conosciamo cosa succederà nei prossimi giorni: a nostro avviso può succedere di tutto, perché gli affari sui collegamenti marittimi vanno avanti da decenni…), è coinvolto anche l’assessore regionale alla Salute-Sanità, Baldo Gucciardi.
Che vogliamo dire? Che se il PD si sbarazzerà di Crocetta non potrà certo tenersi Gucciardi. Ma togliere Gucciardi – che peraltro è un parlamentare regionale eletto nel collegio di Trapani – non è una cosa facile. Sia perché Gucciardi ha un grande seguito elettorale, sia perché l’assessore ha aderito al gruppo renziano.
Quindi, il PD si dovrebbe sbarazzare di Crocetta e tenersi Gucciardi: e la cosa si annuncia difficile.
Per non parlare del fatto che l’inchiesta sui trasporti marittimi tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi è solo all’inizio e non possono essere esclusi altri coinvolgimenti-sconvolgimenti…
Come finirà? A nostro modesto avviso, Crocetta non si arrenderà facilmente. L’idea di essere stato ‘usato’ non gli piace, anche se ha accettato tutto: non soltanto i due già citati ‘Patti scellerati’, ma anche il sostanziale commissariamento della gestione finanziaria della Regione, accettando l’imposizione di Alessandro Baccei nella sua Giunta nel ruolo di assessore all’Economia per conto di Renzi.
Ma se non gli piace di essere stato usato (ha accettato perché si aspettava qualche ‘ritorno’), a Crocetta piace ancora di meno l’idea di aver penalizzato la Sicilia e i Siciliani per poi essere messo alla porta.
Morale: ne vedremo delle belle…
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Il PD non potrà scaricarsi di ogni responsabilità buttando a mare crocetta, dev'esser chiaro e ribadito dalla stampa in ogni circostanza che qui in sicilia il PD ha stragovernato e già dai tempi del governo lombardo che saltò il fosso governando con lumia e cracolici pur essendo stato eletto col centrodestra. A proposito sia lumia che cracolici ora tacciono alla grande!