Come si può magnificare la “Dieta Mediterranea” se la pasta viene prodotta anche con il grano duro canadese, ucraino e via continuando? La “Dieta Mediterranea”, in quanto tale, non dovrebbe essere a base di prodotti dell’area mediterranea? Su questo tema scottante non conosciamo ancora la posizione del Governo regionale. Perché, assessore Cracolici, non ne parla in concomitanza con il G7 di Taormina?
Uno scoppiettante comunicato dell’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, esponente di spicco del PD siciliano, ci dà la misura di che cosa sia, oggi, la sinistra nella nostra Isola. Cracolici mette insieme G7 di Taormina e l’agricoltura delle nostre zone e scrive:
“Il G7 di Taormina rappresenta l’occasione per costruire un’egemonia sulla cultura del cibo di qualità e sullo stile di vita dei popoli del Mediterraneo, dove la Sicilia potrà giocare un ruolo da protagonista”.
Cracolici parla in occasione della presentazione, a Palermo, dell’iniziativa sul cosiddetto “Olio della pace”, prodotto presso un campo sperimentale in provincia di Enna, dove vengono coltivate tutte le varietà del mondo, “simbolo dell’integrazione tra i popoli, verrà servito sulle tavole dei ristoranti di Taormina in occasione del G7”.
E figuratevi: mentre in tutta l’Europa imperversano le 90 mila tonnellate di olio d’oliva tunisino, al G7 di Taormina i potenti della Terra condiranno le proprie insalate – fornite da un catering romano: gli appalti sono appalti e la Sicilia, nel sistema di potere del PD renziano, resta una colonia – con l’Olio della pace!
(QUI L’ARTICOLO SULL’INVASIONE DELL’OLIO D’OLIVA TUNISINO IN EUROPA)
“Il G7 – prosegue Cracolici – sarà una grande vetrina per rilanciare il ruolo del Mediterraneo. La Dieta Mediterranea, la cultura dell’accoglienza, il rapporto unico tra biodiversità, bellezza, prodotto e territorio rappresentano una grande opportunità di rilancio del ruolo della Sicilia nel mondo, come portatrice di pace e simbolo di una nuova cultura del cibo e della sicurezza alimentare”.
Sicurezza alimentare? Assessore Cracolici: da quando, nel Governo della Regione siciliana, lei si occupa di agricoltura non ha speso una sola parola sul grano estero che arriva con le navi nei porti di Palermo, Catania e Pozzallo. Lei parla di “Dieta Mediterranea” mentre il grano duro canadese, ucraino e via continuando invade la Sicilia.
Assessore Cracolici: secondo lei si può parlare di “Dieta Mediterranea” se il grano duro con il quale si producono pane e, soprattutto, pasta arriva da Paesi che con il Mediterraneo non hanno nulla a che vedere?
Assessore Cracolici: in questo video (che potete ascoltare qui) il titolare di questo blog, Franco Busalacchi, l’ex dirigente del dipartimento Agricoltura della Regione siciliana, Cosimo Gioia, il docente universitario Andrea Piraino e Beppe De Santis assumono una posizione precisa rispetto a questa vicenda.
Assessore Cracolici: qual è la sua posizione rispetto al grano estero che continua ad arrivare con le navi in Sicilia? Perché non pone questo tema in concomitanza con il G7 di Taormina?
Poi, assessore Cracolici, se le resta tempo, può parlare di questo problema – sempre del problema del grano duro estero che arriva con le navi dal Canada, dall’Ucraina e da altri Paesi del mondo – con il Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, che è suo compagno di partito e di corrente, visto che siete entrambi seguaci di Matteo Renzi.
Chissà, magari convince il Ministro Martina a parlare delle navi cariche di grano che arrivano anche nei porti della Puglia e in altri porti italiani. Magari si comincia ad affrontare il problema in modo serio.
Che ne dice, assessore Cracolici?
A proposito del grano estero che arriva in Italia ci sembra interessante questo articolo: