Raffaele Lombardo e Gaetano Armao? Due indipendentisti-idealisti. Rigassificatore e rifiuti a parte…

17 maggio 2017

L’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, dopo i ‘successi’ di quattro anni di Governo della Regione – e dopo una vicenda giudiziaria finita in modo non eccessivamente tragico – è tornato in pista. Assieme a lui c’è l’avvocato Gaetano Armao, già assessore del Governo dello stesso Lombardo, oggi pure lui folgorato sulla strada dell’indipendentismo siciliano ‘aperto’, magari anche a Forza Italia e, in generale, al centrodestra. La vecchia politica siciliana non demorde…

di Procopio da Cesarea II

…e così tutti gli indipendentisti siciliani si dovrebbero riunire sotto le bandiere di Raffaele Lombardo e di Gaetano Armao. E guai a dire: ma scusate, voi non siete quelli del disastroso Governo regionale Lombardo 2008-2012? Il Governo del presidente della Regione eletto, nel 2012, con quasi il 70% dei voti di lista del centrodestra, protagonista di un mirabolante ribaltone? Lombardo non è quello delle “maggioranze variabili” che piacevano tanto ad Agostino Depretis? Non è quello che si è messo sotto i piedi la volontà del corpo elettorale della Sicilia, varando un Governo con quel centrosinistra – leggere il PD – che aveva perso le elezioni? Raffaele Lombardo non è il più alto rappresentante vivente del trasformismo politico magistralmente descritto ne I Vicerè da Federico De Roberto?

Ok, è lui, è Raffaele Lombardo, tornato alla ribalta dopo una mezza assoluzione (la condanna l’ha beccata, ma non per mafia). Quanto basta per rientrare nell’agone politico. E la parte di condanna che resta (condannato in appello a due anni per reato elettorale con l’aggravante di aver favorito Cosa Nostra: pena sospesa e ridotta rispetto al giudizio di primo grado)? Questo è un titolo di merito. Siamo in Sicilia, non nel freddo Nord Europa.

Ma poi, perché rievocare il passato? Prendiamo esempio dal PD: quale ventenne di oggi sarebbe disposto a credere che il Partito Democratico discende da un partito di sinistra? Meglio guardare al presente e al futuro.

Così Lombardo e il suo fedele ormai ex assessore Armao sono di nuovo in pista. Qualche giorno fa, ad Enna, hanno aggregato circa mille persone. Erano in tanti? Dipende dai punti di vista. Lombardo, da presidente della Regione, ha cambiato una cinquantina di assessori e un centinaia di dirigenti generali. A cui si aggiungono circa 2 mila nomine.

Insomma, considerato che Lombardo ragiona solo con le ‘truppe cammellate’, a Enna c’erano meno della metà dei suoi beneficiati. Il segno inequivocabile che la metà dei ‘saltatori’ ha abbandonato l’ex presidente della Regione (nella vecchia politica siciliana – della quale Lombardo è autorevole rappresentante – i ‘saltatori’ sono quelli che saltano sul carro del vincitore: sono quelli che per ora sono sul carro di Crocetta e del PD e che aspettano di capire su quale carro saltare).

In compenso c’era l’ex parlamentare regionale Cateno De Luca, che negli anni del Governo Lombardo era molto critico verso l’esecutivo. C’era pure Innocenzo Leontini, anche lui ex parlamentare, protagonista, nel 2009, a Sala d’Ercole, di un discorso appassionato contro Lombardo-ribaltonista. E c’era persino Mariano Ferro, che sogna sempre una ribalta.

“Lombardo è tornato”, dicono in tanti. Per fare che? Questo è un altro discorso. Prima bisogna prendere, anzi riprendere le poltrone. Il resto – il programma e tutte le ‘menate’ di quelli che credono nei ‘programmi’ dei partiti politici – viene dopo.

Lombardo in questo è maestro. Non è come Rosario Crocetta, che nell’estate del 2012, in campagna elettorale, prometteva la ‘rivoluzione’: acqua da togliere dalle mani dei privati, lotta al Muos di Niscemi, ‘trasparenza’ amministrativa e oggi, dopo quattro anni e mezzo di Governo della Sicilia, non sa che cosa dire, dal momento che l’acqua è rimasta ai privati, il Muos di Niscemi ‘bombarda’ i siciliani con onde elettromagnetiche ‘oceaniche’, Renzi e la sua cricca hanno svuotato le ‘casse’ della Regione, mentre Crocetta, in barba alla ‘trasparenza’, non ha mai fatto sapere nemmeno come ha speso i fondi riservati della presidenza della Regione…

Lombardo no, l’ex presidente della Regione è più furbo. Mai scoprire le carte prima.

Certo, con il rigassificatore di Porto Empedocle anche Lombardo ha fatto una pessima figura: nel 2007 lui e il Movimento per l’Autonomia erano contrari e presentavano baldanzose interpellanze all’Ars contro il mega-serbatorio di gas liquido che rischiava di mettere in pericolo la Valle dei Templi di Agrigento; due anni dopo – era l’estate del 2009 – Lombardo e Armao, sorridenti, in una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans, annunciavano festosi che il rigassificatore di Porto Empedocle era cosa buona e giusta e che andava realizzato.

Lombardo leader del Movimento per l’Autonomia era contrario al rigassificatore; Lombardo presidente della Regione era invece favorevole. Federico De Roberto avrebbe apprezzato…

Certo, noi siamo veramente ‘carogne’: la gente dimentica tutto e noi andiamo a ricordare ‘ste cose… Ma non abbiamo altro da fare? Proprio mentre Lombardo e Armao lottano come eroi achei per riunificare gli indipendentisti siciliani, o presunti tali, che bisogno c’è di riesumare il passato? Che bisogno c’è della verità delle cose nella vecchia politica siciliana?

Qualche giorno fa, quando il professore Massimo Costa ha definito “macedonia” l’adunata di domenica Enna, sulla rete sono stati in tanti ad attaccarlo. Ma cosa vuole questo professore Costa? Perché è contro l’unità di tutti i movimenti indipendentisti? Perché divide invece che unire?

In effetti, se c’è una cosa che a Lombardo va riconosciuta è la sua capacità di unire: ha unito nel suo Governo il PD di Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia; stessa operazione con Confindustria, quando in questa organizzazione imprenditoriale brillavano le stelle di Antonello Montante, Ivan Lo Bello e Giuseppe Catanzaro.

Ora, via, uno che si è accompagnato con cotanti personaggi volete che non abbia i numeri per rispolverare il suo spirito indipendentista? Ma sì, hanno ragione i suoi seguaci – soprattutto quelli nominati qua e là dallo stesso Lombardo quando governava l’Isola – a dire che gli indipendentisti si debbono riunire: e al diavolo chi rompe con la storia della coerenza.

Indipendentisti siciliani uniti, quindi: sotto le bandiere di Lombardo e Armao. Per andare dove? Per fare che?

Oddio: ancora con ‘ste domande! Ma com’è che non capiamo che la prima cosa da fare è ‘assittarisi’, riprendersi un po’ di poltrone. Poi, con le poltrone sotto il deterano, si può tornare a discutere dei ‘grandi’ temi della politica. Dopo aver acchiappato le poltrone, però, non prima. Con le poltrone sotto il sedere – ammesso che l’operazione gli riesca – questi qualcosa da ‘rosicare’ la troveranno: c’è ancora spazio per prendere in giro i siciliani per scippargli quel poco lasciato da Renzi, Crocetta e il PD…

Insomma, c’è il pericolo che, tra qualche giorno, quando Lombardo e Armao riconvocheranno gli ‘indipendentisti’ come loro, la Sicilia venga infiammata da troppi ‘ideali’ e da troppi ‘idealisti’…

Già, l’idealismo. Perché Lombardo e Armao, in fondo, sono degli idealisti con le idee chiare, molto chiare. Voi, per esempio, lo sapete perché Lombardo è finito nel tritacarne giudiziario? Non certo perché è un ‘monello’!

Dalle parti di Catania ci sono alcuni prendi-augelli per aria (la traduzione in siciliano fatela voi) che vanno ripetendo che Lombardo ha pagato, niente poco di meno, per aver detto no ai termovalorizzatori.

Insomma, per questi intellettuali impegnati, liberi pensatori all’ombra della ‘Colonna del cielo’, Lombardo sarebbe un eroe che ha salvato la Sicilia da chi avrebbe voluto riproporre quattro mega inceneritori di rifiuti per produrre energia (da qui l’elegante formula ‘termovalorizzatori’).

Ovviamente, questi esperti in augelli che volano e che loro sono bravissimi ad afferrare non sanno che è stato lo stesso Lombardo, nel 2012, a firmare con l’allora Governo nazionale di Mario Monti un mezzo e scalcagnato stralcio di Piano rifiuti che per la Sicilia prevedeva – udite! udite! – di far bruciare i rifiuti siciliani nei forni delle cementerie siciliane.

Pensate: Lombardo si oppone ai termovalorizzatori e poi va a firmare un Piano rifiuti che punta a incenerire i rifiuti nelle cementerie. Con il sì – ora non ci crederete – di Legambiente Sicilia.

Poi scoppiò un mezzo putiferio e la cosa non si fece più: ma il Governo Lombardo-PD – con la straordinaria partecipazione di Legambiente Sicilia – ci stava provando. Geni dell’ecologia allo stato puro.

Ci rendiamo conto di aver assestato un colpo agli ‘idealisti-indipendentisti’ che seguono Lombardo e Armao: allora sapete che dovete fare? Dimenticate questa parte dell’articolo, soprattutto se dovete partecipare – da ‘indipendentisti’ siciliani – alla seconda adunata organizzata dai due. La storia delle cementerie, dei rifiuti e di Legambiente Sicilia non c’è più: era solo uno scherzo.

Però, cari idealisti-indipendentisti che andate ancora dietro a Lombardo e ad Armao, una cosa ve la dobbiamo dire: guardate che se il PD siciliano perde le elezioni comunali si potrebbe profilare un’ammucchiata per provare a vincere le elezioni regionali (o quasi). Sappiate che, tra qualche mese, il PD, Forza Italia, il Ministro Angelino Alfano, Saverio Romano e, magari, pure Totò Cuffaro si potrebbero ritrovare tutti insieme.

Se ciò si verificherà, cosa pensate che faranno Lombardo e Armao? Non pensiamo che Nello Musumeci sia disposto a prenderseli. Non parliamo di Siciliani Liberi del professore Massimo Costa. Abbiamo inoltre la ‘sensazione’ che nemmeno i grillini avranno voglia di ‘addizionarsi’ a Lombardo e Armao. Così ai due non resterà che aggregarsi all’ammucchiata…

Ma li vedete gli ‘indipendentisti’ che seguono – aggregati – Lombardo e Armao saltare sul carro di Cracolici, Lumia, Marziano, Lupo, Alfano, Gianfranco Miccichè, Romano? Sarebbe un bell’andare, dove non ve lo possiamo dire, ma lo potete immaginare…

Foto tratta da ultimatv.it

 

 

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