… e gli autonomisti di Raffaele Lombardo riscoprirono l’Autonomia… Intanto Lagalla va avanti

12 maggio 2017

Domenica prossima, ad Enna, tornano in pista i seguaci di Raffaele Lombardo che, per l’occasione, rispolverano l’Autonomia siciliana (dopo averla un po’ calpestata con le contraddizioni sul rigssificatore di Porto Empedocle). Si muove anche l’ex Rettore dell’università di Palermo, Roberto Lagalla, per ora in autonomia. Domani convegno a Palermo dei ‘Sovranisti’, che avrà tra i protagonisti il titolare di questo blog, Franco Busalacchi, candidato alla presidenza della Regione. In ‘movimento’ anche i seguaci di Bersani in Sicilia  

In tempo di campagna elettorale c’è perfino chi scopre l’Autonomia siciliana. Non ci crederete, ma domenica prossima, ad Enna, andrà addirittura in scena una “Costituente per la Sicilia”. Chi sono questi soggetti che hanno deciso di impegnarsi per la nostra Isola? Il capogruppo Mpa all’Assemblea regionale siciliana, Roberto Di Mauro, l’ex assessore regionale e cofondatore del movimento Sicilia Nazione, Gaetano Armao, e l’ex parlamentare regionale, Cateno De Luca, fondatore del movimento Sicilia Vera e sindaco di Santa Teresa di Riva.

Insomma, tolto Cateno De Luca, che è sempre stato un battitore libero, tornano in scena i seguaci dell’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo. Ed è anche logico: dopo un periodo di assenza, legato a vicende giudiziarie – e dopo aver incassato una mezza vittoria giudiziaria, visto che è stato scagionato dalle accuse di mafia – Lombardo ha deciso di tornare nell’agone politico: da qui, con molta probabilità, l’incontro di Enna.

Che dire? Che la storia, come ci ricorda Machiavelli, “è maestra di vita”. Se si perde di vista la storia – cioè la conoscenza del passato, anche recente, nel caso di Lombardo – si finisce col non fare caso a fatti che, invece, è bene sempre tenere a mente.

Noi, ad esempio, ricordiamo che, prima del 2008, il Movimento per l’Autonomia di Lombardo era fermamente contrario al progetto per il rigassificatore di Porto Empedocle. Un ‘mostro’ che dovrebbe vedere la luce a meno di un km, in linea d’aria, con la Valle dei Templi di Agrigento.

Per la cronaca, un rigassificatore è un mega-contenitore di gas in forma liquida che arriva con le navi gasiere. Oltre alla pericolosità di un mega deposito di gas (la megalomania non manca a certi siciliani: infatto il rigassificatore di Porto Empedocle dovrebbe essere una dei più grandi d’Europa, così, tanto per gradire…), il porto di Porto Empedocle, nella testa di chi ha pensato una simile follia, dovrebbe diventare un via vai di navi che trasportano gas. Il tutto sempre a due passi dalla Valle dei Tempi di Agrigento!

Gli autonomisti lombardiani, ribadiamo, erano contrari all’opera, E tra i contrari c’era anche – anzi soprattutto – Roberto Di Mauro, già allora parlamentare regionale eletto proprio nel collegio di Agrigento. Degli anni precedenti al 2008 ricordiamo, da parte dei lombardiani, un’articolata interpellanza contro il rigassificatore di Agrigento.

Qualche anno dopo, e precisamente nel 2009 – Lombardo era già stato eletto presidente della Regione – gli autonomisti lombardiani avevano cambiato idea sul rigassificatore. Anche in questo caso, tutto normale: se Parigi valeva bene una messa, che valore poteva avere la Valle dei Templi di Agrigento davanti alla ‘maestosità appaltizia’ di un rigassificatore?

Certo, qualche anno prima Lombardo e i suoi amici erano contrari. Ma, si sa, solo gli stupidi non cambiano idea.

Chissà se domenica prossima Di Mauro e Armao, protagonisti di questa nuoca “Costituente” si ricorderanno – e soprattutto se lo ricorderanno a chi interverrà – la vicenda del rigassificatore a due passi dalla Valle dei templi di Agrigento, che possiamo considerare una manifestazione di ‘valorizzazione’ dell’Autonomia siciliana…

Tra l’altro, la velocità con la quale, nel giro di qualche anno, i lombardiani cambiarono idea sul rigassificatore potrebbe fungere da guida nelle immediate scelte politiche, se è vero che i neo-costituenti della domenica (cioè di domenica prossima) debbono scegliere se schierarsi con Nello Musumeci, che è già candidato alla presidenza della Regione con un ‘pezzo’ del centrodestra, o se restare con i berlusconiani siciliani, che con il commissario-coordinatore, Gianfranco Miccichè, hanno deciso di aspettare Godot…

Un altro che va per i fatti suoi, o almeno così sembra, è l’ex rettore dell’università di Palermo, Roberto Lagalla, che domani mattina, presso lo spazio SAL di Catania, presenta il gruppo di animazione politica Idea Sicilia. Insieme a lui, si legge nel comunicato che ha diffuso ieri, saranno presenti “numerosi testimonal” per parlare di “idee e progetti per la costruzione di un nuovo e più evoluto modello di sviluppo della Sicilia”.

Insomma, per dirla in breve, Lagalla, che ha già presentato la propria iniziativa a Palermo, ha tutta l’aria di volersi candidare alla presidenza della Regione. Con chi? Questa è una bella domanda, perché forse, in questo momento, non lo sa nemmeno lui. Anche se è molto improbabile che un uomo dell’esperienza di Lagalla si muova da solo: è evidente che, dietro di lui c’è un progetto politico che, per ora, si può solo immaginare.

Comunque un programma l’ex rettore sembra averlo già. Scrive sempre nel comunicato diffuso ieri:

“Sarà un momento di confronto su alcune delle proposte inviate a ‘Idea Sicilia’ durante le ultime settimane. Ritengo che occorra ridurre la distanza tra Istituzioni e cittadini, provando a ridare fiducia alla politica, attraverso un rinnovato rapporto con la gente. È in questa direzione che stiamo lavorando, per la costruzione di un programma elaborato insieme a quanti vogliano partecipare ad un reale progetto di cambiamento, con proposte concrete e innovative. ‘Idea Sicilia’ è un generatore di idee, alimentato dal confronto e dall’ascolto delle istanze civiche. È grazie alla partecipazione diretta delle comunità e ad un comune sforzo di programmazione che può essere possibile un reale rilancio del sistema economico siciliano”.

Lagalla spera di essere il candidato di quello che resta del centrodestra siciliano dopo la ‘fuga’ alla Fausto Coppi di Musumeci? O pensa di essere il candidato di un centrosinistra siciliano dove a regnare è la confusione (il presidente della regione uscente, Rosario Crocetta, che dà per scontata la sua ricandidatura, il sottosegretario Davide Faraone che si vuole candidato, l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, che si vuole candidare)? O, magari, Lagalla pensa di diventare il candidato di tutt’e due gli schieramenti, uniti per cercare di frenare i grillini?

Questi ultimi – l’abbiamo raccontato ieri – potrebbero puntare, come candidato alla presidenza della regione, sul notaio-poeta di favara, Andrea Bartoli (come potete leggere qui).

Certa è la candidatura alla guida della Sicilia di Franco Busalacchi, che domani, a Palermo, sarà uno dei protagonisti del convegno ‘Questione monetaria e nuove politiche economiche contro il Finanzcapitalismo’, in vista delle elezioni comunali dell’11 giugno e delle elezioni regionali siciliane del prossimo novembre.

Un convegno importante, quello di domani a Palermo, nel salone del Don Orione di via Pacinotti. Saranno presenti, infatti, alcun dei protagonisti nazionali del ‘Sovranismo’ economico e politico, oltre che esponenti della vita politica e sociale della Sicilia.

Si fanno sentire anche in Sicilia i seguaci di Bersani e D’Alema. Sono i protagonisti della scissione del PD, cioè coloro i quali hanno abbandonato il partito e si accingono ad andare da solo, in alternativa al Partito Democratico ormai ‘colonizzato’ da Renzi. Con chi andranno in Sicilia? Domanda forse prematura. Ma un dato politico è certo: ci sono anche loro.

I bersaniani sono molto presenti ed attivi nella parte orientale della Sicilia, soprattutto in provincia di Ragusa, dove si danno un gran da fare tre esponenti storici del vecchio Pci: l’ex sindaco di Vittoria ed ex parlamentare regionale e più volte assessore regionale, Francesco ‘Ciccio’ Aiello, l’ex parlamentare nazionale (ed ex assessore regionale), Gianni Battaglia, e l’ex senatore, Concetto Scivoletto.

“A seguito degli impegni assunti dal Senatore Francesco Campanella nel corso del convegno promosso dal Tavolo Verde Sicilia sul tema ‘Dal Mercato di Vittoria all’intera filiera agroalimentare: dentro lo Stato, fuori la mafia’ – si legge in un comunicato – si è svolto al Viminale nella giornata di mercoledì 10 maggio 2017 l’incontro di una delegazione del Tavolo Verde Sicilia con il Senatore Filippo Bubbico, Viceministro dell’Interno. Presenti all’importante appuntamento Don Giuseppe Di Rosa, il Senatore Concetto Scivoletto, l’On. Francesco Aiello e il Signor Pietro Medica per il Tavolo Verde Sicilia, nonché il Senatore Francesco Campanella, l’On. Pippo Zappulla e il Sen. Gianni Battaglia. Il Tavolo Verde Sicilia ha illustrato e formalmente consegnato al Viceministro Bubbico un dossier sui gravissimi fenomeni mafiosi che da anni interessano in modo crescente il Mercato di Vittoria, i servizi connessi (dall’autotrasporto – ultimo, in ordine di tempo l’attacco mafioso al C.A.A.I.R – agli imballaggi) e l’intera filiera ortofrutticola”.

Insomma, i bersaniani ci sono e sono attivi. Bisognerà capire come si muoveranno nello scenario della politica regionale. Un dato politico dovrebbe essere certo: dovrebbero essere autonomi rispetto al PD.

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